Accordo Ue sul Mes, Governo diviso
Dal 1° giugno prestiti per 240 miliardi fino a 10 anni con tassi intorno allo 0,1% Sostegno a spese sanitarie senza condizioni. Si accende lo scontro fra M5S, Pd e Iv
Edizione chiusa in redazione alle 22,45 Svolta all’Eurogruppo. C’è l’accordo sul Mes, il fondo salva Stati dell’Unione europea da utilizzare per affrontare le spese sanitarie, dirette e indirette. L’intesa raggiunta ieri pomeriggio prevede tassi quasi a zero e assenza di condizioni. Prestiti per 240 miliardi, con un margine dello 0,1 per cento e durata decennale. Il rubinetto resterà aperto almeno fino alla fine del 2022. Per l’Italia si tratta di 36 miliardi. Governo diviso.
La svolta dell’Eurogruppo.
Dopo un negoziato diplomatico durato un mese, i Paesi della zona euro hanno trovato ieri un accordo su linee di credito facilitate da parte del Meccanismo europeo di Stabilità, in modo da aiutare i Paesi che vorranno utilizzarlo a superare lo shock economico provocato dalla pandemia influenzale. Lo sguardo a questo punto corre all’attesa proposta della Commissione europea di un nuovo Fondo per la ripresa nel quadro del bilancio comunitario 2021-2027.
In una conferenza stampa ieri sera, il presidente dell’Eurogruppo Mário Centeno ha accolto con favore «la velocità della tempistica e l’ammontare del finanziamento» della risposta europea per far fronte alla recessione economica. «Voglio precisare – ha aggiunto – che le nuove linee di credito non comporteranno stigma particolare, sono disponibili a tutti i Paesi della zona euro, a condizioni standard per tutti e senza una cosiddetta troika al momento del monitoraggio».
La trattativa di queste settimane si è sviluppata sulla base del sofferto accordo di principio raggiunto in aprile. I ministri si erano accordati su prestiti dedicati alle spese dirette e indirette legate alla crisi sanitaria e pari al massimo al 2% del prodotto interno lordo del Paese richiedente (per l’Italia: circa 36 miliardi di euro). Avevano anche deciso di limitare il monitoraggio da parte delle istituzioni comunitarie all’uso del denaro per gli obiettivi fissati (si veda Il Sole 24 Ore del 10 e 11 aprile).
In pillole, l’accordo prevede che i prestiti abbiano «una durata massima in media di 10 anni». Quanto al tasso d’interesse, il comunicato specifica che si tratta di un costo minore rispetto a prestiti normali da parte del Mes: in altre parole, 25,5 punti base il primo anno, come commissione d’ingresso e 10,5 punti base successivamente come margine. I ministri hanno anche approvato il formulario standard che verrà firmato al momento della richiesta del prestito.
Il nuovo strumento sarà disponibile fino al dicembre 2022. I ministri hanno accettato il monitoraggio leggero proposto dalla Commissione europea, «limitato alla coerenza della spesa agli obiettivi prefissati», come notato dal commissario agli Affari economici Paolo Gentiloni. A questo punto, i governi dovranno seguire le procedure nazionali per ratificare l’intesa. Successivamente, «prevediamo che il consiglio dei governatori del Mes adotti una risoluzione che confermi questo ben prima del 1° giugno», ha detto il presidente Centeno.
I ministri hanno anche discusso la sentenza della Corte costituzionale tedesca che ha messo in dubbio la legittimità degli acquisti di debito della Banca centrale europea, malgrado il benestare della Corte europea di Giustizia che in questo ambito ha l’ultima parola. Il commissario Gentiloni non ha escluso una procedura di infrazione contro la Germania: «Stiamo studiando in dettaglio il ragionamento giuridico della Corte costituzionale tedesca prima di considerare le azioni appropriate. La Commissione europea ha un forte interesse (…) a che il sistema giudiziario dell’Unione e della zona euro funzioni in modo appropriato». Su questo fronte sempre ieri la Corte europea di Giustizia in un secco comunicato ha ribadito il suo ruolo preminente nel garantire l’applicazione del diritto comunitario.
Le nuove linee di credito sono solo uno dei tasselli della risposta allo choc provocato dalla pandemia influenzale. Mentre la Banca europea degli investimenti ha promesso aiuti alle imprese, i Ventisette stanno negoziando uno strumento per finanziare la cassa integrazione nei vari Paesi (Sure). Diplomatici ammettono che non sarà facile chiudere questa partita entro fine mese. Le garanzie governative per l’emissione di obbligazioni sono soggette a complesse autorizzazioni nazionali.
Parallelamente, la Commissione europea sta lavorando su un nuovo progetto di bilancio 2021-2027 che comprenda anche un Fondo per la Ripresa. La Francia intanto ha fatto circolare una sua proposta che prevede di finanziare la ripresa con un ammontare pari a 1-2% del reddito nazionale lordo, ossia 1000-2000 miliardi di euro, attraverso anche emissioni di debito da parte dell’esecutivo comunitario. Il meccanismo francese dovrebbe ricalcare quello su cui sta lavorando Bruxelles, anche se forse è più generoso.
Sentenza di Karlsruhe: Gentiloni non esclude procedura d’infrazione contro la Germania
il Recovery fund, non sarà utilizzabile prima di alcuni mesi mentre i circa 36 miliardi del Mes sono a disposizione subito.