FATTURATI AZZERATI NELLE PIASTRELLE, UNDICI MISURE PER SALVARE IL SETTORE
Caro Direttore,
Innanzitutto vogliamo esprimere la piena condivisione al contenuto della lettera 22/03/2020 di Assonime al Governo. I suggerimenti qui contenuti sono il principale strumento che potrebbe consentire la sopravvivenza del maggior numero possibile di imprese, in un periodo di progressiva riduzione e poi cessazione dei flussi di cassa in entrata per le aziende.
Lo strumento finanziario è l’unico in grado di coprire il vuoto di cassa che inevitabilmente si creerà, più o meno grande a seconda della durata del blocco.
In via sussidiaria debbono essere proposte anche misure di carattere tributario che possono contribuire a migliorare il quadro complessivo, ma certamente non a risolverlo: la risoluzione può solo venire grazie ai massicci interventi finanziari, del tipo proposto da Assonime, e da un rilancio altrettanto corposo degli investimenti pubblici in infrastrutture. Ecco alcuni spunti di carattere tributario: 1) blocco temporaneo di tutti i pagamenti dovuti alle Pubbliche Amministrazioni per il periodo di sospensione della produzione e per i 4 mesi successivi e rimborso rateizzato in 3 anni del debito accumulato (senza interessi), a far tempo dal 6° mese successivo al riavvio del processo produttivo e/o di commercializzazione; 2) le perdite dell’esercizio 2020 genereranno imposte anticipate che, assieme a quelle eventualmente già iscritte in bilancio, dovrebbero essere normativamente convertite in crediti d’imposta nei confronti dell’Erario e cedibili al sistema finanziario per la parte non utilizzabile in compensazione orizzontale, senza limiti. Questa conversione è già prevista nell’articolo 55 D.L. 18/2020, ma è legata alla cessione dei crediti ed è quindi particolarmente interessante solo per il sistema bancario; 3) incentivi al finanziamento/capitalizzazione delle imprese da parte dei soci mediante: a) la sottoscrizione di prestiti obbligazionari bullet nel rimborso del capitale e degli interessi (a tassi “corporate bond”), di lunga durata, soggetti ad una ritenuta d'imposta ridotta al 13% ed eliminazione temporanea per le imprese dei limiti alla deducibilità degli interessi passivi (ROL). Gli interessi di competenza concorrerebbero ad aumentare le perdite che genererebbero crediti d’imposta; b) aumento del rendimento nozionale ACE ad almeno il 4% per gli aumenti di capitale delle Società, con trasformazione immediata anche qui delle eventuali imposte anticipate che ne deriverebbero (sulla parte di rendimento non utilizzabile nell’esercizio per mancanza di imponibile) in un credito d’imposta; c) credito di imposta / deduzione fiscale per l’investitore in capitale di rischio di qualunque Società (sulla falsariga delle agevolazioni per gli investimenti in start-up innovative, ma in misura più contenuta e recuperabile in dichiarazione);
4) rivalutazione gratuita o a bassissimo costo dei beni d’impresa al fine di incrementare, laddove possibile, il patrimonio netto delle Società e supportare le perdite della crisi e, al contempo, consentire di effettuare, senza aggravi fiscali, lease back di beni d’impresa;
5) creazione di una società di locazione finanziaria da parte della Cassa Depositi e Prestiti e delle principali Banche Italiane che si renda acquirente dei beni d’impresa rivalutati di cui al punto 4) (immobili, macchinari, marchi, brevetti) per operazioni di lease back che facciano affluire nelle casse delle Società mezzi finanziari freschi rimborsabili in un periodo corrispondente al periodo di ammortamento del bene. La stessa Società (mista CDP e banche) potrebbe inoltre sottoscrivere aumenti di capitale di minoranza delle società sulla falsariga di quanto fa Simest per gli investimenti all’estero;
6) passaggio al principio di cassa per i canoni di locazione commerciali, almeno per le proroghe e/o le rateizzazioni concesse dai locatori durante il periodo di interruzione dell’attiva produttiva del conduttore e, per lo stesso periodo concessione, di un adeguato credito d'imposta sul canone di locazione a favore dei locatori che concederanno le suddette proroghe o riduzioni temporanee (su base volontaria o per imposizione di legge) dei canoni di locazione immobiliari e mobiliari;
7) estensione dei principi di cui all’articolo 55 del D.L. 18/2020 a tutte le perdite su crediti accertate secondo corretti principi contabili; 8) possibilità di deduzione come svalutazione fiscalmente deducibile degli incrementi ai fondi svalutazione magazzino. Anche questa opportunità aumenterebbe le imposte anticipate trasformabili in crediti, come precisato in precedenza.;
9) proroga del credito di imposta per investimenti previsto dalla Legge di Bilancio per il 2020 (ex Iper e Super ammortamento) oltre la scadenza del 31/12/2020, con l’eliminazione dei limiti di importo di investimento agevolabile, l’allargamento, in relazione al Credito ex super ammortamento, dei beni oggetto di agevolazione e l’incremento del credito di imposta concesso;
10) riproposizione di una normativa stile Tremonti bis che copra gli investimenti innovativi e gli immobili industriali;
11) incentivi fiscali, previdenziali e giuslavoristici per aggregazioni industriali in modo particolare quando l’aggregazione coinvolga aziende in difficoltà.
*Presidente Confindustria Ceramica
**Dottore Commercialista