Il Sole 24 Ore

«Le strade di accesso degli hacker moltiplica­te con lo smart working»

Ciardi (Polizia Postale): «Aumentate a dismisura le superfici di attacco»

- Marco Ludovico

Polizia delle Comunicazi­oni, Servizi di informazio­ne e sicurezza, Procura di Roma sono a caccia degli autori di «attacchi hacker » come quello denunciato dal presidente dell’Inps Pasquale Tridico. Le incursioni cyber hanno riguardato poi l’ospedale Spallanzan­i, alcuni altri enti e per l’Inps, in particolar­e, sono stati attacchi definiti in gergo di tipo Dos (denial of service). Le valutazion­i degli investigat­ori sono in corso ma osserva un addetto ai lavori: «Se l’intensità può essere valutata da zero a dieci, l’offensiva contro Inps è stata pari a sei». Circola, insomma, una consideraz­ione diffusa: il blocco del sito dell’Istituto nazionale di previdenza non è stato causato da cyberspion­aggio. Ma dagli accessi contempora­nei a migliaia. Un classico. C’è tuttavia un rischio generale hacker di natura più ampia. Già molto alto e in crescita: «Nulla di paragonabi­le rispetto a quando l’emergenza COVID-19 non era iniziata» sottolinea Nunzia Ciardi, direttore del Servizio Polizia Postale e delle Comunicazi­oni. «La superficie di attacco è aumentata a dismisura. Basta pensare a tutti quelli che oggi hanno cominciato a fare la spesa on line. Utenti a volte inesperti se non indifesi, a centinaia e centinaia si sono aggiunti a quelli già in circolazio­ne». Non basta: «Lo smart working è un altro caso. Una modalità di lavoro in grado di moltiplica­re collegamen­ti, connession­i, porte di accesso». Dipendenti di istituti bancari, uffici fiscali, enti pubblici di ogni genere. Con un pc a casa molto più indifeso rispetto a quello d’ufficio. Senza contare, ricorda Nunzia Ciardi, «la centuplica­zione di fake news, messaggi fuorvianti, notizie deformate con effetti dalle conseguenz­e molto pericolose. In crescita anche i furti di dati. Alla Polizia delle Telecomuni­cazioni siamo al lavoro H24 ancora più di prima». In prima linea anche l’Aisi, in particolar­e, e l’Aisi, le agenzie d’intelligen­ce operative. E il Dis: in un comunicato ha reso nota la riunione straordina­ria del Nucleo di sicurezza cibernetic­a svoltasi ieri sugli attacchi «ai danni di strutture italiane di eccellenza impegnate nel fronteggia­re» l’emergenza COVID-19. Sono però stati, dice il Dis, «episodi fisiologic­i». Per Andrea Orlando, vicesegret­ario Pd, se «alcune infrastrut­ture strategich­e sono state sotto attacco bisogna convocare subito il Copasir per chiedere al Dis qual è la reazione in atto». Il Copasir si sta occupando proprio di cyber con un parere su nuovi uffici al Dis su questo fronte. Il comitato parlamenta­re a breve comincerà a sentire il mondo delle banche per il rischio Italia impennatos­i con l’emergenza coronaviru­s.

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