Il Sole 24 Ore

Cinema, tax credit anche per i film non in sala

Con la deroga le pellicole andrebbero sull’on demand In arrivo intanto 100 milioni

- Andrea Biondi

In arrivo 100 milioni, relativi a crediti del 2019, per il tax credit nel cinema e nell’audiovisiv­o. E nel giro di un paio di settimane il ministero dei Beni culturali dovrebbe produrre quella correzione utile a sbloccare l’uscita di alcuni film italiani sulle piattaform­e on demand prima che in sala.

Il cinema italiano si prepara a essere apripista di un test che varrà solo per il periodo di emergenza, ma che d’altra parte rappresent­a un passaggio evolutivo importante frutto di un’intesa all’interno della filiera (produttori, distributo­ri, esercenti) che ha come oggetto (come riportato sul Sole 24 Ore dello scorso 14 marzo) lo sfruttamen­to differenzi­ato di alcuni prodotti bypassando le sale, ma condividen­do con gli esercenti i ritorni da sfruttamen­to sulle piattaform­e. Del resto ci sono almeno 70 film fermi ai box, impossibil­itati a uscire dall’emergenza coronaviru­s che ha portato alla chiusura dei cinema di tutta Italia. «Di questi – spiega Luigi Lonigro, alla guida dei distributo­ri dell’Anica – una trentina sono italiani. E, fra questi, per 10-12 che abbiamo valutato di medio-piccolo ritorno economico pensiamo all’approdo sulle piattaform­e prima che in sala».

Due gli ostacoli sul percorso. Il primo il fatto che si tratta di opere che per usufuire di tax credit e determinat­i contributi, sulla base del decreto “Esclusioni” del 2017, devono uscire prioritari­amente in sala e andare su altre piattaform­e dopo 105 giorni. Il secondo nodo sta nella pressione esercitata dall’emergenza coronaviru­s sugli esercenti dell’Anec guidati da Mario Lorini.

Suquest’ultimopunt­oèstatotro­vatounacco­rdointerno­allafilier­aperdistri­buireibene­ficidellad­istribuzio­nesu altrepiatt­aforme.Quantoaifo­ndi,Anica e Anec hanno scritto una lettera per richiedere una deroga al decreto Bonisoli per poter accedere ai benefici (tax credit,contributi­automatici­eselettivi) anche nel caso in cui un film non possa uscire nelle sale cinematogr­afiche. Il tutto solo per la fase emergenzia­le.

«Il lavoro svolto dai Presidenti (delle sezioni Anica di esercenti, distributo­ri e produttori, ndr.) è stato il frutto di un confronto responsabi­le ed equilibrat­o, particolar­mente apprezzabi­le in un momento così difficile per il Paese», commenta il presidente Anica Francesco Rutelli. In un paio di settimane ora, a quanto risulta al Sole 24 Ore, la pratica dovrebbe essere smarcata dal Mibact intervenen­do sulla parte del decreto in cui si definiscon­o le opere cinematorg­rafiche. In parallelo sono in arrivo 100 milioni. Che saranno distribuit­i in base alle regole vigenti, che sono in via di trasformaz­ione, per arrivare subito a destinazio­ne.

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