Il superbonus per i lavori green scatta con i progetti di maggior peso
Per avere lo sgravio al 110% non bastano microinterventi Ance: misure importanti
Saranno gli interventi pesanti, di natura soprattutto condominiale, a consentire l’accesso al superbonus energetico del 110% che sarà inserito nel decreto maggio: interventi di isolamento termico sull’involucro dell’edificio, sostituzione delle caldaie a gasolio con impianti a pompe di calore o con caldaie a condensazione e interventi di prevenzione antisismica. A questi interventi potranno essere aggiunti - beneficiando anche loro dello sgravio al 110% - altri interventi come quelli di installazione dei pannelli fotovoltaici e degli accumulatori collegati, di rifacimento delle facciate, di realizzazione di colonnine per la ricarica delle auto elettriche.
È chiaro quindi che l’obiettivo del governo, oltre al rilancio degli investimenti edilizi e alla trasformazione verde dell’edilizia, è anche quello di alzare il valore dell’importo medio degli interventi agevolati, abbandonando definitivamente la stagione passata in cui l’ecobnus coincideva con l’installazione di nuovi infissi.
Forse anche per questo - oltre che per la misura in sé - il giudizio dell’Ance, l’associazione nazionale dei costruttori, sulla misura messa a punto dal sottosegretario a aPalazzo Chigi Fraccaro eanticipata ieri dal Sole 24 Ore e confermata oggi dall’incontro governo-imprese, è più che lusinghiero. «Oggi il governo - ha detto il presidente dell’Ance, Gabriele Buia ci ha illustrato le nuove misure al sostegno dell’economia, misure sicuramente importanti, come il rilancio dell’eco e sisma bonus che vanno nell’ottica di una maggiore sostenibilità di settore». I costruttori hanno però continuato a chiedere «maggiore attenzione da parte del Governo per un settore che è stato trascurato negli anni». Ance chiede nuove misure, anche per gli investimenti pubblici: «Dobbiamo risolvere una volta per tutte queste situazioni rapidamente con un nuovo tavolo che ho chiesto alla Presidenza del Consiglio», ha detto Buia.
Ma non è solo il superbonus la novità che entra nel decreto maggio. Quella più importante che promette di accelerare notevolmente l’intervento è la possibilità data alle famiglie di incassare subito il credito di imposta maturato evitando di pagare l’anticipo per i lavori svolti. È infatti ammessa sempre la cessione del credito di imposta «ad altri soggetti, compresi istituti di credito e altri intermediari finanziari» banche o anche alle imprese e ai fornitori che realizzeranno i lavori con una formula che prevede «un contributo di pari ammontare, sotto forma di sconto sul corrispettivo dovuto, anticipato dal fornitore che ha effettuato gli interventi e da quest’ultimo recuperato sotto forma di credito di imposta , con facoltà di successiva cessione del credito». Anche in questo caso, quindi, l’impresa potrà applicare lo sconto sulla fattura e poi cedere il credito di imposta a una banca.
Questo meccanismo varrà anche per tutti gli alt ricrediti di imposta al 50 e al 65 percento per interventi di ristrutturazioni semplici e per interventi di risparmio energetico minori, come il cambiamento degli infissi. Restala possibilità per le famiglie di incassare il credito di impostane i cinque anni successivi all’intervento presentandolo in dichiarazione di redditi o in compensazione.
Resta in bilico la detrazione del 90% (anziché del 19%) per le polizze anticalamità sulla casa, se acquistate insieme a un intervento antisismico con cessione del credito di imposta del 110% alla compagnia assicurativa.