Fusioni e acquisizioni, il food resiste alla crisi
Tanti deal: Newlat cresce nel latte e Granarolo cede le attività non fondamentali
Nell’emergenza sanitaria sono le fusioni ed acquisizioni nel settore alimentare a resistere alla crisi e al crollo di volumi e numero di deal.
L’operazione maggiore è stata proprio annunciata l’altro ieri con la creazione di un campione nel settore del latte e dei suoi derivati: si tratta della transazione tramite la quale Newlat Food (azienda che fa capo alla famiglia Mastrolia) acquisterà prima una quota del 46,24% di Centrale Latte Italia (al prezzo di di 1 euro e 0,33 azioni Newlat Food) e lancerà quindi un’Opas obbligatoria. Il «food» si dimostra, quindi, ancora una volta come un comparto molto difensivo non soltanto di fronte agli shock finanziari, ma anche a eventi globali come può essere un’emergenza sanitaria, situazione paragonabile a una guerra.
La quarantena ha obbligato gli italiani a fare più acquisti alimentari da consumare in casa. «Il settore che sta avendo una forte crescita è così quello correlato ai prodotti per la grande distribuzione, mentre ovviamente si è fermato quello del food-retail e dei prodotti per i ristoranti e i bar, colpiti dalla chiusura governativa» dice Alberto Gennarini, partner di Vitale.
I dossier sul tavolo sono numerosi in questi giorni e non risentono, almeno per ora, della crisi. Tra le transazioni in corso a livello europeo c’è quella che vede coinvolta un’azienda italiana, il gruppo Castelli, tra i maggiori produttori di parmigiano reggiano, da poco acquistato dalla francese Lactalis, che a propria volta controlla Parmalat. Il gruppo Lactalis Italia e Castelli Polska hanno infatti lanciato un’offerta sul gruppo polacco North Coast, specializzato nella distribuzione di prodotti alimentari stranieri.
C’è poi una platea numerosa di piccole operazioni su piccole e medie imprese . Una di queste vede coinvolta Granarolo, che sta valutando la cessione di tutte le attività che non sono core-business: tra cui il Pastificio e Pandea (ex-società del gruppo Malgara Chiari e Forti), affidando un incarico all’advisor Euromerger. Pandea è specializzata nella produzione di prodotti da forno (con e senza glutine) ed era stata rilevata dal gruppo Granarolo nel 2016 tramite una procedura davanti al Tribunale di Verona.
Altro dossier sul tavolo è quello del gruppo La Sanfermese, azienda della provincia di Mantova attiva nella produzione dei cereali. Sull’azienda, che ha un fatturato di una cinquantina di milioni, è in corso un processo di cessione gestito dall’advisor Ubs: in corsa per l’acquisto, secondo Mergermarket, ci sarebbe il fondo Orange Capital. In questi giorni poi ci sarà il closing di Bindi, gruppo dolciario ceduto a Bc Partners.
«Nel settore alimentare continuano ad esserci performance interessanti ed è un comparto, per definizione, difensivo . È l’unico dove ci sono ancora numerose operazioni e dove circolano tuttora buoni multipli in termini di prezzi, senza impatti significativi per chi è esposto alla grande distribuzione» dice Giuseppe Sartorio, managing partner di Scouting Capital Advisors.