Nella sanità pronte 20mila assunzioni per prevenire nuovi contagi
La Sanità prova a difendersi da una seconda ondata di contagi. Contro il rischio di una recrudescenza del virus il piano voluto dal ministro della Salute Roberto Speranza prevede innanzitutto la stabilizzazione di una rete di posti letto da destinare in via esclusiva all’emergenza: 3500 letti in terapia intensiva e 4225 in sub intensiva. Ma la scommessa di questa Fase due punta anche sull’iniezione di ulteriori 20mila rinforzi da destinare alle cure a casa: in pista oltre 9mila infermieri e poi medici, tecnici, assistenti sociali. Dopo le altre 20mila assunzioni fatte negli ospedali a tempi di record (in soli due mesi) allo scoppio dell’emergenza i nuovi ingressi combatteranno il virus potenziando l’assistenza domiciliare per i pazienti Covid ma anche per tutti gli altri - dagli anziani ai fragili - rimasti spesso senza cure in questi mesi. Forze fresche che serviranno anche per infoltire le fila dei «contact tracer», in pratica gli investigatori del Covid 19 a cui affidare il compito di ricostruire anche con l'aiuto della app - appena sarà scaricabile e utilizzata dagli italiani - tutti i contatti di un postivo al virus: ne servono almeno 6mila secondo il ministero della Salute .
La dote da attingere per le assunzioni contenuta nel primo articolo del decreto Rilancio vale 1,25 miliardi destinati a potenziare il cosiddetto territorio, il vero anello debole finora della lotta al Covid che ha pesato in molte Regioni dove si sono attesi i malati in ospedale arrivati spesso in condizioni già gravi.
In particolare 332 milioni serviranno per assumere fino a 9600 infermieri (8 ogni 50mila abitanti), il resto dei fondi le Regioni li spenderanno per adottare « piani di potenziamento e riorganizzazione della rete assistenziale ». Il primo obiettivo sarà quello di garantire un monitoraggio costante e e un tracciamento precoce dei casi e dei contatti. Un lavoro meticoloso da affidare appunto ai 6mila investigatori del Covid. Ma il potenziamento delle cure a casa non riguarderà solo i malati Covid per i quali saranno tra l'altro rinforzate le Usca, le unità speciali di continuità assistenziale - previste 1200 in Italia (attivate finora circa 500) - dove grazie ad altri 61 milioni saranno inseriti anche medici ambulatoriali e assistenti sociali. L'idea in questa Fase due che punta anche a un ritorno alla normalità è anche quella di rafforzare i servizi di assistenza domiciliare integrata per tutti gli altri che ne hanno bisogno: pazienti cronici, con disabilità, con disturbi mentali, con dipendenze patologiche, non autosufficienti, con bisogni di cure palliative e di terapia del dolore.
Sarà poi stabilizzata con uno stanziamento di 1,467 miliardi una rete di posti letto riservata all'emergenza Covid: le Regioni dovranno garantire 3500 posti lett in terapia intensiva (0,14 ogni milel abitanti) e altri 4225 in area semi-intensiva, con il 50% di questi letti pronti a essere riconvertiti in posti in terapia intensiva.
I fondi serviranno per i lavori straordinari di edilizia - compresi quelli per i pronto soccorso dove ci dovranno essere percorsi differenziati per i malati Covid- che saranno eseguiti in deroga a leggi regionali, piani regolatori e regolamenti edilizi . Le risorse saranno trasferite al commissario per l’emergenza Domenico Arcuri che sarà responsabile dei piani di attuazione e che dovrà realizzare anche quattro strutture movimentabili per 300 letti in terapia intensiva in più (75 letti ognuna) da spostare in caso di emergenza. Il commissario potrà comunque delegare i governatori delle Regioni nell’attuazione dei piani come «commissari delegati». Altri 430 milioni saranno destinati alle spese per il personale negli ospedali per tutto il 2020. E proprio per i medici, infermieri e tecnici in prima linea nella lotta al Covid il decreto prevede un indennità premi di mille euro ciascuno. Infine in arrivo anche i fondi per programmare il futuro: quasi 100 milioni l’anno per finanziare 3.800 borse di specializzazione medica che arriveranno così quasi a quota 13mila.
Stabilizzati negli ospedali 8mila posti letti per i pazienti più gravi; stanziati 1,5 miliardi assegnati al commissario