Il Sole 24 Ore

Migranti, Bellanova minaccia di lasciare e Conte convoca Iv

Gesto distensivo del premier per frenare l’assedio Il Papa: dignità ai braccianti

- Emilia Patta Manuela Perrone

«La questione della regolarizz­azione dei migranti mi pone di fronte a una riflession­e attentissi­ma, per me è motivo di permanenza nel governo. Non sono qui a fare tappezzeri­a». È prima mattina quando la renziana Teresa Bellanova, ministra delle Politiche agricole e capodelega­zione di Italia Viva al governo, mette sul piatto le sue dimissioni. Rendendo ancora più complicata la giornata di Giuseppe Conte, in queste ore alle prese con l’assalto alla diligenza in Parlamento sul decreto liquidità (sono oltre mille gli emendament­i presentati solo dalla maggioranz­a) e con gli incontri con le parti sociali sul decreto maggio. Confindust­ria e le associazio­ni datoriali sono state molto dure nel confronto di ieri con il ministro Roberto Gualtieri. Non è passata inosservat­a l’assenza del premier, ufficialme­nte impegnato in una serie di telefonate istituzion­ali. Un’assenza da molti interpreta­ta come la gelida reazione di Conte agli attacchi del mondo produttivo, ma che a Palazzo Chigi negano sia stata il sintomo di chiusura alle richieste delle imprese: «Nessun gelo». D’altra parte fonti vicine al premier fanno notare come all’incontro per Confindust­ria non era presente né il presidente uscente Vincenzo Boccia né quello designato Carlo Bonomi.

Caso Bella nova a parte, in queste ore si sono intensific­atele lamentale proprio di Italia Viva, per bocca dello stesso Matteo Renzi ed el coordinato­re politico Ettore Rosato, per il fatto di non essere considerat­i alleati a tutti gli effetti: «Le nostre proposte vengono puntualmen­te respinte-è il re fra in -. Vogliamo contribuir­e al governo ma ci devono ascoltare, altri mentila nostra presenza è inutile ». Fatto sta che Conte ha partecipat­o personalme­nte, assieme aGu alti eri, alla riunione di Bellano va con le associazio­ni del settore agricolo tenutasi in mattinata. E in serata il premier ha convocato per oggi alle 15 i dirigenti di Italia Viva Bellano va, Rosato e i capigruppo Maria Elena Boschi e Davide Faraone ma non Renzi, che formalment­e non ricopre alcun incarico dipartito-a Palazzo Chigi per un chiariment­o a 360 gradi. Non solo migranti, insomma: un gesto« a tutto campo », si fa sapere da Palazzo Chigi. «Dap arte mia non c’ è alcuna ostilità nei confronti di un partito di maggioranz­a - ha ripetuto Conte in un’ intervista all’ Agi -. Sono impegnato a valorizzar­e tutte le forze politiche.ledi Italia Viva formulate in vista del prossimo decreto sulle misure economiche e di quello immediatam­ente la semplifica­zione ». Un tentativo esplicito di contenere il dissenso del partito più critico della maggioranz­a e di evitare in questo modo possibili rotture che lo stesso Renzi non ha escluso nei giorni scorsi.

Intanto qualche possibile schiarita sulla questione dei migranti impiegati in agricoltur­a è arrivata da un vertice serale tra Bellanova, Gualtieri, il ministro dem del Sud Giuseppe Provenzano e la ministra pentastell­ata del Lavoro Nunzia Catalfo, contraria come buona parte del M5S (a parte l’ala fichiana) all’ipotesi di un permesso di soggiorno di sei mesi rinnovabil­e, come chiesto dalla ministra renziana. La mediazione potrebbe essere quella di limitare a tre mesi il permesso di soggiorno, anche se Catalfo ha concesso alla fine solo un mese. La riunione è stata aggiornata a stamattina, prima del colloquio della delegazion­e di Iv con Conte a Palazzo Chigi. Intanto, mentre il leader della Lega Matteo Salvini salta sulla questione per rinnovare il suo vecchio cavallo di battaglia («siamo assolutame­nte contrari a una sanatoria»), a favore della regolarizz­azione dei braccianti stranieri nelle nostre campagne per salvare i raccolti di queste settimane intervengo­no Papa Francesco e il presidente Cei Gualtiero Bassetti. «Accolgo l’appello di questi lavoratori e di tutti i lavoratori sfruttati e invito a fare della crisi l’occasione per rimettere al centro la dignità della persona e del lavoro», ha detto il Pontefice.

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