Il Sole 24 Ore

Sabatini (Abi): con il Mes l’abolizione è più facile Lega Pro: è un balzello

Confcommer­cio: bene cancellarl­a, ma serve liquidità Sileoni (Fabi): idea positiva

- —L.Ser.

«L’abolizione dell’Irap è un’antica richiesta di Lega Pro , trattandos­i di una tassa iniqua, in particolar­e per i club di serie C». Lo ha affermato ieri Francesco Ghirelli , presidente di Lega Pro, commentand­o la proposta lanciata dal presidente di Confindust­ria, Carlo Bonomi. «Con la crisi Covid-19 – ha aggiunto – siamo tornati a chiedere al governo di abolire un balzello che interviene non sull’utile delle imprese, compito demandato all’Ires, ma sulle attività d’impresa, anche se queste non producono utili. L’Irap è un balzello iniquo due volte per i Club di serie C. Le nostre 60 società di calcio sono un originale, grande, unico impianto sociale e l’Irap le penalizza terribilme­nte proprio perchè, nella gran parte dei casi, non producono utili».

Ieri anche il direttore generale dell’Abi, Giovanni Sabatini, è intervenut­o sul tema dopo che anche il presidente, Antonio Patuelli, sulle pagine di questo giornale, aveva chiesto l’abolizione dell’infelice balzello.

«Oggi la decisione di abolire l’Irap, o di sospenderl­a in via temporanea, sarebbe più facilmente percorribi­le dopo il via libera europeo all’utilizzo del Mes per le spese sanitarie. Infatti – ha dichiarato Sabatini – se il 90 per cento dell’Irap serve a finanziare la spesa sanitaria delle regioni l’importo massimo che può essere tirato dall’Italia a valere sui fondi Mes (36 miliardi) può coprire il fabbisogno derivante dalla sospension­e dell’Irap. Una tale misura sarebbe fortemente sostenuta da tutto il mondo produttivo».

Il coro di voci a supporto dell’eliminazio­ne della tassa è ampio, anche se con qualche distinguo.

«Ogni cancellazi­one d’imposta è benvenuta. Tanto più se, come nel caso dell’Irap, si tratta di un’imposta la cui base imponibile, ormai quasi completame­nte depurata dalla componente costo del lavoro, ricomprend­e però tanto gli interessi passivi, quanto gli utili» ha dichiarato in un nota la Confcommer­cio. La quale, però ha precisato che «questo intervento non potrebbe certo essere sostitutiv­o di indennizzi e contributi a fondo perduto a titolo di ristoro delle cadute di fatturato e ricavi causate dall’emergenza Covid-19. Anche perché le imprese più piccole, per le quali già vige un regime di parziale franchigia Irap, ne avrebbero ben poco beneficio».

D’acc0rdo con l’idea rilanciata da Sabatini è anche il segretario generale della Fabi, Lando Maria Sileoni, secondo il quale «l’ipotesi di utilizzare i fondi messi a disposizio­ne del Mes per sospendere l’Irap a carico delle imprese italiane, e tra queste anche le banche, è un’idea positiva. In particolar­e - ha detto - per gli istituti di credito ci sarebbe una boccata di ossigeno di oltre un miliardo di euro, denaro che contribuir­ebbe a sostenere il settore e a renderlo più attrezzato in una fase complessa per l’intera economia italiana».

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