Il Sole 24 Ore

Un decreto anticipato per la liquidità alle imprese Dote da 3-5 miliardi per muovere credito fino a 200

Ma serve prima l’ok al nuovo deficit. Il fabbisogno statale sale a marzo di 12 miliardi

- Marco Rogari Gianni Trovati

Accelera il cantiere del decreto Aprile, che prova a sdoppiarsi anticipand­o il capitolo dedicato alle garanzie per la liquidità delle imprese: un capitolo che nella sua versione finale potrebbe valere 3-5 miliardi in termini di finanza pubblica, per muovere credito fino a 200 miliardi per le imprese. E che per il via libera ha bisogno però dell’autorizzaz­ione al nuovo deficit: le ipotesi in discussion­e nei vertici di maggioranz­a li spingono sopra i 30 miliardi. Ma i contatori sono in movimento. Al punto che ieri il ministero dell’Economia ha voluto mettere un freno alle indiscrezi­oni di questi giorni precisando in una nota che «le maggiori emissioni di debito» necessarie a finanziare i provvedime­nti anticrisi «verranno comunque effettuate in modo da continuare a garantire uno svolgiment­o ordinato delle negoziazio­ni sul mercato dei titoli di Stato». Intanto il fabbisogno di marzo è salito di 12 miliardi a 32,2 per effetto del Dl cura Italia.

L’accelerazi­one ha preso forma nella cabina di regia economica che si è riunita al Mef nella tarda sera di martedì sotto la guida del ministro Gualtieri. In discussion­e è finito il rischio di ritardi italiani rispetto alle leve mosse dai principali Paesi Ue, Germania e Francia in testa. Ma all’impianto i tecnici del Mef lavoravano da giorni, con l’obiettivo di ampliare la platea alle grandi imprese, alzando il livello delle garanzie fino al 90 per cento e limitando al minimo la discrezion­alità nell’erogazione dei prestiti. Anche perché l’ombrello statale riduce al minimo i rischi per il sistema bancario, con un meccanismo reso possibile anche dall’ammorbidim­ento dei vincoli europei sugli aiuti di Stato. Come ha spiegato ieri lo stesso Guatieri rispondend­o al question time alla Camera: il meccanismo muoverà «importi di finanziame­nto significat­ivi anche per grandi imprese», ha detto Gualtieri, ricordando che con i circa 350 miliardi calcolati dal governo come effetto delle garanzie già messe a disposizio­ne dal Cura Italia il complesso delle misure può portare al sistema economico liquidità «ben oltre i 500 miliardi».

La mossa si incrocia con il ponte costruito da Cdp (si veda l’articolo sopra), che oggi peraltro dovrebbe completare l’opera del decreto Marzo anche sul capitolo enti locali, con una sospension­e quasi generalizz­ata dei mutui di Comuni e Province in grado di liberare fino a 1,2 miliardi di spesa. E anticipere­bbe il resto del decreto Aprile, destinato a seguire a strettissi­mo giro e articolato nei capitoli su lavoro, fisco ed enti locali. Ancora in discussion­e è l’ipotesi di agganciare al provvedime­nto un altro vagone dedicato alla ripresa, anche se a Via XX Settembre continua per ora a prevalere la strategia a tappe che prospetta un nuovo provvedime­nto per il mese di maggio, quando la fase più critica dell’emergenza dovrebbe essere alle spalle.

Gualtieri: il meccanismo muoverà importi di finanziame­nto significat­ivi anche per grandi imprese

 ??  ?? Piano Ubi da 10 miliardi. Ubi mette sul tavolo fino a 10 miliardi di euro per rilanciare l'economia e dare il supporto a famiglie e imprese impattate dal Coronaviru­s. Servizio a p. 17
Piano Ubi da 10 miliardi. Ubi mette sul tavolo fino a 10 miliardi di euro per rilanciare l'economia e dare il supporto a famiglie e imprese impattate dal Coronaviru­s. Servizio a p. 17

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy