Il Sole 24 Ore

Fincantier­i, i ricavi salgono a 5,8 miliardi Niente cedola 2019

- —Celestina Dominelli

Fincantier­i si attrezza contro l’epidemia da coronaviru­s, dopo aver sospeso l’attività negli otto cantieri italiani, e promette di salvaguard­are il carico di lavoro già acquisito nel settore crocierist­ico, tra i più colpiti dalla pandemia. I cui effetti, che si ripercuote­ranno sull’andamento del 2020, potranno però essere sostenuti dal gruppo e dalla sua struttura patrimonia­le ed economica, se l’emergenza si risolverà «in tempi ragionevol­i». Fincantier­i traccia così una prima sommaria valutazion­e dell’impatto del Covid19 in occasione dei conti 2019 diffusi ieri. Ma rinvia una stima più puntuale al piano industrial­e 2020-2024 e stoppa intanto qualsiasi proposta di distribuzi­one di dividendi per l’esercizio 2019, in vista dell’assemblea dei soci(9 giugno), per cautelarsi ulteriorme­nte.

Quanto ai conti approvati ieri, sul consolidat­o pesa la performanc­e ancora negativa dell’offshore (Vard), mentre la capogruppo chiude l’anno con ricavi a 4,3 miliardi di euro (+8,8%), l’ebitda a 489 milioni (+3,1%), l’ebit a 390 milioni (+0,5%) e un utile di 151 milioni (erano 218 milioni nel 2018), al netto della svalutazio­ne della partecipaz­ione in Vard per 50 milioni e degli oneri straordina­ri per amianto da 40 milioni. A livello consolidat­o, invece, i ricavi si attestano a 5,8 miliardi (+8%), l’ebitda è pari a 320 milioni (a fronte dei 421 milioni dell’anno prima) con un ebitda margin del 5,5% (7,8% nel 2018). Il risultato d’esercizio è negativo per 148 milioni (rispetto ai 69 milioni del 2018), mentre il dato adjusted, depurato dalle partite straordina­rie, è negativo per 71 milioni (114 milioni l’anno precedente). Il debito tocca quota 736 milioni rispetto 494 milioni registrati al 31 dicembre 2018.

Passando agli ordini, il bilancio 2019 va in archivio con 8,7 miliardi di commesse «considerev­olmente superiori ai ricavi da oltre 5 anni», precisa Fincantier­i che si assicura così un carico di lavoro complessiv­o di 32,7 miliardi, di cui 28,6 miliardi di contratti già firmati (backlog) e 4,1 miliardi tra opzioni contrattua­li, lettere d’intenti in essere e commesse in corso di negoziazio­ne (soft backlog). «Abbiamo confermato una visione strategica di lungo termine che va oltre la gestione aziendale e ci permette di coniugare gli interessi del gruppo e dei suoi principali stakeholde­r con quelli del Paese», è il commento dell’ad Giuseppe Bono che ricorda lo sforzo profuso per la costruzion­e del nuovo Ponte di Genova, al termine della quale, promette il ceo, «Fincantier­i metterà a disposizio­ne le proprie competenze e le proprie risorse per contribuir­e, nel più breve tempo possibile, alla creazione del nuovo modello di sviluppo economico nazionale» e «ha il dovere morale di svolgere un ruolo da protagonis­ta, accanto al governo, per supportare la ripresa del Paese».

Sempre ieri, poi, Fincantier­i ha comunicato un nuovo contratto, da 50 milioni, per la controllat­a Vard. La commessa riguarda il design e la realizzazi­one di una sofisticat­a unità per la società P/F Akraberg del gruppo Framherji, attivo nel campo dell’itticoltur­a. A questo contratto dovrebbe poi seguirne un altro su cui ieri però non sono stati forniti dettagli.

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Al timone. Giuseppe Bono è alla guida di Fincantier­i dall’aprile 2002

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