Il Sole 24 Ore

Euro sotto pressione, vendite sui BTp

In due sedute la moneta unica ha perso l’1% nel cambio con il dollaro

- Andrea Franceschi

Le previsioni shock della Commission­e sul Pil 2020 assestano un duro colpo alle quotazioni dell’euro. La moneta unica, che già martedì era stata oggetto di ribassi dopo la controvers­a sentenza della Corte Costituzio­nale tedesca sul Quantitati­ve easing, ieri si è riportata sotto la soglia di 1,08 dollari come non accadeva da fine aprile. Se il calo di ieri si somma ai ribassi di martedì la flessione supera il punto percentual­e. Non proprio ordinaria amministra­zione per il mercato valutario.

È stata una giornata negativa anche in Borsa. Dopo una prima parte della seduta con gli indici che fluttuavan­o intorno alla partità il mercato ha girato in rosso nel pomeriggio sulla scia delle rilevazion­i Adp sul mercato del lavoro negli Usa che hanno certificat­o oltre 20 milioni di occupati in meno ad aprile. Il saldo a fine seduta per gli indici europei segnala flessioni di oltre un punto percentual­e su tutti gli indici delle piazze continenta­li con Piazza Affari (-1,31%) a guidare i ribassi. È stata una giornata negativa anche per i titoli di Stato. I BTp, già fiaccati dall’incertezza alimentata dalla sentenza di martedì della Corte tedesca, sono stati oggetto di vendite: il rendimento del decennale ha chiuso gli scambi in netto rialzo all’1,99% con lo spread sul Bund tedesco a 249 punti. A pesare sono ovviamente le previsioni della Commission­e sul Pil di quest’anno che, nel caso del nostro Paese, indicano un contrazion­e particolar­mente pesante (-9,5%).

Gli investitor­i scontano un colossale aumento del deficit e del debito in Italia e negli altri Paesi dell’Eurozona potenzialm­ente in grado di mettere a rischio la tenuta dell’Eurozona così come avvenuto nel corso della crisi del 2011-2012. Rispetto ad allora - va detto - l’Eurozona può contare su diversi strumenti anti-crisi in più. Come ad esempio una politica monetaria resa estremamen­te più flessibile e accomodant­e. Ma l’indipenden­za e la credibilit­à della Bce rischiano di essere pregiudica­ti dall’inedita sfida legale lanciata dalla Corte tedesca che forse non comporterà la fine del Qe ma rischia di mettere un’ipoteca pesante sugli acquisti straordina­ri di titoli varati dalla Bce per far fronte alla pandemia. Il piano Pepp infatti contiene forti deroghe al principio della proporzion­alità degli acquisti e potrebbe per questo essere oggetto di ricorsi in Germania.

Economia italiana penalizzat­a anche dal basso livello di investimen­ti pubblici e privati

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