Il Sole 24 Ore

Cdp, 35 miliardi al sistema e 3,4 di utili Nuovo balzo per il risparmio postale

La capogruppo segna un utile netto di 2,7 miliardi in crescita dell’8% La raccolta a 356 miliardi grazie alla spinta di libretti e buoni fruttiferi (+2,7%)

- Celestina Dominelli

Il gruppo Cassa depositi e prestiti arriva al giro di boa dei risultati 2019 avendo iniettato 34,6 miliardi di euro (a fronte dei 36 miliardi del 2018) nel tessuto economico italiano con la fetta principale riservata alle imprese (24,9 miliardi per oltre 20mila aziende servite), mentre 9,3 miliardi sono stati mobilitati per il settore infrastrut­ture, pubblica amministra­zione e territorio (con 1200 enti finanziati). A livello consolidat­o, l’utile netto si è attestato a 3,4 miliardi (contro i 4,3 miliardi del 2018), mentre la capogruppo ha fatto segnare una crescita dell’8%, a 2,7 miliardi di euro (su questo dato sarà poi definito il dividendo, deliberato direttamen­te dall’assemblea dei soci). Sono questi i principali indicatori dei conti 2019 approvati ieri dalla Cassa che ha licenziato anche il primo bilancio di sostenibil­ità.

Si tratta, ha commentato il presidente Giovanni Gorno Tempini, «di importanti risultati sia dal punto di vista economico-finanziari­o, sia soprattutt­o per la capacità di offrire supporto all’economia del Paese nei diversi settori produttivi e dei servizi, nel pubblico e nel privato, a favore dell’export e delle infrastrut­ture». Nel 2019, «il nostro impegno è stato quello di mettere a terra iniziative sistemiche che segnano un importante cambio di passo nel supporto che Cdp può dare al Paese», gli ha fatto eco l’ad Fabrizio Palermo che ha parlato di «risultati finanziari molto positivi e importanti ritorni per i nostri azionisti».

Tornando ai numeri, il totale attivo di gruppo è di 448,7 miliardi, in calo del 5,6% rispetto all’esercizio precedente, mentre il patrimonio netto consolidat­o è pari a 36,1 miliardi (-1,7% sull’anno prima), di cui 23,6 miliardi di pertinenza del gruppo. Quanto alla capogruppo, le risorse mobilitate sono state 21,4 miliardi di euro, in rialzo del 30% rispetto al 2018, il patrimonio netto è di 25 miliardi (+1% sull’anno prima). Il totale dell’attivo risulta pari a 386 miliardi (+4,3%), suddiviso tra disponibil­ità liquide (171 miliardi, +2%), crediti verso la clientela e le banche (101 miliardi, -0,3%), titoli di debito (71 miliardi, +18,3%), partecipaz­ioni e fondi (34 miliardi, +3,3%). Passando, invece, al passivo, la raccolta complessiv­a sfiora i 356 miliardi con un rialzo del 3,8% sul 2018. Di questi, 265 miliardi pronvengon­o da buoni fruttiferi e libretti postali (+2,7%), il cui restyling, unitamente alla forte crescita delle vendite sul canale on line e del numero di libretti abilitati a operare via web, ha contribuit­o ad alzare l’asticella del risparmio postale che, precisa la stessa Cassa, «registra la migliore performanc­e di raccolta netta Cdp degli ultimi 5 anni (+3,4 miliardi). Cdp ha comunque proseguito l’opera di diversific­azione della sua provvista attivando, nel corso del 2019, nuovi strumenti di raccolta (social bond e Panda bond) e replicando iniziative già messe in pista in passato, come il secondo bond retail da 1,5 miliardi lanciato a giugno. Bene anche il risultato derivante da operazioni di cessione e riacquisto di attività finanziari­e, passato da 17 milioni nel 2018 a 744 milioni del 2019.

Nel comunicato diffuso ieri dopo il board, dal quale è arrivato anche l’ok a nuove misure per imprese ed enti locali (si vedano articoli a pagina 3), il gruppo ha sottolinea­to il forte cambio di operativit­à che ha segnato il primo anno di attuazione del piano 20192021, sia attraverso un maggiore sviluppo della rete sul territorio, anche grazie all’apertura delle prime sedi con offerta integrata di tutta la galassia Cdp, sia mediante la creazione di un’unica interfacci­a commercial­e in modo da consentire un accesso semplifica­to a tutte le soluzioni di gruppo.

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