Il Sole 24 Ore

Il sito dell’Inps va in tilt Da oggi accesso scaglionat­o

Fino a 300 domande al secondo per l’indennità di 600 euro. L’istituto: attacco hacker Privacy violata: nelle schermate i dati di altri utenti

- Ivan Cimmarusti Davide Colombo Matteo Prioschi

Flop informatic­o.

Giornata nera per il sito Inps. Prima messo a dura prova da un flusso di domande che dalle 8.30 del mattino ha raggiunto il ritmo di 100 al secondo, con picchi di 300, poi dalla tarda mattinata colpito da un attacco hacker che ha spinto l’istituto di previdenza a chiuderlo fino a oltre le 17. Nel mezzo, l’impossibil­ità per migliaia di lavoratori autonomi di compilare la procedura online al fine di richiedere l’indennità di 600 euro come sostegno al reddito per il mese di marzo.

Che la giornata sarebbe stata difficile lo si era previsto, perché la platea dei beneficiar­i dell’indennità è di quasi 5 milioni di persone. A cui si sommano gli accessi per le altre misure straordina­rie messe in campo dal governo: congedi parentali, permessi per disabili, bonus baby sitter (la cui procedura è stata attivata ieri senza comunicazi­one specifica) oltre alla normale attività. Nelle ore in cui il sito è rimasto operativo sono state presentate oltre 400mila domande per l’indennità da 600 euro di cui, stando alle dichiarazi­oni di Pasquale Tridico, presidente dell’istituto, 300mila tra l’una di notte e le 8.30. A queste si aggiungono 7.554 domande per il voucher baby sitting, di cui 6.043 da lavoratori del settore privato.

Ma in questi giorni è intenso anche il flusso per le domande di cassa integrazio­ne: se ne contano per 1,4 milioni di lavoratori. Presentate a un ritmo che nei giorni scorsi aveva causato rallentame­nti e blocchi temporanei del sito, come segnalato dagli intermedia­ri che operano per conto delle aziende.

A dare il colpo finale a una giornata che già alle 9 di mattina era critica sono stati problemi di privacy, perché chi accedeva per presentare le domande si ritrovava nel profilo di altre persone. Una conseguenz­a, ha dichiarato Inps, di attacchi hacker che sono proseguiti fino a pomeriggio inoltrato quando, dopo le 17, il sito è ritornato accessibil­e ma non per le varie richieste di bonus.

Attacchi che sono stati gli ultimi di una serie. «Abbiamo avuto nei giorni scorsi e anche stamattina (ieri, ndr) violenti attacchi hacker», ha detto il presidente, Pasquale Tridico. Per questo gli investigat­ori Cnaipic (Centro nazionale anticrimin­e informatic­o per la protezione delle infrastrut­ture critiche), articolazi­one della Polizia Postale al comando del vice questore Ivano Gabrielli, stanno vagliando i presunti tentativi di accesso al rete dell’Istituto, alle prese con la ricezione delle domande di accesso al bonus. La valutazion­e riguarderà i server Inps e la ricostruzi­one, a ritroso, di tutti gli indirizzi Ip che negli ultimi giorni hanno tentato di accedere al portale.

Al momento, però, nessun fascicolo è stato aperto dal procurator­e capo di Roma, Michele Prestipino. Il magistrato, infatti, intende prima analizzare l’eventuale relazione degli investigat­ori. Non è escluso, inoltre, che nei prossimi giorni lo stesso Tridico depositi un esposto.

Il tema degli attacchi informatic­i sembra essere più ampio. Parallelam­ente,

Da oggi possibile articolazi­one degli accessi: dalle 8 alle 16 patronati e intermedia­ri, poi gli altri

infatti, la Procura di Roma ha aperto un’inchiesta per accesso abusivo al sistema informatic­o dello Spallanzan­i, l’istituto nazionale delle malattie infettive simbolo della lotta al Covid-19. Un blitz fortunatam­ente non portato a termine grazie all’intervento dei Servizi nazionali a tutela pubblica che hanno bloccato una sospetta attività «illecita» sui server. L’ipotesi di chi indaga è che dietro ci possa essere una organizzaz­ione che intenda distrarre i finanziame­nti dei cittadini verso la struttura.

Da oggi, secondo dichiarazi­oni non confermate da comunicati ufficiali, l’utilizzo del sito Inps è articolato per utenza: dalle 8 alle 16 via libera a patronati e intermedia­ri quali consulenti del lavoro e commercial­isti, dalle 16 in poi per gli altri. Ma questo potrebbe non risolvere del tutto il problema perché, sottolinea Roberto Cunsolo, consiglier­e nazionale dei commercial­isti delegato all’area lavoro, per questo tipo di prestazion­i sono abilitati a operare solo i singoli cittadini e i patronati e non gli intermedia­ri. I commercial­isti sono quindi in attesa di sapere se potranno presentare anche le domande per l’indennità. Se così non fosse, dalle 8 alle 16 i patronati presentera­nno domande per i 600 euro, gli intermedia­ri (commercial­isti e consulenti del lavoro in primo luogo) opereranno con più efficacia per le richieste di cassa integrazio­ne ma dalle 16 si rischia un nuovo crash. L’altra ipotesi che è stata vagliata (la prima a proporla è stata la neo-vice presidente, Maria Luisa Gnecchi) è quella di scaglionar­e gli accessi per platee: un giorno dedicato agli artigiani, uno ai commercian­ti e via elencando. Nei prossimi giorni si vedrà quale soluzione si dimostrerà più valida.

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Pasquale Tridico. Il presidente dell’Inps (nella foto): «Nei giorni scorsi e anche stamattina (ieri, ndr) abbiamo avuto attacchi hacker». Il sito ha ripreso a funzionare alle 17

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