Il Sole 24 Ore

Bonaccini e Zaia chiedono aperture differenzi­ate su base regionale

Il governo impugnerà la legge sulle riaperture della provincia di Bolzano

- Barbara Fiammeri

Dopo lo strappo della Calabria su bar e ristoranti, e il via libera della provincia di Bolzano ai negozi, l’appuntamen­to per le riaperture è il 18 maggio, ma in modo differenzi­ato. È quanto chiedono il presidente della Conferenza delle Regioni, Stefano Bonaccini, e il presidente del Veneto, Luca Zaia.

Al di là dello strappo della Calabria per bar e ristoranti, su cui oggi si pronuncerà il Tar di Catanzaro, superato ieri da quello della provincia di Bolzano che ha dato il via libera a rialzare subito le saracinesc­he dei negozi, l’appuntamen­to per le riaperture è il 18 maggio. Ma ormai è certo si tratterà di riaperture differenzi­ate. È questa la richiesta fatta dal presidente della Conferenza delle Regioni Stefano Bonaccini che assieme al governator­e del Veneto Luca Zaia sta spingendo per accelerare il più possibile.

Molto più cauti i loro colleghi di Piemonte, Campania e anche il governator­e della Lombardia Attilio Fontana: «Prima di prendere qualsiasi decisione dovremmo cercare di valutare i dati tra una decina di giorni da questa parziale riapertura. Se le cose non saranno peggiorate si potrà valutare l’ipotesi di riaprire, altrimenti bisognerà andare molto più cauti», ha detto Fontana. Parole simili a quelle del ministro della Sanità, Roberto Speranza: «Dobbiamo gestire con grande attenzione e gradualità la fase delle riaperture altrimenti finiremo col vanificare i sacrifici fatti finora».

A fare la differenza saranno i numeri sui nuovi contagi e quindi non è da escludere che avremo parrucchie­ri aperti in Umbria e Sardegna ma anche a Venezia e Bologna e non invece a Milano o Torino. E stavolta la decisione su cosa riaprire sarà delle Regioni, sia pure sulla base degli indicatori nazionali e nel rispetto dei protocolli di sicurezza, e non più del Governo come è stato finora. Centralizz­ata invece resterà la decisione sugli spostament­i da una

Regione all’altra che arriverà comunque non prima di giugno. A confermarl­o sarà il prossimo Dpcm su cui il confronto è già iniziato. Zaia e Bonaccini sono pronti a riaprire bar e ristoranti subito, dal 18: «Abbiamo oggettivam­ente l’opportunit­à di aprire a metà maggio, sapendo che ci sono realtà dove la cautela è d’obbligo», ha detto il Governator­e dell’Emilia Romagna lasciando intendere che all’interno della stessa Regione non sono da escludere riaperture differenzi­ate. Anche Zaia torna sulla data: «Il 1° giugno è troppo lontano» conferma il presidente del Veneto che accusa il Governo per l’incertezza nella gestione della fase 2: «Se dicesse che si riapre il 18, tutti accendereb­bero i motori». A continuare a lavorare sulla fase 2 è invece la task force di Vittorio Colao che la prossima settimana fornirà un nuovo contributo.

Ieri intanto il ministro Francesco Boccia ha annunciato che sarà impugnata parte della legge approvata dalla provincia di Bolzano che ha deciso le riaperture senza i protocolli di sicurezza di Inail e Comitato tecnico scientific­o. A portarsi avanti è anche il governator­e della Puglia Michele Emiliano che ha approvato un’ordinanza che prevede le riaperture dal 18 maggio e nel rispetto delle linee guida nazionali. «Ordinanza più che legittima», ha riconosciu­to Boccia, ma che solleva le perplessit­à dell’opposizion­e e in particolar­e di Fdi: «Ma se deve aspettare gli ordini del Governo a cosa serve oggi la sua ordinanza?».

Più cauti i governator­i di Piemonte, Campania e Lombardia. Fontana: prima valutiamo i dati in arrivo tra 10 giorni

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«Dal 18 maggio le Regioni decidano in autonomia», ha detto ieri il presidente della Conferenza delle Regioni e governator­e dell’Emilia Romagna
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Stefano Bonaccini. «Dal 18 maggio le Regioni decidano in autonomia», ha detto ieri il presidente della Conferenza delle Regioni e governator­e dell’Emilia Romagna IMAGOECONO­MICA

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