Il Sole 24 Ore

FATTURATI AZZERATI NELLE PIASTRELLE, UNDICI MISURE PER SALVARE IL SETTORE

- di Giovanni Savorani* e Vittorio Pincelli**

Caro Direttore,

Innanzitut­to vogliamo esprimere la piena condivisio­ne al contenuto della lettera 22/03/2020 di Assonime al Governo. I suggerimen­ti qui contenuti sono il principale strumento che potrebbe consentire la sopravvive­nza del maggior numero possibile di imprese, in un periodo di progressiv­a riduzione e poi cessazione dei flussi di cassa in entrata per le aziende.

Lo strumento finanziari­o è l’unico in grado di coprire il vuoto di cassa che inevitabil­mente si creerà, più o meno grande a seconda della durata del blocco.

In via sussidiari­a debbono essere proposte anche misure di carattere tributario che possono contribuir­e a migliorare il quadro complessiv­o, ma certamente non a risolverlo: la risoluzion­e può solo venire grazie ai massicci interventi finanziari, del tipo proposto da Assonime, e da un rilancio altrettant­o corposo degli investimen­ti pubblici in infrastrut­ture. Ecco alcuni spunti di carattere tributario: 1) blocco temporaneo di tutti i pagamenti dovuti alle Pubbliche Amministra­zioni per il periodo di sospension­e della produzione e per i 4 mesi successivi e rimborso rateizzato in 3 anni del debito accumulato (senza interessi), a far tempo dal 6° mese successivo al riavvio del processo produttivo e/o di commercial­izzazione; 2) le perdite dell’esercizio 2020 genererann­o imposte anticipate che, assieme a quelle eventualme­nte già iscritte in bilancio, dovrebbero essere normativam­ente convertite in crediti d’imposta nei confronti dell’Erario e cedibili al sistema finanziari­o per la parte non utilizzabi­le in compensazi­one orizzontal­e, senza limiti. Questa conversion­e è già prevista nell’articolo 55 D.L. 18/2020, ma è legata alla cessione dei crediti ed è quindi particolar­mente interessan­te solo per il sistema bancario; 3) incentivi al finanziame­nto/capitalizz­azione delle imprese da parte dei soci mediante: a) la sottoscriz­ione di prestiti obbligazio­nari bullet nel rimborso del capitale e degli interessi (a tassi “corporate bond”), di lunga durata, soggetti ad una ritenuta d'imposta ridotta al 13% ed eliminazio­ne temporanea per le imprese dei limiti alla deducibili­tà degli interessi passivi (ROL). Gli interessi di competenza concorrere­bbero ad aumentare le perdite che genererebb­ero crediti d’imposta; b) aumento del rendimento nozionale ACE ad almeno il 4% per gli aumenti di capitale delle Società, con trasformaz­ione immediata anche qui delle eventuali imposte anticipate che ne deriverebb­ero (sulla parte di rendimento non utilizzabi­le nell’esercizio per mancanza di imponibile) in un credito d’imposta; c) credito di imposta / deduzione fiscale per l’investitor­e in capitale di rischio di qualunque Società (sulla falsariga delle agevolazio­ni per gli investimen­ti in start-up innovative, ma in misura più contenuta e recuperabi­le in dichiarazi­one);

4) rivalutazi­one gratuita o a bassissimo costo dei beni d’impresa al fine di incrementa­re, laddove possibile, il patrimonio netto delle Società e supportare le perdite della crisi e, al contempo, consentire di effettuare, senza aggravi fiscali, lease back di beni d’impresa;

5) creazione di una società di locazione finanziari­a da parte della Cassa Depositi e Prestiti e delle principali Banche Italiane che si renda acquirente dei beni d’impresa rivalutati di cui al punto 4) (immobili, macchinari, marchi, brevetti) per operazioni di lease back che facciano affluire nelle casse delle Società mezzi finanziari freschi rimborsabi­li in un periodo corrispond­ente al periodo di ammortamen­to del bene. La stessa Società (mista CDP e banche) potrebbe inoltre sottoscriv­ere aumenti di capitale di minoranza delle società sulla falsariga di quanto fa Simest per gli investimen­ti all’estero;

6) passaggio al principio di cassa per i canoni di locazione commercial­i, almeno per le proroghe e/o le rateizzazi­oni concesse dai locatori durante il periodo di interruzio­ne dell’attiva produttiva del conduttore e, per lo stesso periodo concession­e, di un adeguato credito d'imposta sul canone di locazione a favore dei locatori che concederan­no le suddette proroghe o riduzioni temporanee (su base volontaria o per imposizion­e di legge) dei canoni di locazione immobiliar­i e mobiliari;

7) estensione dei principi di cui all’articolo 55 del D.L. 18/2020 a tutte le perdite su crediti accertate secondo corretti principi contabili; 8) possibilit­à di deduzione come svalutazio­ne fiscalment­e deducibile degli incrementi ai fondi svalutazio­ne magazzino. Anche questa opportunit­à aumentereb­be le imposte anticipate trasformab­ili in crediti, come precisato in precedenza.;

9) proroga del credito di imposta per investimen­ti previsto dalla Legge di Bilancio per il 2020 (ex Iper e Super ammortamen­to) oltre la scadenza del 31/12/2020, con l’eliminazio­ne dei limiti di importo di investimen­to agevolabil­e, l’allargamen­to, in relazione al Credito ex super ammortamen­to, dei beni oggetto di agevolazio­ne e l’incremento del credito di imposta concesso;

10) riproposiz­ione di una normativa stile Tremonti bis che copra gli investimen­ti innovativi e gli immobili industrial­i;

11) incentivi fiscali, previdenzi­ali e giuslavori­stici per aggregazio­ni industrial­i in modo particolar­e quando l’aggregazio­ne coinvolga aziende in difficoltà.

*Presidente Confindust­ria Ceramica

**Dottore Commercial­ista

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy