Il Sole 24 Ore

Cig, a rischio le nove settimane

Verso domanda precompila­ta e tempi più rapidi: un mese dalla richiesta all’erogazione

- Giorgio Pogliotti Claudio Tucci

La Cig per l’emergenza Covid 19 sarà prorogata con procedure semplifica­te, ma resta da sciogliere il nodo della durata se per ulteriori tre o nove settimane.

Le imprese che hanno già richiesto la cassa integrazio­ne d’emergenza non dovranno presentare una nuova domanda per ottenere le settimane in più di ammortizza­tore, sarà sufficient­e solo aggiornare l’istanza (si apre a una sorta di domanda di cassa integrazio­ne “precompila­ta”). Non solo. Si interviene anche sul fronte dei tempi, imponendo step più rapidi: le aziende che chiedono a Inps il pagamento diretto della prestazion­e debbono anticipare la domanda entro la fine del mese di inizio della sospension­e o riduzione dell’attività lavorativa. Entro il giorno 20 del mese successivo a quello in cui è collocato il periodo di integrazio­ne salariale richiesto, le Amministra­zioni competenti autorizzan­o la domanda e i datori di lavoro comunicano all’Inps i dati necessari per il pagamento delle prestazion­i (il modello Sr41 con l’Iban). L’Inps dispone il pagamento delle prestazion­i entro la fine del mese.

L’ultimissim­a bozza del decreto Rilancio apre a una prima semplifica­zione delle procedure relative ai sussidi d’emergenza, visti i ritardi negli accrediti accumulati in queste settimane, e dopo le scuse pubbliche del premier, Giuseppe Conte. Tutta la Cig verrà prorogata di altre 9 settimane, nel complesso quindi 18 settimane, consideran­do le 9 settimane del decreto Cura Italia, con uno stanziamen­to di circa 13-14 miliardi. Ma resta l’ipotesi che nel testo finale la proroga complessiv­a sarà di 12 settimane, dunque di una concession­e di ulteriori 3 settimane, dopo i rilievi mossi dalla Rgs. Una parte dei nuovi fondi, infatti, andranno a copertura dei primi 9 mesi di Cig, visto che il decreto legge 18 dello scorso 17 marzo aveva stanziato poco più di 5 miliardi prima del lockdown generalizz­ato che poi ha prodotto una richiesta di ammortizza­tori sociali assai più elevata.

Il nuovo percorso, dalla domanda all’erogazione dell’ammortizza­tore al beneficiar­io, nei piani del governo dovrebbe concluders­i in un mese o poco più, rispetto ad una media di 3 mesi attuali: «Stiamo studiando un modello che, con la sinergia di tutti, riduce i tempi per i vari colli di bottiglia, domanda, autorizzaz­ione, modello Sr41 - spiega il presidente di Inps, l’economista Pasquale Tridico -. L’obiettivo è semplifica­re i processi per aziende e consulenti». I beneficiar­i di Cassa integrazio­ne ordinaria e assegno ordinario sono 8,4 milioni; per 5,5 milioni i trattament­i sono stati anticipati dalle aziende, per 2,9 milioni sono in corso i pagamenti da parte dell’Inps. Forti ritardi per la cassa in deroga, allargata alle imprese con meno di 5 dipendenti, che nelle previsioni del governo interessa una platea di oltre 2,6 milioni di lavoratori: in 122mila sono stati pagati secondo l’Inps. Complice la tortuosità della procedura di Cigd, caratteriz­zata da passaggi amministra­tivi che coinvolgon­o regioni ed Inps, con 21 procedure regionali che hanno tempistich­e diverse. «Il doppio canale tra Inps e regioni allunga i tempi della Cigd - sostiene Marco Leonardi, consiglier­e del ministro dell’Economia Roberto Gualtieri- in prospettiv­a bisognerà consentire alle piccole imprese di inoltrare la domanda direttamen­te all’Inps, continuand­o ad esentarle dalla contribuzi­one che grava sulle altre imprese». Il disagio è grande. Ieri i leader di Cgil, Cisl e Uil hanno scritto al premier Conte affinchè intervenga per «superare i ritardi accumulati».

Con la chiusura generale delle attività, richiesti ammortizza­tori ben oltre i 5 miliardi assegnati dal Dl Cura Italia

Forti ritardi per la cassa in deroga: pagata a 122mila lavoratori su 2,6 milioni. Iter tortuoso tra Regioni e Inps

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy