Pirelli, il Coronavirus ha accelerato lo sviluppo virtuale degli pneumatici
Car tech. Il lockdown ha reso necessario l’impiego di sofisticati sistemi digitali per la progettazione Le simulazioni via software hanno sostituto i test fisici con un approccio che diventerà standard
Oltre due mesi di stop alle attività produttive causate dal Covid-19 hanno cambiato radicalmente le abitudini delle maggior parte delle aziende presenti in Italia. Se il termine smart working è entrato nel vocabolario comune di milioni di lavoratori visto la repentina diffusione, molte attività come i test sugli pneumatici non venivano realizzati completamente in modalità virtuale. Pirelli invece ha cercato una soluzione a questo problema, vedendo nella crisi causata dal Coronavirus un’opportunità per migliorarsi.
Per capire la strada intrapresa dall’azienda, il Sole 24 Ore ha intervistato Piero Misani – vicepresidente senior research & development di Pirelli.
«Pirelli è partita da due e anni e mezzo con lo smart working ma con il lockdown ci siamo trovati davanti ad un cambio repentino in materia di metodi, organizzazione interna e lavorazioni. Questa discontinuità delle attività si è trasformata in una grande opportunità – ha sottolineato il responsabile Ricerca e Sviluppo di Pirelli – portando ad una vera e propria accelerazione dell’R&D». Forti dell’esperienza in Formula 1, la virtualizzazione e la simulazione sono pratiche ampiamente utilizzate in Pirelli per lo sviluppo degli pneumatici. Però una parte importante dello sviluppo pneumatico rimaneva legato ai test fisici, ad esempio per le coperture run flat dove si facevano prove a pressione zero in pista per vedere la distanza realmente percorribile.
Visto l’impossibilità di recarsi sul tracciato di prova, gli ingegneri Pirelli si sono messi al lavoro per realizzare le prove fisiche in maniera virtuale. «Oggi i nostri tecnici le stanno realizzando in maniera virtuale attraverso il pc, essendo in grado di fare simulazioni dinamiche dello pneumatico virtualmente. Sicuramente - ha ricordato Misani - ci saremmo arrivati in futuro ma l’emergenza causata dal Covid-19 ci ha portato a essere più veloci e ci ha tolto dei preconcetti che avrebbero rallentato il cambiamento» .
Per riassumere il processo il primo passo è lo sviluppo del metodo virtuale, seguito dalla validazione e dalla correlazione tra reale e virtuale, fino a farlo diventare predittivo per nuovi test.
«La virtualizzazione - ha precisato Misani - porterà in futuro maggiori test su caratteristiche come il comfort acustico visto la crescita delle auto elettriche e già oggi il noise level e la resistenza al rotolamento vengono analizzati e sviluppati virtualmente».
Oltre alle coperture legate alle auto a zero emissioni, uno dei punti forza di Pirelli è lo sviluppo e la realizzazione di pneumatici ad alte prestazioni destinati a supercar e hypercar. Considerata la progettazione ad hoc delle coperture in base alle caratteristiche della vettura, ad esempio come nel caso di Pagani, la virtualizzazione e la simulazione 3D saranno strumenti fondamentali per ridurre le tempistiche dell'intero processo di sviluppo.
A tutto questo si è aggiunto un’accelerazione delle attività di e-learning. Durante il lockdown con i gommisti e i dipendenti dell’area commerciale Pirelli che hanno potuto partecipare a nuove sessioni di formazione on line, che si aggiungono alle attività già svolte con il programma di e-learning tecnico di Tyrecampus e a quelle in essere con la Commercial Academy interna, con l’obiettivo di iniziare anche un nuovo modello di relazione con i clienti che caratterizzerà in parte il nuovo approccio al mercato del futuro.
Visto l’introduzione della Fase 2, Pirelli ha ripreso le attività in modo graduale: nello stabilimento di Settimo Torinese, i livelli produttivi sono ridotti in considerazione della minore domanda e per mantenere il necessario distanziamento sociale.