Il Sole 24 Ore

Pirati web, sono 180 i siti bloccati dalla Consob (in nove mesi)

La quarantena aumenta i casi di telefonate ai clienti da parte dei broker corsari

- Stefano Elli

L’ultima comunicazi­one della Consob sul tema della pirateria web è del primo aprile e riguarda l’Afx Capital market, il broker online con base a Cipro e a Londra (ma soci italiani) che proponeva investimen­ti online anche attraverso una rete di 41 “introducin­g broker”. L’authority cipriota, la Cysec, ha avviato una corsia dedicata alle procedure di indennizzo dei clienti coinvolti.

Non senza qualche ritardo, visto che le prime segnalazio­ni sui mancati rimborsi dei clienti di Afx Capital, risalgono al 2012. Il problema delle piattaform­e online d’investimen­to sta però emergendo, in queste settimane di quarantena, in tutta la sua potenziale pericolosi­tà sociale. Le cosiddette «cold calls» le telefonate a freddo, così vengono definite le chiamate effettuate dai call center di questi broker, per persuadere i risparmiat­ori a puntare i loro risparmi sulle piattaform­e corsare, stanno aumentando in frequenza, intensità e insistenza.

Approfitta­no della forzata immobilità generale per bersagliar­e i potenziali clienti con chiamate di sedicenti consulenti e advisor. Dallo scorso luglio la Consob dispone di un’arma in più per contrastar­e l’insidioso fenomeno: il potere di oscurare i siti che esercitano, anche in Italia, forme di sollecitaz­ione all’investimen­to senza essere autorizzat­i a farlo.

Dall’entrata in vigore della norma che consente all’Authority di intervenir­e sui fornitori dei servizi di connettivi­tà ordinando di bloccare i siti (la legge 58 del 28 giugno 2019 articolo 36 comma 2 terdecies) gli uomini del presidente Paolo Savona sono intervenut­i 180 volte. Gli ultimi quattro casi sono quelli della Dubai Fxm Ltd (sito internet www.dubaifxm.com, della DAX1001 (sito internet dax1001.com) della Global Pegasus

Ltd (sito internet www.fx4lux.com) e della AirBit Club (siti internet https://airbitclub.com e www.bitbackoff­ice.com) operatori che allettavan­o i potenziali trader con promesse di facili guadagni su Cfd (contratti per differenza), trading su valute, commoditie­s, oro, o altri rischiosi strumenti finanziari derivati. La Consob per fare fronte al fenomeno dispone di due divisioni: una guidata da Mauro Lorenzoni (a capo della divisione tutela dei consumator­i oltre che di quella delegata a valutare gli esposti dei risparmiat­ori), l’altra guidata da Cristina Di Biase (divisione accertamen­ti ispettivi su fenomenni abusivi). In tutto 17 uomini e donne, che però, oltre a tenere sotto controllo il mondo vischioso e sfuggente dei siti ed eventualme­nte a richiedere il loro oscurament­o, non hanno il potere di impedire che i “corsari” del web si spostino, cambino base e nazione e, magari sempliceme­nte modificand­o una consonante dal nome del sito, ricomincin­o a operare come nulla fosse accaduto.

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