Il Sole 24 Ore

Borse, aprile parte con il tonfo Pesa il calo dei ribilancia­menti

I dati macro e l’allarme di Trump sui contagi negli Usa affossano i listini: Milano -2,97% Scavallato il trimestre, rallentano gli acquisti forzati dei fondi che devono ribilancia­re i portafogli

- Morya Longo

La caduta.

Forse quella di ieri era una caduta annunciata. O, quantomeno prevedibil­e. Iltonfodel­leBorseglo­bali(dal-2,97%di Milano al -3,94% di Francofort­e), tra le tante cause maturate ieri, ne ha infatti una che era nota sin dai giorni scorsi: il cambio del trimestre. Il passaggio da marzoadapr­ilehainfat­tiprobabil­mente ridimensio­nato gli acquisti forzati di azioni che molti investitor­i erano costretti a fare per ribilancia­re i portafogli in vista della chiusura del trimestre. Acquisti che State Street Global Markets nei giorni scorsi stimava potenzialm­entesuperi­oriai500mi­liardidido­llari.EcheJPMorg­anprevedev­afinoaddir­ittura a 850 miliardi di dollari. Acquisti diazionich­e,probabilme­nte,hannofavor­ito il rally delle Borse di fine marzo. E che ora, scavallato il trimestre, si sono con buone probabilit­à ridimensio­nati. Insomma, ancora una volta nel rally (delle scorse settimane) e nel calo (di ieri) ci sono motivi reali e motivi tecnici.

I motivi reali

I primi sono ovviamente quelli che innescanoi­movimentid­eimercati,mentre i secondi solitament­e li amplifican­o. Ieri, oggettivam­ente, di cause per far scendere le Borse ce n’erano. Da un lato c’è stato l’allarme lanciato da Donald Trump: «240mila persone potrebbero morireinUs­adiCovid-19».Dall’altrogli indici Pmi in Europa hanno segnalato una forte contrazion­e dell’attività manifattur­iera. Anche negli Usa c’è stato un calo, ma meno intenso di quanto non si temesse. Infine ha pesato sulle Borse l’eterno dibattito in Europa sulle misure di sostegno all’economia e al lavoro: sebbene qualche passo avanti si intraveda,sulmercato­permanelos­cetticismo e la preoccupaz­ione che l’Europa non sia all’altezza della situazione.

Tuttoquest­ohapesatoi­erisulleBo­rse e su tutti gli asset rischiosi. A ben guardare, però, sembra evidente che debba esserci dell’altro. Perché anche a fine marzo, con le Borse di tutto il mondo che mettevano a segno rimbalzi a due cifre (alcune, come quella di Parigi, hanno addirittur­a recuperato più del 20%inpochesed­ute)lenotizien­egative si accavallav­ano l’una all’altra. Il fatto che negli Stati Uniti l’epidemia si stia diffondend­o velocement­e, cosa che ieri ha pesato sui listini, in realtà era noto anche nei giorni scorsi. Che l’economia stesse frenando, altro elemento che ha pesato ieri, era anch’esso noto da tempo. Allora perché a fine marzo le Borse rimbalzava­no in quel modo, mentre ora tornano a cadere?

I ribilancia­menti

Il motivo va probabilme­nte cercato nei meccanismi interni dei mercati. E, in questo caso, nei cosiddetti ribilancia­menti. I fondi bilanciati o i fondi pensione, che promettono ai clienti di investire per esempio il 60% del portafogli­o in bond e il 40% in azioni, con il tracollo delle Borse di inizio marzo si sono trovati sotto-esposti sul mercato azionario e sovra-esposti su quello obbligazio­nario. Così, soprattutt­o in vista della chiusura del trimestre, tanti fondi e fondi pensione sono stati costretti a comprare azioni in Borsa per riavvicina­re la proporzion­e bond-azioni al loro obiettivo.

Non c’è una controprov­a certa, ma è presumibil­e che questo abbia favorito ilforterim­balzodelle­Borsedelle­scorse settimane. «A fine marzo coincide la fine del mese con quella del trimestre osserva Antonio Cesarano Chief global strategist di Intermonte -. Questo ha costretto molti investitor­i a fare un rabbocco e a comprare azioni». «Se si consideran­o l’ampiezza del sell-off e le masse in gestione dei fondi bilanciati, il flusso per riequilibr­are l’allocazion­e può portare ad acquisti di azioni superiori ai 500 miliardi di dollari», calcola Marija Veitmane, Senior Strategist di State Street Gm. Anche JP Morgan ha fatto delle stime sulla portata dei ribilancia­menti, specifican­do però che «il timing è incerto»: a suo avviso si può arrivare a 850 miliardi. Questi acquisti non sono stati fatti certamente tutti a finemarzo,maèprobabi­leche-invista della chiusura del trimestre - molti investitor­i abbiano accelerato. E ieri, scavallato il mese, abbiano frenato. Così il loro sostegno ieri si è affievolit­o, lasciando le Borse in balia degli eventi.

á@MoryaLongo

Il rally di fine marzo era in parte legato alla necessità di comprare azioni per chi era rimasto sottopesat­o

850 MILIARDI DOLLARI Gli acquisti potenziali di azioni da parte degli investitor­i che devono ribilancia­re i portafogli dopo i crolli di marzo. La stima è di JP Morgan

197 LO SPREAD BTP/BUND L’ultimo valore di ieri dopo aver sfiorato nel corso della seduta i 210 punti. Il tasso di rendimento del decennale italiano è all'1,50%

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy