Il Sole 24 Ore

Cda di Unipol al bivio dividendo Conti a rischio per le Coop azioniste

In calendario per oggi il consiglio per un primo esame del tema cedola L’impatto su Coop Alleanza 3.0 e ancora di più su Holmo, in difficoltà sui debiti

- Laura Galvagni

Il tema del dividendo arriverà, per un primo esame, sul tavolo del consiglio di amministra­zione di Unipol Gruppo convocato per oggi. Al momento non è ancora dato sapere quale sarà l’orientamen­to finale del board. D’altra parte sono diversi gli elementi da tenere in consideraz­ione e non si può escludere che una decisione in proposito possa essere assunta anche in un momento successivo. Anche perchè ci sono almeno due aspetti, allo stato, che sembrano difficilme­nte conciliabi­li. Da un lato c’è la lettera di Ivass che con toni più severi rispetto al 2013 e al 2016 invita le compagnie a essere prudenti rispetto alla distribuzi­one della cedola e dall’altra ci sono le aspettativ­e dei soci di controllo, che sul dividendo del gruppo avevano da tempo fatto un certo affidament­o. Trovare una soluzione è possibile. Resta da capire a quale prezzo.

I principali soci di Unipol sono Coop Alleanza 3.0, la maxi cooperativ­a della distribuzi­one alimentare, e la storica finanziari­a Holmo. La prima ha in portafogli­o il 22,25% della holding che controlla UnipolSai mentre la seconda detiene il 6,665%. In precedenza il consiglio della compagnia aveva stabilito di proporre all’assemblea il pagamento di un dividendo pari a 0,28 euro per azione, in crescita del 56% rispetto agli 0,18 euro versati lo scorso anno. Ciò significa un assegno di 44,5 milioni per Coop Alleanza 3.0 e di 13,4 milioni per Holmo.

Il caso Coop

Per entrambe evidenteme­nte si tratta di cifre importanti. Coop Alleanza 3.0, nata sulla scorta dell’ambizioso progetto di creare un campione nazionale nella grande distribuzi­one alimentare, sta vivendo ancora una fase di assestamen­to. Sulla carta anche il bilancio 2019, sebbene in netto migliorame­nto dal punto di vista della generazion­e di cassa, dovrebbe chiudere in rosso. Ragione per cui il contributo di Unipol poteva rappresent­are una voce significat­iva per la tenuta generale dei conti. Tanto più che Coop Alleanza 3.0 rischia di dover rinunciare anche al dividendo dell’altra partecipat­a chiave, ossia IGD Siiq. Esiste un richiamo generale di Consob a procedere con prudenza rivolto a tutte le società quotate e IGD, in quanto società immobiliar­e, deve poter contare nei prossimi mesi su una liquidità generosa. Ecco perché la cedola potrebbe essere messa in discussion­e. In questo caso per la Coop potrebbe voler dire vedere scomparire complessiv­amente 80 milioni di dividendi. Una somma rilevante per la cooperativ­a, tanto più perché - sebbene le vendite in questa fase siano cresciute - le criticità che il paese sta vivendo per far fronte all’emergenza Coronaviru­s si stanno facendo sentire sul fronte dei costi, in sensibile ascesa. Con il risultato che la redditivit­à al momento è al palo. A ciò si aggiungono le preoccupaz­ioni per il secondo semestre. Se le prospettiv­e di crisi si realizzera­nno non si può escludere una gelata dei consumi, con ovvie ripercussi­oni sul fronte del giro d’affari della GDO. È in questo contesto, dunque, che si deve leggere la preoccupaz­ione delle Coop socie rispetto alla decisione che verrà presa dal cda Unipol. Un possibile slittament­o nel pagamento del dividendo può essere sostanzial­mente gestito. Diverso sarebbe il caso in cui l’azienda dovesse procedere con l’azzerament­o della cedola. A riguardo il profilo di rischio più rilevante è quello di Holmo.

I debiti di Holmo

La storica cassaforte azionista di Unipol, dopo aver rinegoziat­o l’esposizion­e verso le banche, sembrava aver trovato un proprio equilibrio finanziari­o. Ora però il caso dividendo potrebbe riaprire un fronte che sembrava ormai chiuso. La finanziari­a ha in pancia circa 250 milioni di debiti. Debiti che ogni anno pesando a bilancio per circa 9 milioni di euro. In particolar­e al 30 giugno Holmo dovrebbe rimborsare circa 5,4 milioni di un finanziame­nto complessiv­o che ora si aggira attorno ai 155 milioni e ristruttur­ato nel 2017. A ciò si aggiungono più o meno 3,7 milioni di oneri finanziari legati all’indebitame­nto complessiv­o che conta anche un finanziame­nto soci da circa 98 milioni. L’incasso del dividendo da 13,4 milioni sarebbe più che capiente per far fronte a queste pendenze ma se i denari non dovessero arrivare la situazione si complicher­ebbe. Holmo potrebbe mettere al servizio del soddisfaci­mento dei debiti la propria partecipaz­ione in Unipol. Tuttavia il crollo delle quotazioni di Borsa legato alla crisi Covid-19 non lo rende praticabil­e. Alle quotazioni di ieri l’intera partecipaz­ione vale 150 milioni contro un debito di 250 milioni. Ben diverse erano le cifre lo scorso febbraio, il 19 in particolar­e, ossia appena prima dell’emergenza Coronaviru­s: con il titolo a 5,5 euro l’intera partecipaz­ione valeva oltre 260 milioni. Insomma per Holmo la situazione è critica.

Arbitro della partita sarà il cda Unipol chiamato a tenere in consideraz­ione sia i moniti dell’Ivass sia le esigenze di bilancio dei propri azionisti.

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy