Migranti, Bellanova minaccia di lasciare e Conte convoca Iv
Gesto distensivo del premier per frenare l’assedio Il Papa: dignità ai braccianti
«La questione della regolarizzazione dei migranti mi pone di fronte a una riflessione attentissima, per me è motivo di permanenza nel governo. Non sono qui a fare tappezzeria». È prima mattina quando la renziana Teresa Bellanova, ministra delle Politiche agricole e capodelegazione di Italia Viva al governo, mette sul piatto le sue dimissioni. Rendendo ancora più complicata la giornata di Giuseppe Conte, in queste ore alle prese con l’assalto alla diligenza in Parlamento sul decreto liquidità (sono oltre mille gli emendamenti presentati solo dalla maggioranza) e con gli incontri con le parti sociali sul decreto maggio. Confindustria e le associazioni datoriali sono state molto dure nel confronto di ieri con il ministro Roberto Gualtieri. Non è passata inosservata l’assenza del premier, ufficialmente impegnato in una serie di telefonate istituzionali. Un’assenza da molti interpretata come la gelida reazione di Conte agli attacchi del mondo produttivo, ma che a Palazzo Chigi negano sia stata il sintomo di chiusura alle richieste delle imprese: «Nessun gelo». D’altra parte fonti vicine al premier fanno notare come all’incontro per Confindustria non era presente né il presidente uscente Vincenzo Boccia né quello designato Carlo Bonomi.
Caso Bella nova a parte, in queste ore si sono intensificatele lamentale proprio di Italia Viva, per bocca dello stesso Matteo Renzi ed el coordinatore politico Ettore Rosato, per il fatto di non essere considerati alleati a tutti gli effetti: «Le nostre proposte vengono puntualmente respinte-è il re fra in -. Vogliamo contribuire al governo ma ci devono ascoltare, altri mentila nostra presenza è inutile ». Fatto sta che Conte ha partecipato personalmente, assieme aGu alti eri, alla riunione di Bellano va con le associazioni del settore agricolo tenutasi in mattinata. E in serata il premier ha convocato per oggi alle 15 i dirigenti di Italia Viva Bellano va, Rosato e i capigruppo Maria Elena Boschi e Davide Faraone ma non Renzi, che formalmente non ricopre alcun incarico dipartito-a Palazzo Chigi per un chiarimento a 360 gradi. Non solo migranti, insomma: un gesto« a tutto campo », si fa sapere da Palazzo Chigi. «Dap arte mia non c’ è alcuna ostilità nei confronti di un partito di maggioranza - ha ripetuto Conte in un’ intervista all’ Agi -. Sono impegnato a valorizzare tutte le forze politiche.ledi Italia Viva formulate in vista del prossimo decreto sulle misure economiche e di quello immediatamente la semplificazione ». Un tentativo esplicito di contenere il dissenso del partito più critico della maggioranza e di evitare in questo modo possibili rotture che lo stesso Renzi non ha escluso nei giorni scorsi.
Intanto qualche possibile schiarita sulla questione dei migranti impiegati in agricoltura è arrivata da un vertice serale tra Bellanova, Gualtieri, il ministro dem del Sud Giuseppe Provenzano e la ministra pentastellata del Lavoro Nunzia Catalfo, contraria come buona parte del M5S (a parte l’ala fichiana) all’ipotesi di un permesso di soggiorno di sei mesi rinnovabile, come chiesto dalla ministra renziana. La mediazione potrebbe essere quella di limitare a tre mesi il permesso di soggiorno, anche se Catalfo ha concesso alla fine solo un mese. La riunione è stata aggiornata a stamattina, prima del colloquio della delegazione di Iv con Conte a Palazzo Chigi. Intanto, mentre il leader della Lega Matteo Salvini salta sulla questione per rinnovare il suo vecchio cavallo di battaglia («siamo assolutamente contrari a una sanatoria»), a favore della regolarizzazione dei braccianti stranieri nelle nostre campagne per salvare i raccolti di queste settimane intervengono Papa Francesco e il presidente Cei Gualtiero Bassetti. «Accolgo l’appello di questi lavoratori e di tutti i lavoratori sfruttati e invito a fare della crisi l’occasione per rimettere al centro la dignità della persona e del lavoro», ha detto il Pontefice.