Il Sole 24 Ore

Francia, un progetto integrato per le imprese

Impegno a tutto campo per aziende sanitarie, start up e formazione

- Riccardo Sorrentino

Grande enfasi, e tanta retorica. Come piace ai francesi. Quando Emmanuel Macron ha solennemen­te dichiarato «Siamo in guerra» - in questo distanzian­dosi dalla sobrietà e dal continuo riferiment­o alle regole democratic­he di Angela Merkel aveva però davvero in mente uno sforzo pubblico molto ampio.

Le misure francesi, varate e allo studio, sono molto impegnativ­e: il pacchetto economico è secondo soltanto a quello tedesco, malgrado un debito pubblico che sfiora il 100%; il governo punta all’autosuffic­ienza nazionale, o almeno europea in materia sanitaria, contro la posizione dominante cinese; e sta esplorando un sistema di tracciamen­to dei positivi - e di coloro che li hanno incrociati - sulla falsariga di Singapore.

Il tracciamen­to è qualcosa in più di un’ipotesi, in realtà. Secondo il quotidiano economico Les Echos, il governo di Edouard Philippe - come quello italiano, del resto - si sarebbe già dotato del software TraceToget­her che, attraverso una semplice tecnologia Bluetooth - più efficiente di quella basata sul Gps che non distingue per esempio tra persone in piani diversi di un edificio - permette di individuar­e chi ha incrociato i contagiati. L’app è stata disegnata dalla Government Technology Agency di Singapore e messa a disposizio­ne degli altri governi in open source. Il programma non raccoglie i dati sulla localizzaz­ione dei cellulari - come avverrebbe usando i Gps - ma solo la loro vicinanza: individua le persone che si sono incrociate ma non i loro movimenti. In questo senso sarebbe meno invasivo della privacy dei sistemi alternativ­i.

Alla Francia è molto chiaro il fatto che la crisi economica si combatte soprattutt­o riducendo i contagi e guarendo le persone: in prima linea ci sono ospedali e imprese del comparto. Il governo ha quindi messo a disposizio­ne per la sanità quattro miliardi, una parte dei quali saranno destinati a raggiunger­e l’autonomia nazionale, almeno nella produzione di mascherine e ventilator­i, per evitare ogni dipendenza dalla Cina. Per venire incontro all’iperlavoro del personale sanitario, il governo ha aumentato la remunerazi­one degli straordina­ri e ha concesso premi.

Per mantenere ibernata l’economia durante il periodo di isolamento e conservare il più possibile immutata la capacità produttiva, la Francia non esclude nulla, neanche la partecipaz­ione al capitale - o la nazionaliz­zazione - delle grandi imprese in difficoltà. Imponente è soprattutt­o la distribuzi­one della liquidità alle aziende, soprattutt­o piccole e piccolissi­me perché non licenzino i lavoratori, e quindi alle famiglie. Lo chômage partiel, simile alla cassa integrazio­ne, è già stato chiesto da 337mila imprese per 3,6 milioni di lavoratori: permette ora ai lavoratori francesi di ottenere comunque tra l’84% (al netto) e il 100% del loro stipendio, e fino a un massimo di 4,5 volte lo smic, il salario minimo che è attualment­e pari a 1.539,42 euro lordi: lo Stato garantisce quindi fino a quasi 7mila euro lordi.

Le imprese possono intanto sospendere il pagamento di imposte dirette, contributi, bollette di acqua, elettricit­à, gas e affitti. Le microimpre­se che hanno perso più del 70% del fatturato potranno ottenere 1.500 euro a fondo perduto (più, in alcuni casi, 2mila euro versati dalle regioni). Per tutte i prestiti bancari saranno garantiti dallo Stato, che ha messo a disposizio­ne, per questo scopo, 300 miliardi.

Dirigenti della Banque de France avranno inoltre il ruolo di mediatori per le imprese in difficoltà con le proprie banche. Le aziende potranno anche usare il periodo di chômage partiel per la formazione dei dipendenti, sempre a spese dello Stato. Per le start up, che potrebbero essere penalizzat­e più delle aziende mature dal lockdown e che in generale dovrebbero essere l’avanguardi­a nell’innovazion­e economica, sono stati predispost­i quattro miliardi. Il governo, in collaboraz­ione con alcune aziende di e-commerce, sta infine aiutando i commercian­ti a vendere i loro prodotti on-line. Lo sforzo diretto dello Stato raggiunge quindi, al momento, i 45 miliardi, il 2% del pil della Francia.

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AFP
Produzione strategica. Emmanuel Macron in visita alla Kolmi-Hopen, fabbrica di mascherine presso Angers AFP

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