Irap, rata di giugno cancellata per imprese in crisi Stop a 30 milioni di cartelle e avvisi del Fisco
Oggi il Cdm. Lungo vertice, spunta il taglio dell’imposta Gualtieri conferma: 12 miliardi per accelerare i pagamenti Pa Autocertificazione a tutto campo. Fino al 31 dicembre 2022 aprirà le porte a tutti i benefici economici legati al Covid-19
Stop al saldo e all’acconto di giugno dell’Irap per le imprese che hanno subito perdite rilevanti di fatturato. L’ultima novità, annunciata in serata dal ministro dell’Economia Roberto Gualtieri, arriva dopo circa 6 ore di vertice di maggioranza. E va incontro alle richieste dei partiti, che nel pomeriggio sono tornati a criticare pesantemente le altre misure per le imprese, a partire da quelle che prevedono aiuti pubblici. Ma questo «è un meccanismo molto bello», ha ribattuto Gualtieri nell’intervista televisiva serale.
Sui parametri per ottenere lo sconto Ira pilavo risono ancora incorso. La misura, secondo le ipotesi sul tavolo, dovrebbe riguardare le imprese con un fatturato fino a 250 milioni, conl’ esclusione di banche e assicurazioni. Il calcolo sui costi determinerà gli altri parametri: M 5 Se Iv spingono per uno stop generalizzatodella rata, male esigenze di finanza pubblica potrebbero limitare la misura alle imprese in perdita. Un’ ipotesi punta a riservarla a chi ha perso almeno il 33% di fatturato ad aprile rispetto all’ anno scorso, in linea coni parametri previsti per altri aiuti pubblici. Male calcolatrici sono all’opera.
Nella ma xi-manovra an tic risi arriva poi il blocco per 30 milioni di atti di accertamento e cartelle esattoriali che il Fisco avrebbe dovuto notificare a cittadini e imprese dal 1° giugno al prossimo 31 dicembre. Con una nuova norma si rinvia al 2021 la notifica di 8,5 milioni di accertamenti, avvisi bonari, comunicazioniperi bolli auto non pagati, nonché il recapito di oltre 22 milioni di cartelle esattoriali. Non solo. Per chi deve saldarele rate della rottamazione-te re del saldo e stralcio ci sarà tempo fino al 10 dicembre per chiudere il conto delle ra tedi marzo e maggio.
Autocertificazioni
Nel testo circolato ieri, che dovrebbe finire questa mattina sui tavoli del preconsiglio in attesa di cdm ora calendarizzato per questa sera alle 19, entra poi una sorta di rivoluzione copernicana anti-burocrazia. Fino al 31 dicembre 2022 l’autocertificazione aprirà le porte a tutti «i benefici economici comunque denominati, indennità, prestazioni previdenziali e assistenziali, erogazioni, contributi, finanziamenti» e così via legati all’emergenza Covid-19. Per evitare repliche dei ritardi che hanno caratterizzato molti aiuti nelle prime settimane della crisi sanitaria, l’autocertificazione sostituirebbe «ogni tipo di documentazione» per provare i requisiti per le varie misure. Per puntellare questa svolta, parecchio ambiziosa, vengono rafforzate le misure penali contro le dichiarazioni false e si prevede, in questi casi, l’obbligo di restituzione del 150% di quanto ricevuto. Questa impostazione dovrebbe riguardare anche gli interventi per adeguare i locali dove si svolgono le attività economiche.
Ripresa pagamenti e pace fiscale
Tornando al fisco, è nutrito il pacchetto delle sospensioni degli adempimenti, che coinvolge anche i versamenti di tasse e contributi dovuti per i mesi di marzo, aprile e maggio. Il nuovo provvedimento va oltre il decreto liquidità in discussione in Parlamento, e li fa slittare al 16 settembre in unica soluzione o rateizzati in 4 rate. I pagamenti delle cartelle esattoriali sono invece sospesi fino al 31 agosto.
Stop accertamenti e cartelle
Stop allo tsunami di accertamenti e cartelle esattoriali. La norma inserita nella bozza del decreto prevede che il Fisco emetterà comunque gli atti entro il 31 dicembre mentre la notifica avverrà nel 2021. Salvo casi di indifferibilità e urgenza, a partire dagli atti che scadono al 31 dicembre prossimo. Nessuna paura poi ad alzare le saracinesche e trovare il Fisco che chiede di chiudere per non aver emesso quattro scontrini. La notifica dell'atto di sospensione dell’autorizzazione o della licenza è differita al 31 gennaio 2021 (il termine era sospeso fino al 31 maggio dal Dl Cura Italia).
Avvisi bonari e adesione
Rinviati al 30 settembre anche i pagamenti degli avvisi bonari, e delle relative rate, in scadenza dall’8 marzo alla data “antecedente” all’entrata in vigore del nuovo decreto legge. Si potrà versare in unica soluzione entro il 30 settembre o in 5 rate. Come anticipato dalle Entrate con la circolare n. 11/E ci sarà più tempo anche per i versamenti delle somme dovute per accertamenti con adesione, conciliazione, rettifica o liquidazione e recupero di crediti d’imposta. La proroga al 30 settembre riguarda i termini di versamento degli atti deflattivi del contenzioso che scadono tra il 9 marzo e il 31 maggio.
Contenzioso tributario
Novità importanti anche per chi è in lite con il Fisco o vuole entrate in contenzioso. Con la stessa normache rinviai versamenti degli atti defl attivi del conte zio so viene spostato al 30 settembre il termine perla notifica del ricorso in primo grado davanti alle Commissioni tributarie per tutti gli atti i cui termini di versamentoscadono tra il 9 marzo scorso e il 31 maggio. Con un’ altra norma viene, invece previsto dall '8 marzo a fine maggio il calcolo delle sanzioni per ritardato o parziale versamento del contributo unificato. Molto attesa dai giudici tributari po ila possibilità che il Dl rilancio concededi poter utilizzare il collegamento da remoto non solo perle parti processuali ma anche peri giudici e il personale amministrativo. Inoltre le parti possono richiedere l’ udienza a distanza nel ricorso o nel primo atto difensivo.
Compensazioni
La bozza del decreto conferma le anticipazioni di questo giornale sulle compensazioni di crediti di imposta e sui rimborsi: il tetto alla compensazioni orizzontali passa da 700mila euro a un milione; per la richiesta di rimborso si sospende l'obbligo di compensazione con somme iscritte a ruolo; per chi è in credito con la Pa viene sospeso per il periodo dell’emergenza il filtro fiscale che blocca i pagamenti sopra 5mila euro.
Rivalutazione quote e terreni
Per garantire 400 milioni di maggiori entrate arriva la nuova proroga al 1° luglio 2020 della rivalutazione del valore di acquisto di terreni e partecipazioni posseduti a tale data. L'imposta sostitutiva è pari all'11 per cento.
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