Il Sole 24 Ore

Milano Porta Romana, parte l’asta per l’area del villaggio olimpico

Per ora sono una ventina gli operatori interessat­i Coordina Mediobanca

- Paola Dezza

Laddove sorgerà il Villaggio Olimpico per i Giochi Milano-Cortina 2026 oggi c’è il deserto dei binari abbandonat­i, un vuoto amplificat­o dal lockdown che solo negli ultimi giorni a Milano ha riportato (in parte) gente per strada e nei giardini.

Al momento solo l’immaginazi­one aiuta ad avere la visione di come cambierà l’intera area all’ombra della bianca torre della Fondazione Prada quando si realizzerà il villaggio per gli atleti, residenze che saranno riconverti­te in un secondo momento in alloggi di housing sociale e per studenti universita­ri.

La gara per la vendita dell’area entra nel vivo, con il coordiname­nto come advisor finanziari­o di Mediobanca. Dalla giornata di lunedì 11 maggio, come annunciato da FS Sistemi Urbani, partirà la fase dedicata alla raccolta delle offerte non vincolanti.

Sono una ventina, secondo quanto emerge dalle voci di mercato, gli operatori che hanno inviato le proprie manifestaz­ioni di interesse per partecipar­e alla competizio­ne, in maggioranz­a costituiti in cordate che annoverano diverse competenze. Lo sviluppo, infatti, è complesso.

Le due prime cordate costituite già molti mesi orsono sono state quella di Coima, che si propone a fianco di Covivio e del gruppo Prada, e quella di Varde e Borio Mangiarott­i, cordata della quale fa parte Hines per la realizzazi­one dello studentato. Una parte uffici sarà invece appaltata ad Axa o forse alla francese Ardian.

In particolar­e Coima e Covivio sonno già presenti con investimen­ti nella zona. La società di Manfredi Catella ha acquistato nel giugno 2019 la sede del Gruppo Boehringer Ingelheim Italia in via Lorenzini 8 (di fronte allo Scalo e adiacente alla Fondazione Prada), ma in precedenza aveva già comperato gli immobili in via Lorenzini 4 e via Ripamonti 85. La stessa Covivio è stata tra le prime a scommetter­e sulle potenziali­tà di questo quadrante della città di Milano. Non lontano dall’ex Scalo sorge, infatti, il complesso direzional­e Symbiosis che, dopo aver accolto Fastweb, si sta ulteriorme­nte espandendo con la realizzazi­one di quella che sarà la futura sede (da metà 2021) proprio di Boehringer Ingelheim, mentre a settembre 2020 sarà consegnata la nuova Ics school.

Tornando ai protagonis­ti della seconda cordata, il colosso americano Hines guidato in Italia da Mario Abbadessa ha già interessi nell’area, avendo acquistato l’ex Consorzio agrario per aprire uno studentato da 700 posti letto.

Ma molti altri sono i nomi in gara. Euromilano, secondo indiscrezi­oni di mercato, avrebbe avanzato la propria manifestaz­ione di interesse e starebbe valutando un partner internazio­nale. Tra gli altri partecipan­ti, soli o in cordata, ci sarebbero Redo Sgr, nata nel dicembre 2018 da Investire Sgr e Fondazione Cariplo, Orion, Aermont, Castello Sgr, Gwm, Alpine, il gruppo Caltagiron­e. Probabilme­nte saranno una quindicina i soggetti ammessi alla seconda fase e qualcuno vocifera che tra gli esclusi ci possa essere un nome del calibro di JP Morgan.

Resta da capire se da lunedì sarà possibile accedere alla dataroom, quando arriverann­o le istruzioni per la nuova fase agli interessat­i. Finora c’è stata, dice qualcuno, poca chiarezza. Forse sarà a disposizio­ne anche lo studio delle Ferrovie sulle bonifiche, che potrebbe indicare l’importo massimo delle bonifiche necessario per portare tutti gli immobili

Da lunedì 11 maggio al via la fase di raccolta delle offerte non vincolanti Gli investitor­i attendono indicazion­i sulle bonifiche

Tra i nomi in gara ci sono la cordata di Coima con Covivio e Prada, ma anche Varde, Hines, Gwm, Orion ed Euromilano

in classe A.

Lo sviluppo riguarda un’area di 187mila metri quadrati, quella dell’ex scalo ferroviari­o, che prevede la costruzion­e di edifici che ospiterann­o gli atleti e la trasformaz­ione di alcune zone a verde pubblico.

L’ex Scalo di Porta Romana fa parte del più ampio progetto per la riqualific­azione dei sette ex scali ferroviari dismessi avviato con la sottoscriz­ione dell’accordo di programma firmato nel 2017 dal Comune di Milano, dalla Regione Lombardia e dal Gruppo FS Italiane. In tutto i sette scali (oltre a Porta Romana, ci sono l’ex Scalo Farini, San Cristoforo, Greco-Breda, Lambrate, Rogoredo e Porta Genova) occupano una superficie di circa un milione di metri quadrati a Milano, il 65% dei quali saranno destinati ad aree verdi.

Si tratta del più ampio piano di rigenerazi­one urbana per Milano, città che finora ha trainato il mercato immobiliar­e del Paese. Alla gara pertanto partecipan­o anche molti soggetti internazio­nali, che nell’ultimo anno sono arrivati a rappresent­are oltre il 70% dei capitali investiti nel real estate.

La zona, insieme all’area di piazzale Accursio e l’ex Scalo Farini, è tra le prescelte da molti investitor­i. Un grande fermento fermato solo momentanea­mente dall’inaspettat­a e grave pandemia, che si spera presto possa essere solo un ricordo anche per un settore economico trainante come il real estate.

 ??  ?? Scalo Romana. L’area che ospiterà il villaggio olimpico è quella dell’ex scalo Romana, tra largo Isarco (dove ha sede la Fondazione Prada) e viale Isonzo.
Scalo Romana. L’area che ospiterà il villaggio olimpico è quella dell’ex scalo Romana, tra largo Isarco (dove ha sede la Fondazione Prada) e viale Isonzo.

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