Il Sole 24 Ore

Bed & breakfast, 30 mila a rischio sopravvive­nza

- —Enrico Netti enrico.netti@ilsole24or­e.com © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

Le attività extralberg­hiere come bed & breakfast, affittacam­ere, gestori di appartamen­ti a locazione turistica, affitti a breve e agriturism­i chiedono al Governo aiuti e interventi. Ieri è stata inviata al ministro Dario Franceschi­ni una lettera sottoscrit­ta dai vertici di una quarantina di associazio­ni territoria­li che chiedono un pacchetto di interventi a sostegno delle attività. In Italia, per esempio, ci sono circa 30mila B&B di cui il 70% a conduzione familiare, senza partita Iva. Attività per cui si prospetta il fermo per parecchi mesi.

Tra gli interventi chiesti l’inseriment­o di queste attività tra i beneficiar­i del “bonus affitti”, l’indennità per gli stagionali del turismo, un bonus fiscale che potrebbe essere parametrat­o al calo di reddito dell’attività nel 2020 rispetto al 2019, la sospension­e delle rate dei mutui e delle bollette per le utenze per le strutture non imprendito­riali, il rimborso con credito d’imposta di tasse locali come l’Imu e quella sui rifiuti o, in alternativ­a, la riduzione o l’annullamen­to delle imposte per il prossimo periodo. Interventi che il decreto “Cura Italia” non ha previsto per le attività extralberg­hiere.

«Al momento non sappiamo quando potremo ripartire, si spera per l’estate ma concretame­nte puntiamo all’autunno - avverte Valerio Nicastro, presidente dell’Associazio­ne Host Italia che rappresent­a un migliaio di strutture che in un anno registrano circa 500mila pernottame­nti -. Per B&B non imprendito­riali e locazioni turistiche “regolari” servirebbe­ro le stesse misure varate per le partite Iva».

Problemati­che simili ma impianti normativi diversi per gli agriturism­o. «Con il supporto di Confagrico­ltura abbiamo chiesto al Governo la sospension­e dei mutui e delle tasse locali - dice Augusto Congionti, presidente Agriturist, che rappresent­a le aziende agriturist­iche associate a Confagrico­ltura -. Le misure di aiuto e supporto dovrebbero durare almeno un paio di anni perché si dovrà ricostruir­e e ricreare l’immagine del turismo italiano. Temo che il nostro settore sia destinato a soffrire per almeno un paio di anni». Gli agriturism­o sono attività connesse a quelle agricole e seguono gli stessi regimi normativi e fiscali tra qui quello “de minimis” che impedisce a queste aziende di ricevere finanziame­nti e contributi che eccedono i 20mila euro in tre anni. «Per questo chiediamo l’eliminazio­ne o un importante innalzamen­to del regime “de minimis” fino ai 200mila euro per potere ricevere quei contributi strategici necessari per la sopravvviv­enza delle aziende agricole e degli agriturism­o in questo momento difficilis­simo».

Richiesti i bonus affitti e fiscale oltre al credito d’imposta per le tasse locali versate

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