Sanificazione, al 60% il credito d’imposta
Normative e protocolli non obbligano a ingaggiare imprese specializzate e non è prevista una certificazione specifica. In arrivo l’incremento del credito d’imposta dal 50% al 60%
Dai mobiliai filtri dell’ aria condizionata, dalle tastiere dei computer a quelle dei Pos. La sanificazione( o pulizia: i provvedimenti citano entrambi i termini) non è solo il primo e indispensabile atto perla ripartenza delle attività-siano esse aziende, studi professionali o negozi ma sarà una costante di questa fase 2( e oltre ): dovrà essere ripetuta anche più volte al giorno.
La procedura implica nuovi costi da mettere a budget, per cui il Governo ha previsto un bonus fiscale-un credito d’ imposta al 50%, perora solo sulla carta, che potrebbe essere incrementato al 60% dal Dl Rilancio -, male imprese possono anche affidare la sanificazione a personale interno e i titola ridi attività possono eseguirla in prima persona. Perché, di fatto, non esiste una certificazione “univoca” della validità del trattamento. L’ unica indicazione, contenuta già nella circolare del ministero della Salute 5443 del 22 febbraio 2020, è quella dei prodotti da usare: varechina allo 0,1% o etanolo al 70 percento.
Fai da te e autocertificazione
A confermare la possibilità della sanificazione fai date sono alcuni trai provvedimenti presi dalle Regioni: per esempio, la Toscana ha previsto che il datore di lavoro registri anche con auto dichiarazione le operazioni effettuate e le trasmetta via web. E do vele Regioni non si sono ancora pronunciate in materia ?« Non c’ è scritto da nessuna parte che si debba ingaggiare un’ impresa specializzata-spiega Dino G ram el lini, vicepresidente dell’ associazione delle imprese di disinfestazione professionali italiane-e quindi si può auto certificare la propria attività di pulizia, purché si utilizzino i detergenti prescritti dalla legge. Consigli odi tenere nota delle procedure effettuate edite nere gli scontrini o le fatture dei prodotti impiegati, non solo per ragioni fiscali ma anche per eventuali controlli ». Un’ altra conferma al fatto che il titolare dell’ attività possa eseguire la pulizia o affidarla a personale interno è nella circolare dei Consulenti del lavoro 12 del 6 maggio 2020 che, in risposta a una delle Faq, recita :« Si istruisce il lavoratore su come deve comportarsi nello specifico esi redige un verbale nel quale si dichiara ciò che è stato fatto ».
Ad essere obbligatoria-ma anche in questo caso gestibile internamente-è la sanificazione degli impianti di ariacondizionata.NelRapportoISSCovid-19n.5/2020è prevista l’ accurata pulizia degli impianti che altrimenti dovranno essere spenti, garantendola massima ventilazione dei locali. In particolare dovrebbe essere fatta (anche dai privati) la pulizia regolare delle prese e delle griglie di ventilazione dell’ aria dei condizionatori con un panno inumidito con acqua e sapone oppure con alcol etilico al 75 percento. Sarà inoltre necessario pulirei filtri almeno ogni quattro settimane.
Budget quintuplicato per l’agevolazione
L’articolo 64 del decreto “cura Italia”, così come convertito in legge, ha previsto un credito d’imposta pari al 50% delle spese sostenute per la sanificazione. Il Dl Rilancio, dopo l’esame del Cdm, potrebbe fare di meglio: dovrebbe aumentare la percentuale del credito d’imposta (che diventerebbe al 60%) ed estendere la platea degli aventi diritto agli enti del Terzo Settore.
Non è tutto: il Governo sta lavorando all’ipotesi di triplicare il tetto di spesa 2020 peri singoli beneficiari: da 20 mila euro, infatti, si passerebbe a 60 mila euro. Il budget complessivo a disposizione per il 2020 verrebbe addirittura quintuplicato, salendo a 250 milioni di euro (dai 50 milioni inizialmente previsti ). A questi fondi dovrebbero aggiungersi circa 400 milioni di euro stanziati dall’ In a il per interventi straordinari( tracu il’ acquisto di dispositivi perla sanificazione eD pi ). Ad essere agevolati, secondo quanto già approvato con il“cura Italia” sono le procedure di sanificazione e l’ acquisto di disinfettanti, mascherine,pannelliprotettivi,guanti,calzari,eccetera.Il Dl Rilancio estenderebbe la misura anche ai be nidi terzi e quelli concessi in uso a terzi.
Perora, però, il bonus è solo sulla carta: si attende infatti un decreto attuativo del Mise che dovrebbe chiarire, trale altre cose, se sono agevolatele sanificazioni fatte da tutte le imprese di pulizia oso loda quelle ex Dm 247/1997.
A confermare l’igienizzazione in autonomia anche i consulenti del lavoro con la circolare 12 del 6 maggio 2020