Il Sole 24 Ore

Avio, la lista del cda supera il test dei soci e ottiene il 68,6%

L’ad Giulio Ranzo: «Siamo una public company premiata dal mercato»

- Gianni Dragoni

Il vertice di Avio Spa ha superato il test delle nomine nell’assemblea da public company, in cui non c’è un azionista di controllo. Il 68,6% del capitale presente nell’assemblea del 6 maggio ha votato per la lista di candidati al cda presentata dal consiglio uscente. I voti rimanenti (31,4%) sono andati alla lista dei fondi.

Un motivo di soddisfazi­one per Giulio Ranzo, confermato amministra­tore delegato della società di lanciatori spaziali con il presidente Roberto Italia, nel cda ampliato a 11.

«Siamo tra le pochissime società quotate italiane a poter presentare una lista del consiglio uscente con i candidati al cda. È tipico delle società a flottante elevato, per Avio è più del 65%, una public company. Abbiamo avuto 150 investitor­i in assemblea, il 63% del capitale - tutti per delega perché l’assemblea è stata a porte chiuse rispetto al 51% dell’anno scorso», osserva Ranzo.

«Rispetto a quando ci siamo quotati tre anni fa la base azionaria si è allargata. Sono aumentati gli stranieri, fondi pensione soprattutt­o americani, soci di quasi tutti i paesi europei, anche un paio di Chiese…». Il 60% degli azionisti sono italiani, il 10% degli Stati Uniti, il 30% europei: 7% francesi, 7% Benelux, 4% tedeschi, 3% Gran Bretagna, 3% Malta, 2% Fondo sovrano Norvegia, 2% Spagna, 2% misti.

L’azionista maggiore è Leonardo Spa (25,88%) che però non ha il controllo, quindi Space Holding (5,88%) e In Orbit (3,97%), la società fra 70 manager di Avio. A bordo anche Leonardo Del Vecchio (3,788% attraverso Delfin Sa), il quale tiene molto a questo investimen­to. C’è anche Urbano Cairo.

«Siamo contenti di essere stati premiati dal mercato sia per la nomina del cda sia dei vertici», osserva Ranzo. «In tre anni abbiamo ottenuto dei risultati importanti: 75 milioni di utili, 20 milioni di dividendi, 80 milioni di investimen­ti, la posizione finanziari­a netta è migliorata di 20 milioni. Abbiamo 700 milioni di ordini e altri 500 milioni in arrivo. Il mercato ha apprezzato. Questo con poco meno di mille persone, in tre anni abbiamo fatto 200 assunzioni nette, tutti con contratto a tempo indetermin­ato».

«Anche la quotazione è andata bene», dice l’a.d. «Siamo partiti a 9,93 euro e siamo a 14 euro. Prima del Covid stavamo a 15 euro, è solo il 7% in meno».

Gli altri componenti del cda sono Elena Pisonero, Luigi Pasquali, Donatella Sciuto, Giovanni Gorno Tempini, Monica Auteri, Letizia Colucci e, per i fondi, Raffaele Cappiello, Donatella Isaia, Stefano Pareglio. Insieme a Ranzo hanno esperienza nel settore la spagnola Pisonero, per 10 anni presidente di Ispasat, operatore satellitar­e spagnolo e Pasquali, responsabi­le spazio di Leonardo, da cui arriva anche Colucci. Il 45% dei consiglier­i sono donne, 7 su 11 sono indipenden­ti. La relazione sulla remunerazi­one è stata approvata con il 91,5% dei voti (prima sezione) e 93,35% (seconda sezione).

Con la riapertura del centro di Kourou Avio potrà tornare ai lanci con il Vega a metà giugno. «La prossima settimana parte una nostra squadra per preparare il lancio, 7080 persone, un medico, mascherine e attrezzatu­re di sicurezza. Quest’anno - dice Ranzo - almeno tre voli con il Vega sono sicuri. Vedremo...».

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