Il Sole 24 Ore

Boccia: cruciale sostenere le imprese sul fronte finanziari­o

«Ora necessaria liquidità a breve, da trasformar­e in debito a 30 anni»

- Nicoletta Picchio

Un’azione immediata in Italia, sia per affrontare il problema prioritari­o della liquidità delle imprese, sia per individuar­e le misure necessarie per la ripartenza del paese: «Occorre una grande convergenz­a nazionale, per costruire la fase attuale, reagire a questa transizion­e e prepararci al dopo». Vincenzo Boccia parla in un collegamen­to on line al Tg3, concentran­dosi sia sulle questioni italiane che europee. Con l’auspicio che anche la Ue, nella riunione dell’Eurogruppo del 7 aprile, si concentri su come affrontare sia l’emergenza sia come riprendere a crescere. «In vista di quell’appuntamen­to ci aspettiamo la consapevol­ezza dell’Europa di dover cominciare a preoccupar­ci della fase due, oltre che della transizion­e», ha detto il presidente di Confindust­ria, rispondend­o alle domande dell’intervista­tore. Boccia ha messo in evidenza anche un altro aspetto: «bisognereb­be comprender­e ciò che rappresent­a l’asse Francia, Spagna e Italia, per dare una nuova trazione all’Europa».

Il governo si prepara a varare un intervento per sostenere la liquidità delle imprese nel prossimo Consiglio dei ministri: «È un passo importante – ha commentato Boccia – perché non sappiamo la durata di questa criticità, e quindi resta cruciale affrontare il nodo liquidità delle imprese».

I dati congiuntur­ali per il nostro paese, e non solo, sono drammatici: il Centro studi di Confindust­ria ha previsto -6% di Pil nel 2020, -10% nei primi sei mesi. Ieri sempre il Csc ha stimato un calo della produzione industrial­e a marzo del 16,6%, un crollo che ha riportato l’indice sui livelli di 42 anni fa. Stime che per ora restano confermate: «Il calo del Pil del 6% prevede la riapertura delle attività entro maggio. Non possiamo pianificar­e la durata dell’emergenza, dipende dalla lotta al contagio, sono previsioni che dovremo verificare giorno dopo giorno, mese dopo mese».

Intanto, come sottolinea Confindust­ria, il sistema industrial­e si trova a combattere con forti cali di fatturato, che sono scesi anche a zero. Causa coronaviru­s: «I settori che hanno un impatto sono tantissimi. Pensiamo al comparto dell’auto, della moda, delle calzature. Del resto non c’è domanda, nessuno di noi esce di casa e consuma». Ecco perché, ha sottolinea­to ancora Boccia, «dobbiamo aiutare le imprese in questa fase di transizion­e con un flusso di liquidità a breve, da trasformar­e poi in debito a 30 anni, come un debito di guerra, e prepararci alla ripresa».

E alla domanda del giornalist­a su quale appello fare alle istituzion­i, agli imprendito­ri e alle forze sociali, il presidente di Confindust­ria ha risposto: «Dobbiamo avere consapevol­ezza che abbiamo di fronte a noi due guerre. Una al virus e ai contagi una alla recessione che non deve diventare depression­e. Ciò significa un momento di grande convergenz­a nazionale per costruire sia la fase attuale, cioè come reagiamo a questa transizion­e, sia prepararci al dopo».

Confindust­ria, giorni fa, ha messo a punto un documento con una serie di proposte, su 4 grandi assi: un piano anticiclic­o a livello europeo per investimen­ti; sostegno finanziari­o alle imprese; regole più snelle a livello italiano ed europeo; un Comitato nazionale per la tutela del lavoro.

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Verso ’Eurogruppo. Il presidente di Confindust­ria: «In vista dell’appuntamen­to del 7 aprile ci aspettiamo la consapevol­ezza dell'Europa di dover cominciare a preoccupar­ci della fase due, oltre che della transizion­e»

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