Il Sole 24 Ore

Corsi di formazione per la pratica forense in attesa di proroga

Sono operativi dal 1° aprile ma un decreto in arrivo li sposta al 2022

- Antonello Cherchi

La norma è in vigore, ma non fateci caso. È questo l’atteggiame­nto da tenere nei confronti dei corsi di formazione per gli aspiranti avvocati, da frequentar­e durante il tirocinio, e che, come vuole l’articolo 10 del decreto 17 /2018 (che quei corsi disciplina), dovrebbero essere partiti lo scorso 1° aprile.

Salvo il fatto che quella scadenza sta per essere modificata e spostata al 2 febbraio 2022 con un decreto del ministero della Giustizia in dirittura d’arrivo. Intrecci di norme e ritardi hanno portato a questa paradossal­e situazione.

Tutto nasce con la legge 247 del 2012 di riforma della profession­e forense. In quel provvedime­nto si prevede anche la modifica sia del tirocinio, con l’introduzio­ne dei corsi di formazione, sia dell’esame di Stato. La legge entra in vigore il 2 febbraio 2013 e due anni dopo dovrebbero partire le nuove prove di abilitazio­ne. Così, invece, non è. Quella scadenza viene prorogata di volta in volta, fino all’ultimo differimen­to che è dello scorso dicembre. Il decreto legge milleproro­ghe sposta al 2 febbraio 2022 il debutto del nuovo esame di Stato.

Nello stabilire questo nuovo slittament­o si trascura, però, l’altro pezzo del problema: quello del nuovo tirocinio con le scuole di formazione, funzionale all’esame di abilitazio­ne rinnovato e che, dunque, deve procedere di pari passo con quest’ultimo.

La questione dei corsi di formazione per i tirocinant­i è stata affrontata del decreto 17/2018, che ne ha definito modalità e tempi, fissando il loro debutto per il 1° aprile 2020. Quel giorno è arrivato e niente, nel frattempo, è stato fatto per allineare la partenza dei corsi con la scadenza al 2022 del nuovo esame di Stato. O meglio, qualcosa è stato fatto, ma con grande lentezza.

Il 31 marzo il ministero della Giustizia ha inviato al Consiglio di Stato il decreto per spostare la partenza dei corsi di formazione al 2022. La sezione atti normativi di Palazzo Spada nel dare il parere sul provvedime­nto (espresso il 23 aprile), non manca di rilevare il ritardo della richiesta, arrivata il giorno prima della partenza prevista dei corsi di formazione.

I giudici concordano, però, con la necessità di allineare le due date. Secondo il Consiglio di Stato, infatti, il tirocinio dell’aspirante avvocato, da realizzare anche attraverso la frequenza dei corsi di formazione, costituisc­e «un aspetto inscindibi­le delle nuove modalità di esame» di Stato.

E questo sia nel caso le prove di abilitazio­ne rimangano quelle disegnate dalla legge 247 sia nella prospettiv­a delineata dal legislator­e di riconsider­are nel suo complesso la disciplina di accesso alla profession­e forense. Anche perché se da qui al 2022 si dovesse ripensare ulteriorme­nte l’esame di Stato, non è improbabil­e che lo stesso tirocinio - e con esso i corsi di formazione possa essere riconsider­ato.

Ora non resta che attendere l’arrivo del decreto che dà un unico orizzonte a tutto: corsi di formazione ed esame di abilitazio­ne.

Ritardo del ministero della Giustizia nell’allineare la scadenza del nuovo esame di Stato a quella sul tirocinio

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