Il Sole 24 Ore

Beduschi (GroupM): «Una flessione da 1,5miliardi»

Massimo Beduschi (GroupM) Parla il Ceo e Chairman di GroupM, la holding che si occupa degli investimen­ti media del Gruppo Wpp «A marzo e aprile il mercato ha ceduto il 50%, mentre a fine anno il bilancio potrebbe essere tra -17 e -20%»

- Fabio Grattaglia­no

Il mercato pubblicita­rio italiano perderà nel 2020 circa 1,5 miliardi di investimen­ti, in calo tra il 17 e il 20%. Così Massimo Beduschi, Ceo e Chairman di GroupM.

L’emergenza sanitaria avrà un impatto sugli investimen­ti pubblicita­ri nel 2020 ipotizzato in una forchetta che va dal -17 al -20%, a seconda del perimetro. Sono i numeri pesanti di Massimo Beduschi, Ceoe Chair mandi GroupM, la holding che si occupa degli investimen­ti media del Gruppo Wpp, di cui è anche consiglier­e delegato. Unain Italia amministra quasi il 40% dei budget pubblicita­rie che rende la sua stima significat­iva. Tradotto in denaro sonante, si tratta di una perdita di oltre un miliardo e mezzo di euro, con cali superiori ai 500 milioni ciascuno pert ve web, di 150 milioni per i quotidiani, e di circa cento milioni a testa per radio, stampa periodica e pubblicità esterna.

«È un calo molto significat­ivo se neppure nelle crisi del 2009 e del 2012 abbiamo toccato livelli così profondi. Nel 2009 con un Pila –5,5%, l’ a dv erti sing ha registrato un calo diall ’11%. Ma è pur ver oche, in nessuno dei casi precedenti ci siamo trovati ad affrontare una crisi simmetrica, con un calo dell’offerta che ha causato una immediata crisi della domanda specifica Beduschi -. Con un’ulteriore grande incognita, ossia co mela domanda evolverà nei prossimi mesi, una volta usciti dalla contingenz­a più stringente ».

Beduschi, due mesi di fuoco. Che cosa è successo?

Cheamarzo e, soprattutt­o ad aprile, gli investimen­ti pubblicita­ri hanno subito un contraccol­po mai visto. In questi due mesi il mercato ha perso il 50% rispetto al 2019. La chiusura di moltissime attività, e dell’ intera filiera delreta il, fatta eccezione per quella relativa ai beni diprima necessità, ha comportato unari percussion­e diretta sulla spesa pubblicita­ria, che è stata congelata, spostata o peggio, cancellata. La possibilit­à di ricorrere a vendite e acquisti attraverso le piattaform­e digitali ha solo lievemente mitigatole perdite, e non per tutti. Basti pensare al mondo dell’ auto che ha visto calare le im matricolaz­ioni a marzo dell’ 85%,e del 97% ad aprile, e che rappresent­a uno dei settori nevralgici della spesa pubblicita­ria.

Quali sono le dinamiche specifiche con cui l’ impatto si è avvertito nei diversi media?

Il calo riguarda tutti i mezzi, anche quelli che hanno visto migliorare le loro performanc­e di audience co mela television­e e il web. Nei mesi di lockdownl’ audience televisiva è cresciuta del 30/40% trasversal­mente su tutti i target, ma con accentuazi­oni su quelli più giovani, così come il web ha visto crescere tutte le componenti che vanno dai siti di informazio­ne, al consumo di video e soci al. Eppure entrambi si dovranno confrontar­e con un anno in calo a doppia cifra. Le nostre previsioni attua liv annoda un -60% per il Cinema, che sta ancora sperimenta­ndo una chiusura totale, a un -17% per la tv, così come per il web.

Il discorso vale anche per Google e Facebook? Un inedito assoluto.

Quest’aspetto merita un approfondi­mento perché c’ è una bassissima visibilità,in quanto ibig play er non sono in nessun modo monitorati da fonti ufficiali né rilasciano dichiarazi­oni sulla

loro raccolta pubblicita­ria a livello paese. Comportame­nto ribadito, per non dire accentuato, in questa situazione. Ma è indubbio che anche loro stanno avendo un impatto negativo dalla crisi e dal lockdown. Un impatto aggravato dal fatto che una quota consistent­e delle loro risorse deriva dallo small bu

siness, cioè tutte quelle attività che vanno dagli hotel, ai ristoranti, dai negozi ai servizi alla persona.

Quanto pesano i piccoli investitor­i?

Stiamo parlando di oltre 300 mila piccole realtà che incidono più o meno per il 20% del totale del mercato, ma per oltre il 50% sulla raccolta pubblicita­ria di Go og le e Facebook, e che son ostate chiuse quasi completame­nte per oltre due mesi. Questo comparto, che ha determinat­o una gran parte dei successi di Internet negli scorsi anni, quest’ anno rappresent­erà un elemento di freno. Di quanto, dipenderà molto dalla velocità con cui riuscirann­o a ripartire e quante risorse riuscirann­o a destinare all’advertisin­g.

Veniamo alla stampa.

La stampa non ha risentito tantissimo sotto il profilo della performanc­e, grazie al fatto chele edicole non sono mai state chiuse e questo ha aiutato a mantenere il più stabile possibile la readership, sia dei quotidiani, che le ricerche hanno confermato esse restati considerat­i una fonte di informazio­ne affidabile e autorevole­in tutte le loro versioni e piattaform­e, sia peri periodici, percepiti come elemento di intratteni­mento. Diverso è invece quanto successo sul fronte della raccolta pubblicita­ria, dove il calo è stato importante, soprattutt­o peri periodici. Questo segmento deve le sue fortune e sfortune in ambito pubblicita­rio principalm­ente a tre settori: moda, beautye turismo, tutti toccati in modo profondo, e che hanno da subito adottato politiche di contenimen­to dell’advertisin­g.

Chi sta pagando il prezzo più alto?

Sotto il profilo dell’ offerta di comunicazi­one, in alcuni casi ci si è trovati difronte a una vera e propria indisponib­ilità di prodotto o a una riduzione della sua audience. Due esempi su tutti, il cinema, con le sale chiuse, ma anche tuttala parte relativa agli eventi. Vero è che questi ultimino n entrano completame­nte nel computo degli investimen­ti pubblicita­ri (pensiamo a tutti gli eventi legati all’ex peri enti al marketing) che siamo abituati a stimare, ma vi rientrano sicurament­e le attività di comunicazi­one per sostenerli, che sono totalmente mancate in virtù dell’ impossibil­ità di attivare questo genere di attività. Ora, anche in questo caso il digita lesta offrendo valide alternativ­e per continuare a mantenere vivo il lega meconi consumator­i attraverso­attività di ex peri enti al marketing. Ma anche in questo ca sostiamo parlando di recuperi assai parziali.

Compreso il mondo degli eventi sportivi. Quanto valgono in termini pubblicita­ri?

Campionato di Calcio, Formula 1, Olimpiadi ed Europei di Calciosono tutti prodotti di grande appeal per molti investitor­i eilorob rand: la cancellazi­one ha sottratto agli investimen­ti pubblicita­ri complessiv­i circa 100 milioni di euro.

Chi potrà avvantaggi­arsi subito nella fase post lockdown etentare una riduzione delle perdite?

Oltre alla tv e al web, mezzi che meglio di altri hanno“tenuto” in questo periodo,sicura ment el’ out of ho me e lara dio. Sono mezzi che, pur continuand­o a non presentare problemi di prodotto, in questi mesi hanno vistola loro audiencefl­ettere in modo importante durante il lockdown. In questo caso ci aspettiamo però un rimbalzo più veloce, e anche un incremento della loro performanc­e, ora che il ritorno alla mobilità è stato avviato. L’ utilizzo dei mezzi pubblici incremente­rà, così come aumenteran­no le attese, sia peri mezzi pubblici si ape rinegozi, e questo farà aumentare le esposizion­i ai mezzi out of ho me. E anche se la circolazio­ne non sarà a pieno è pur ve roche l’ affollamen­to sarà mino ree, assieme a tempi dies posizione più elevati, contribuir­à a una maggiorvis­ibilità ed engagement. Inoltre, il ridotto utilizzo dei mezzi pubblici favorirà quelli privati con conseguent­e aumento dell’ascolto radiofonic­o.

E sui settori che investono, invece?

Ci troviamo e ci troveremo difronte a situazioni molto diverse, sia sotto il profilo dell’impatto dell’emergenza sui diversi business, sia sulla durata. Il turismo e i viaggi hanno subito un calo drastico dei loro mercati, dalle linee aeree alle crociere, e usci rannoda questa crisi probabilme­nte per ultimi. Per questo settore stiamo proiettand­o un calo del 65% degli investimen­ti. Moltissime categorie del fast moving, invece, hanno visto incrementa­re, e non di poco, iloro fatturati. Così co mele catene di foodre-tail. Per tutti questi ambiti, così come per

le telecomuni­cazioni, ci aspettiamo che gli investimen­ti pubblicita­ri non subiscano flessioni importanti, anzi, in alcuni casi ci aspettiamo delle crescite. molto dipenderà dai comportame­nti di consumo dopo il lockdown.

La dinamica del mercato italiano è simile in altre aree ?

A livello mondo le nostre stime son ostate riviste da un+ 5% pre Covid-19, a un primo -15%, acui seguiranno si cura cast più precisi. E sono le economie mature quelle in cui si stimagli effetti saranno più pesanti: quindi Europa Occidental­e e Stati Uniti.

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Ceo e Chairman di GroupM, la holding che si occupa degli investimen­ti media del Gruppo Wpp, di cui è anche consiglier­e delegato
Massimo Beduschi. Ceo e Chairman di GroupM, la holding che si occupa degli investimen­ti media del Gruppo Wpp, di cui è anche consiglier­e delegato

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