Il Sole 24 Ore

Avviata l’indagine del Garante privacy

In caso di gravi responsabi­lità sanzione fino a 10 milioni di euro

- Antonello Cherchi

Il Garante della privacy si è ufficialme­nte messo in moto. L’Inps ha, infatti, comunicato all’Autorità il data breach, ovvero la violazione di dati personali. Il Gdpr (il regolament­o europeo sulla privacy) stabilisce che la comunicazi­one debba essere effettuata entro le 72 ore dal momento in cui si viene a conoscenza dell’incidente.

Questo ha permesso ieri al Garante di avviare l’istruttori­a per capire realmente cosa sia accaduto e prendere gli eventuali provvedime­nti, che possono andare dalla richiesta di adeguament­o delle misure di sicurezza e, nel caso di particolar­i responsabi­lità da parte dell’Istituto, a sanzioni amministra­tive piuttosto salate.

Intanto, l’Authority ha chiesto a chiunque sia venuto a conoscenza, a causa del crac dell’altro ieri del sito Inps, di dati personali di altre persone, di non utilizzarl­i ed evitare « di comunicarl­i a terzi o diffonderl­i, ad esempio, sui canali social». E questo per non amplificar­e i rischi per le persone coinvolte nel data breach e per «non incorrere in possibili illeciti». La raccomanda­zione è, semmai, di rivolgersi allo stesso Garante per segnalare eventuali aspetti rilevanti.

Uno degli elementi da chiarire è l’esatta portata dell’incidente e il numero delle informazio­ni personali coinvolte. Ci potrebbe, infatti, essere anche la necessità per l’Istituto - nel caso la violazione abbia comportato un rischio elevato per i diritti delle persone - di dover comunicare l’accaduto a tutti gli interessat­i,

È sempre il Gdpr a prevederlo, insieme agli elementi da segnalare al Garante, che sono riassunti in un modello che l’Autorità ha predispost­o per questo tipo di violazioni: si va dal momento in cui è accaduto il fatto (o se ne è venuti a conoscenza) alla sua natura, le cause, la tipologia di dati personali e dei soggetti interessat­i, il numero (anche approssima­tivo) di informazio­ni e di persone coinvolte, i potenziali rischi che ne derivano. Una procedura che deve essere seguita non solo se la violazione è conseguenz­a di un attacco di hacker, ma ogni volta che un sistema “perde” i dati personali che custodisce.

Una volta ricevuta la notifica del data breach, al Garante spetta il compito di verificare l’entità dell’incidente e capirne le ragioni. Sulla base di quanto viene accertato nel corso dell’istruttori­a si decidono i successivi interventi. Se viene riscontrat­o che il data breach è dovuto a un mancato rispetto del Gdpr, l’Authority può imporre l’adeguament­o delle misure di sicurezza sia organizzat­ive sia tecniche. Se però la responsabi­lità e il danno risultano più gravi, si passa alle sanzioni pecuniarie, che possono arrivare fino a 10 milioni di euro o, nel caso di imprese, fino al 2% del fatturato totale annuo mondiale.

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