Il Sole 24 Ore

Iss: molte mascherine inadeguate

La Lombardia protesta: tante imprese si convertono ma poi non hanno l’ok

- —Mar.B. —S.Mo

La produzione sul territorio di mascherine per ora ancora non decolla. Se da una parte c’è stato il boom di richieste di aziende che si sono sforzate per riconverti­rsi, dall’altra cominciano ad emergere le prime difficoltà per produrle, tra burocrazia e difficoltà a reperire i materiali adatti, soprattutt­o per realizzare le mascherine chirurgich­e adatte agli operatori sanitari.

Quello che infatti stanno realizzand­o le imprese nei territori sono mascherine adatte al momento solo ad un uso quotidiano, non per medici e infermieri. In molti territori le aziende hanno cominciato a produrle grazie alle deroghe concesse dalle Regioni, che hanno chiesto autocertif­icazioni o hanno delegato enti terzi per un primo test. Ma la parola definitiva pure in queste settimane di emergenza spetta all’Iss, che deve dire se la mascherina è elevata al rango di «chirurgica».

Al momento solo una ristretta minoranza lo sono. Ieri l’Istituto superiore di sanità ha fatto sapere di aver ricevuto oltre 800 richieste di autorizzaz­ione e oltre 3200 richieste di informazio­ne per la produzione di mascherine, ma la maggior parte della produzione non è adeguata a corsie e sale operatorie. «Siano in contatto continuo con le aziende che stanno producendo le mascherine spiega in una nota l’Iss - ma il via libera per ogni prodotto verrà dato solo che ci saranno fornite le prove di efficacia e sicurezza». La gran maggioranz­a delle proposte «non aveva i requisiti di standard richiesti per la produzione di mascherine sanitarie». «Per circa 40 richieste - conclude l’Istituto - è stato già emesso un parere favorevole e si è in attesa dell’invio delle prove a supporto da parte delle aziende proponenti».

Tra l’altro ieri i medici hanno ribadito la necessità di attrezzare gli operatori con mascherine filtranti (ffp2 e ffp3) e non con quelle chirurgich­e. E l’Ordine dei medici ha sospeso la distribuzi­one di 600mila mascherine arrivate dalla Protezione civile perché considerat­e inadatte per gli operatori sanitari perché non filtranti (Ffp2). «È stato un errore logistico, si trattava di una donazione arrivata dalla Cina, le distribuir­emo alla collettivi­tà», ha detto Angelo Borrelli capo della Protezione civile.

L’assessore al Welfare della Lombardia Giulio Gallera polemizza contro l’Iss: «Abbiamo imprendito­ri che hanno riconverti­to le produzioni in dieci giorni, hanno fatto i test e oggi stanno già sfornando un milione di mascherine al giorno, che si stanno accatastan­do nei magazzini perché l’Iss sta ritardando».

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Giulio Gallera. «Abbiamo imprendito­ri che oggi stanno già sfornando un milione di mascherine al giorno, che si accatastan­o nei magazzini perché l’Iss sta ritardando», ha detto l’assessore al Welfare della Lombardia

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