L’Emilia sperimenta la vespa samurai
Arriva l’ok alla diffusione dell’insetto antagonista Al via anche gli indennizzi
Emilia Romagna e Veneto saranno tra le prime regioni a introdurre le vespe samurai nei frutteti e nei campi come antagoniste della cimice asiatica, l’insetto che soltanto l’anno scorso ha provocato alla nostra agricoltura danni per oltre 600 milioni di euro. Martedì la Conferenza Stato Regioni ha trovato l’accordo sui decreti dei ministeri dell’Agricoltura e dell’Ambiente per il contrasto della cimice, dando così il via libera all’inizio della sperimentazione. Non solo: insieme alle vespe samurai sono stati sbloccati anche gli 80 milioni di euro stanziati dal Governo con l’ultima finanziaria per indennizzare gli agricoltori più colpiti. Troppo pochi, rispetto all’ammontare dei danni causati dalla cimice nel nostro Paese. Ma per gli agricoltori italiani si tratta pur sempre di un primo sollievo.
In base alla normativa europea i risarcimenti - che fanno riferimento ai danni subiti nel 2019 - scattano quando il danno supera il 30% della produzione e il ministero rimborserà fino all’80% del danno accertato.
Dopo il via libera ai due decreti ministeriali, ieri è arrivato anche il sostegno finanziario della Ue. Accogliendo le sollecitazioni della Regione Emilia-Romagna e del governo italiano, la Commissione ha varato un atto esecutivo, valido solo per le regioni italiane colpite dalla cimice - tutto il Nord, ad esclusione della Valle d’Aosta - che consente di incrementare le risorse finanziarie per la gestione dell’emergenza. Da un lato stanzia un fondo aggiuntivo dello 0,4% del valore della produzione commercializzata per le iniziative di contrasto alla cimice; e dall’altro aumenta dal 50% al 60% la percentuale di aiuto per gli interventi di prevenzione dei danni messi in atto dalle aziende agricole.
Ci sono voluti due anni di lavoro e di ricerca per poter arrivare a dare il via libera all’utilizzo della vespa samurai nei frutteti italiani. Ora, finalmente, le prime regioni possono partire. Tra queste c’è l’Emilia Romagna, la più colpita in assoluto dalla cimice asiatica distruggi-frutta: «Siamo pronti - ha detto l’assessore regionale all’Agricoltura Alessio Mammi - siamo nei tempi per fare i lanci a grande scala a metà giugno, quando ci saranno le deposizioni delle nuove uova della cimice».
Anche il Veneto, che ha subito un quinto delle perdite stimate a livello nazionale, vuole essere tra le prime regioni a sperimentare l’impiego della vespa samurai. Ad annunciarlo ieri è stato l’assessore regionale all’agricoltura, Giuseppe Pan: «La ricerca di laboratorio, finanziata dalla Regione e in atto con l’Università di Padova, consente di essere ora in prima fila nell’avvalerci dell’autorizzazione all’inserimento in natura». Pan ha ricordato inoltre che, accanto agli 80 milioni previsti dalla Finanziaria a livello nazionale, esistono anche fondi regionali: «Abbiamo stanziato 4,5 milioni di risorse proprie per finanziare indennizzi e iniziative di prevenzione dei danni».
Infine il Piemonte: «La Conferenza Stato-Regioni - spiega l’assessore all’Agricoltura, Marco Protopapa - ha dato parere favorevole ai due decreti che permetteranno di intervenire a favore delle imprese agricole per contenere i danni da cimice asiatica per il 2020 e indennizzare quelli subiti nel 2019. Al progetto per combattere la cimice stanno lavorando da tempo anche Agrion, la Fondazione per la ricerca, l’innovazione e lo sviluppo tecnologico dell’agricoltura piemontese».