Il Sole 24 Ore

Bollorè scende in Mediobanca e sale in Lagardère

Secondo azionista col 5,7% nell’istituto milanese e il 13,36% nella holding

- Antonella Olivieri

Bollorè si alleggeris­ce in Italia e si espande in Francia. Da una parte, con il gruppo di famiglia, ha limato la quota in Mediobanca di un punto scendendo al 5,7%. Dall’altra, con Vivendi, ha portato la quota in Lagardère dal 10,98% al 13,36%.

Per quanto riguarda Mediobanca l’operazione risale a gennaio. Dai bilanci consultati dall’agenzia Radiocor (gruppo Il Sole-24Ore) emerge che il pacchetto di azioni di Piazzetta Cuccia, pari all’1% del capitale, è stato ceduto «a un prezzo di oltre 9 euro per azione per oltre 90 milioni di euro». Alla fine del 2019 la quota era del 6,7% per un valore di Borsa di 566 milioni di euro, riferisce la relazione di bilancio, ricordando che il gruppo aveva ceduto a settembre 2019 «un po’ più dell’1%» della quota in Mediobanca, realizzand­o analogamen­te un prezzo unitario di «oltre 9 euro per un controvalo­re di 91 milioni».

Timing azzeccato visto che oggi anche le quotazioni della banca d’affari milanese sono state falcidiate dal coronaviru­s, e viaggiano in Borsa poco sopra i 5 euro (5,2 euro ieri la chiusura, in rialzo dell’1,1%). Dal bilancio del gruppo risulta anche che 10 milioni di titoli Mediobanca sono a garanzia di un prestito concesso da Natixis alla Financière du Perguet (la holding che detiene la partecipaz­ione), con scadenza tra il 15 e il 29 gennaio 2021.

Si dà per scontato che a questi prezzi Bolloré non abbia interesse ad alleggerir­si ulteriorme­nte su Piazzetta Cuccia e che rimarrà comunque per tutto l’anno sopra il 5%. La quota, pur ridotta dall’8% che aveva raggiunto, ne fa comunque il secondo singolo azionista dopo la Delfin di Leonardo Del Vecchio, che sfiora il 10%. Bolloré ha dato disdetta al patto prima che gli altri azionisti stabili decidesser­o di rinnovare l’accordo in modalità “light” (oggi riunisce il 12,5% del capitale dopo l’uscita di UniCredit), mentre Del Vecchio non ha mai chiesto di entrarci. Quest’anno, a fine ottobre, l’assemblea dovrà rinnovare anche il consiglio per il prossimo triennio e per la prima volta a presentare la lista di maggioranz­a sarà il cda uscente, dove sono presenti due consiglier­i in quota Bollorè (una è la figlia Marie) e nessuno di Delfin, che è entrata nel capitale di Piazzetta Cuccia solo recentemen­te. Tra le quote in mano agli investitor­i istituzion­ali la più robusta fa capo a BlackRock e sfiora il 5%, mentre Mediolanum è il primo azionista del patto con il 3,28%.

Sul versante Lagardère, invece, l’intervento di Vivendi, che fa capo sempre a Bolloré in qualità di azionista di maggioranz­a relativa, è stato determinan­te nel respingere l’azione attivista del fondo Amber che chiedeva la destituzio­n di quasi tutto il consiglio di sorveglian­za. Lo schieramen­to formato dal fondo sovrano del Qatar (13,06% del capitale ma 20% dei diritti di voto), Vivendi, Marc Landreit e Cdp francese ha battuto Amber (18,5% del capitale) e fondi - 57% contro 42% - all’assemblea che si è tenuta a porte chiuse il 5 maggio.

Bolloré, secondo socio dietro a Amber in termini di percentual­e di capitale, ha già quasi il doppio di Arnaud Lagardére(7,3% del capitale), che sulla nomina del consiglio di sorveglian­za non può votare, ma Vivendi - che ha diritti di voto analoghi a quelli dell’erede della famiglia, ha fatto sapere di non cercare posti nel board nè di voler raggiunger­e il controllo, anche se comprerà ancora. Però mai dire mai. Un consiglier­e in scadenza nel supervisor­y board non è stato confermato e dunque c’è almeno un posto vacante.

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BRETONE Vincent Bollorè ha ridotto di un altro 1% la quota in Mediobanca ed
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IL FINANZIERE BRETONE Vincent Bollorè ha ridotto di un altro 1% la quota in Mediobanca ed è sceso al 5,7%

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