Boccia: cruciale sostenere le imprese sul fronte finanziario
«Ora necessaria liquidità a breve, da trasformare in debito a 30 anni»
Un’azione immediata in Italia, sia per affrontare il problema prioritario della liquidità delle imprese, sia per individuare le misure necessarie per la ripartenza del paese: «Occorre una grande convergenza nazionale, per costruire la fase attuale, reagire a questa transizione e prepararci al dopo». Vincenzo Boccia parla in un collegamento on line al Tg3, concentrandosi sia sulle questioni italiane che europee. Con l’auspicio che anche la Ue, nella riunione dell’Eurogruppo del 7 aprile, si concentri su come affrontare sia l’emergenza sia come riprendere a crescere. «In vista di quell’appuntamento ci aspettiamo la consapevolezza dell’Europa di dover cominciare a preoccuparci della fase due, oltre che della transizione», ha detto il presidente di Confindustria, rispondendo alle domande dell’intervistatore. Boccia ha messo in evidenza anche un altro aspetto: «bisognerebbe comprendere ciò che rappresenta l’asse Francia, Spagna e Italia, per dare una nuova trazione all’Europa».
Il governo si prepara a varare un intervento per sostenere la liquidità delle imprese nel prossimo Consiglio dei ministri: «È un passo importante – ha commentato Boccia – perché non sappiamo la durata di questa criticità, e quindi resta cruciale affrontare il nodo liquidità delle imprese».
I dati congiunturali per il nostro paese, e non solo, sono drammatici: il Centro studi di Confindustria ha previsto -6% di Pil nel 2020, -10% nei primi sei mesi. Ieri sempre il Csc ha stimato un calo della produzione industriale a marzo del 16,6%, un crollo che ha riportato l’indice sui livelli di 42 anni fa. Stime che per ora restano confermate: «Il calo del Pil del 6% prevede la riapertura delle attività entro maggio. Non possiamo pianificare la durata dell’emergenza, dipende dalla lotta al contagio, sono previsioni che dovremo verificare giorno dopo giorno, mese dopo mese».
Intanto, come sottolinea Confindustria, il sistema industriale si trova a combattere con forti cali di fatturato, che sono scesi anche a zero. Causa coronavirus: «I settori che hanno un impatto sono tantissimi. Pensiamo al comparto dell’auto, della moda, delle calzature. Del resto non c’è domanda, nessuno di noi esce di casa e consuma». Ecco perché, ha sottolineato ancora Boccia, «dobbiamo aiutare le imprese in questa fase di transizione con un flusso di liquidità a breve, da trasformare poi in debito a 30 anni, come un debito di guerra, e prepararci alla ripresa».
E alla domanda del giornalista su quale appello fare alle istituzioni, agli imprenditori e alle forze sociali, il presidente di Confindustria ha risposto: «Dobbiamo avere consapevolezza che abbiamo di fronte a noi due guerre. Una al virus e ai contagi una alla recessione che non deve diventare depressione. Ciò significa un momento di grande convergenza nazionale per costruire sia la fase attuale, cioè come reagiamo a questa transizione, sia prepararci al dopo».
Confindustria, giorni fa, ha messo a punto un documento con una serie di proposte, su 4 grandi assi: un piano anticiclico a livello europeo per investimenti; sostegno finanziario alle imprese; regole più snelle a livello italiano ed europeo; un Comitato nazionale per la tutela del lavoro.