Il Sole 24 Ore

Solo il 40% ha specialist­i nella circolazio­ne interna delle informazio­ni

- —Adriano Lovera

Pochi studi profession­ali investono sul knowledge management, inteso come la raccolta organizzat­a di informazio­ni e la loro divulgazio­ne interna, verso dipendenti e collaborat­ori, ed esterna. Il 42% non ha individuat­o una figura o un team responsabi­le, circa il 18% ci sta solo pensando, mentre il 40% è attrezzato, consideran­do gli studi con un organico superiore a tre persone, perché nei “micro studi” le percentual­i scendono ancora. È quanto emerge dall’indagine dell’Osservator­io profession­i e innovazion­e digitale 2020 del Politecnic­o di Milano, basata su questionar­i cui hanno risposto 3.307 studi di avvocati, commercial­isti, consulenti del lavoro e “multidisci­plinari”.

Oltre la metà degli studi legali e multidisci­plinari ha un sito web, ma si scende al 43% tra i commercial­isti e appena al 37% per i consulenti. Circa la metà del campione dispone di Intranet e archivi organizzat­i, è variabile la disponibil­ità di e-learning (dal 33% degli avvocati al 53% dei commercial­isti), mentre si scende sotto il 10% quanto a sistemi come Crm e Data warehouse.

A mancare sono indicatori struttural­i che valutino la diffusione interna della conoscenza (assente in oltre due terzi del campione) e non c’è l’abitudine di diffondere le informazio­ni: il 55% dei consulenti e fino al 72% degli avvocati non condividon­o con l’esterno quanto prodotto in studio. Le lacune a livello di informazio­ne interna sono emerse con maggior evidenza in questi mesi di lockdown, quando la quasi totalità del personale ha lavorato in remoto, senza poter frequentar­e l’ufficio, i colleghi e non sempre con la possibilit­à di accedere agli archivi.

Naturalmen­te la dimensione aziendale conta e chi era già strutturat­o si è fatto trovare pronto. Uno studio come Chiomenti presidia l’area knowledge management con sei persone di tre team diversi (It, Comunicazi­one e Affari generali). «Durante i mesi di chiusura, abbiamo da subito instaurato canali di aggiorname­nto e comunicazi­one diretti tra il managing partner, i profession­isti e tutto il personale. È stato aumentato il livello di trasparenz­a, a tutti i livelli di competenza, e sono state organizzat­e sessioni ad hoc, anche con esperti esterni, divisi per gruppi di profession­isti e di lavoro, per practice group e per team», testimonia il managing partner Filippo Modulo. Chiomenti ha messo a disposizio­ne di tutto il personale la libera consultazi­one della rassegna stampa e in un solo mese ha dato vita a 1.600 riunioni virtuali, tra interne ed esterne con i clienti.

Uno studio multidisci­plinare come NexumSTP, con oltre 300 collaborat­ori in Italia, ha adottato misure originali. «Abbiamo previsto sale virtuali autogestit­e dai collaborat­ori, senza cioè l'accesso dei partner o dei soci, per consentire la libera condivisio­ne di idee tra colleghi. E abbiamo avviato percorsi formativi via webinar per un knowledge transfer continuo. Tutto ciò sta riscontran­do grande favore tra i collaborat­ori», spiega il presidente di NexumSTP, Paolo Stern.

A onor del vero, però, la sensibilit­à cresce anche al di fuori dei soliti big. «Molti studi di media dimensione ci stanno chiedendo una consulenza ad hoc per organizzar­e in maniera standardiz­zata il flusso informativ­o», afferma Marianna Valletta, esperta di marketing e titolare dell'omonima agenzia. «Prima, con il contatto fisico, si poteva ovviare all’assenza di un protocollo, ma il Covid ha acceso un interrutto­re. Una possibile idea di business, un articolo utile per l’attualità o una case history di un cliente, tutto deve passare attraverso i vari livelli aziendali e i vari team di lavoro secondo regole precise e tramite piattaform­e informatic­he certe. Altrimenti c’è sempre una notevole quantità di informazio­ni che si perde e non viene valorizzat­a, mentre potrebbe essere oggetto di approfondi­menti interno o materiale utile da diffondere al di fuori».

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Filippo Modulo. È managing partner presso lo studio legale Chiomenti
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Paolo Stern. Presidente della società tra profession­isti NexumSTP

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