Silvia Romano è tornata in Italia «Sto bene. Convertita per scelta»
Silvia Romano, la volontaria rapita 18 mesi fa in un villaggio della Kenya, è in Italia da ieri. Ad accoglierla a Ciampino i genitori e la sorella, il premier Conte e il ministro degli Esteri, Di Maio. In abito islamico verde, con guanti e mascherina, ha abbracciato a lungo i familiari. Liberata sabato in una zona non lontana da Mogadiscio, la volontaria si è convertita all’Islam. «Sto bene per fortuna, fisicamente e mentalmente, sono felicissima, ora voglio stare solo con la mia famiglia», le prime parole. Poi, interrogata dai pm della Procura di Roma e dal Ros in un’audizione durata circa 4 ore, ha detto: «Sono serena. Durante il seque- stro sono stata trattata sempre bene. Sono stata in quattro covi». «Nessun matrimonio» ha poi proseguito. E ha spiegato agli inquirenti la sua conversione all’Islam che ha definito «spontanea e non forzata». Secondo fonti investigative, la conversione potrebbe però essere anche il frutto «della condizione psicologica in cui si è trovata durante il rapimento». Conte: «Risultati quando c’è abnegazione, in particolare dell’Aise, ma grazie anche a Farnesina e unità di crisi, al ministro Di Maio, all’autorità giudiziaria». Di Maio: «Lavoreremo per riportare a casa gli altri italiani». Polemica di Salvini e altri esponenti del Centro destra sul supposto pagamento di un riscatto e sul ruolo dei servizi segreti turchi nella liberazione.