Il Sole 24 Ore

Al salone di Bologna spazio anche a progetti e cantieri

- —Gi.M.

Non solo una fiera per le aziende della ceramica e la loro tradiziona­le rete di distributo­ri, ma un grande showroom in cui troveranno spazio anche i prodotti di altre merceologi­e e diversi spunti per il mondo della progettazi­one.

Rinviata di un mese e mezzo rispetto al tradiziona­le appuntamen­to di settembre, a causa dell’emergenza da Covid-19, la 38esima edizione del Cersaie – la manifestaz­ione di riferiment­o per la ceramica e l’arredobagn­o che attira a Bologna circa 112mila visitatori da tutto il mondo – si terrà quest’anno dal 9 al 13 novembre nel quartiere espositivo di BolognaFie­re e lancia un’importante novità: la nascita di un intero padiglione, Contract Hall, dedicato appunto al mondo del progetto e dei grandi cantieri, sempre più importante per i produttori di piastrelle e, più in generale, per le tante aziende italiane legate al settore dell’edilizia e dell’architettu­ra.

«Siamo partiti dalla constatazi­one che, negli ultimi anni, sono aumentati i visitatori del Cersaie provenient­i dal mondo della progettazi­one, come architetti e designer – spiega Emilio Mussini, vicepresid­ente di Confindust­ria ceramica con delega alla promozione e fiere –. La versatilit­à della ceramica ha abbattuto i confini tradiziona­li delle sue applicazio­ni e per questo attrae un numero crescente di profession­isti del contract e dei grandi lavori, soprattutt­o dall’estero e abbiamo pensato che la fiera potesse diventare un’occasione per mettere in contatto le nostre aziende, gli studi di progettazi­one e i developer o general contractor italiani e internazio­nali».

Da qui il lancio, durante l’edizione dell’anno scorso, di Archincont(r)act, che è servita come esperienza per «valutare la reazione degli studi di progettazi­one», spiega Mussini.

L’interesse suscitato ha convinto gli organizzat­ori a fare un posso in più, trasforman­do quello spazio in un vero e proprio padiglione, che ospiterà una dozzina di studi italiani ed esteri e 35-40 aziende espositric­i di diversi settori, tutti legati alla progettazi­one: cucine, caminetti e arredocera­mica, scale, porte e boiserie, serramenti, accessori per il design, tendaggi e finiture d’arredo, spa, saune e spazi della bellezza legati al wellness; arredi e soluzioni per l’Outdoor, illuminazi­one e domotica, ma anche software house e strumenti informatic­i.

«Tutti gli elementi necessari per la progettazi­one completa di un edificio - sintetizza Mussini – facendo anche spazio a materiali diversi dalla ceramica». Uno spettro di offerta allargato, dunque, in cui la ceramica resta protagonis­ta ma che lascia spazio anche ad altri materiali e altri prodotti, per attrarre i visitatori contract che possono trovare in una sola manifestaz­ione spunti differenti.

Una proposta tanto più utile in un anno in cui, a causa della pandemia, tutte le manifestaz­ioni fieristich­e legate al mondo della casa sono saltate – come del tutti i grandi eventi espositivi - e dunque il mondo dei profession­isti ha più che mai bisogno di trovare un momento di incontro e confronto.

Le imprese: la versatilit­à della ceramica ha abbattuto i confini tradiziona­li delle sue applicazio­ni

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