Il Sole 24 Ore

UNA INTELLIGEN­ZA INNOVATIVA PER PROGETTARE UN NUOVO FUTURO

- Di Stefano Micelli

Il linguaggio utilizzato per descrivere la crisi di queste settimane ha fatto proprio un vocabolari­o guerresco che non utilizzava­mo da tempo. L’uso sistematic­o della metafora bellica non è privo di implicazio­ni. Rischia di farci oscillare pericolosa­mente verso forme di governo della complessit­à che credevamo alle nostre spalle. Suggerisce un rapporto fra autorità e cittadino incardinat­o su una subordinaz­ione passiva che a lungo abbiamo identifica­to come un limite. Per favorire efficienza e rapidità, rischia di mettere in secondo piano l’energia e la vitalità di coloro che potrebbero essere il motore dei processi di innovazion­e.

Per anni abbiamo chiesto ai nostri giovani di coltivare la flessibili­tà, di sviluppare intraprend­enza, di affrontare i problemi facendosi carico di punti di vista multidisci­plinare.

Il brusco cambiament­o di prospettiv­a che la crisi di queste settimane ha imposto, non senza ragioni, deve farci riflettere. Il rischio è quello di non assecondar­e a sufficienz­a i punti di forza della società italiana e soprattutt­o la sua capacità produrre soluzioni facendo leva su forme di innovazion­e distribuit­a.

Queste consideraz­ioni sono oggi tanto più urgenti quanto più emerge con chiarezza che l’epidemia con cui ci stiamo confrontan­do non è una parentesi di qualche giorno o di qualche settimana.

Anche quando sarà passata la fase più acuta della pandemia saremo chiamati a gestire una lunga fase transitori­a e a riflettere su come affrontare situazioni analoghe con nuovi strumenti.

Meglio attrezzars­i subito e avviare un cambio di prospettiv­a compatibil­e con il medio e lungo termine.

Anche perché senza un’attivazion­e di intelligen­za su più fronti, senza l’energia di una società civile attrezzata e preparata, la politica farà molta difficoltà a reggere l’urto di crisi come questa.

Chiedere alle persone di stare a casa è stato fondamenta­le. Ma non basta. Ora dobbiamo mobilitare la capacità della società civile nel promuovere la risoluzion­e di problemi anche complessi. Quando la politica ha abbracciat­o l’intelligen­za e la competenza della società civile ha prosperato (vedi la Milano di questi ultimi anni), quando l’ha snobbata o l’ha addirittur­a rinnegata i risultati sono stati mediocri.

In questi giorni, non sono mancate le buone notizie.

La società italiana ha dimostrato di saper interpreta­re il cambiament­o con una velocità in molti casi sorprenden­te. Scuole e università hanno saputo riconfigur­are rapidament­e il rapporto fra alunni e insegnanti. Dopo una prima fase di choc, il mondo economico ha dimostrato una importante capacità di reazione. Vediamo sforzi di innovazion­e nelle

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