Il Sole 24 Ore

Crisi di famiglia, il Ctu sperimenta incarico e attività in via telematica

Per accettare l’incarico il perito può giurare e depositare un modulo Sì alle operazioni in remoto se è possibile e se restano i limiti agli spostament­i

- Giorgio Vaccaro

Il Covid-19 sposta online la consulenza tecnica nel processo della famiglia. Per consentire di rispettare le norme sanitarie, infatti, si svolgono in via telematica sia l’accettazio­ne dell’incarico, il giuramento del Ctu e la formulazio­ne del quesito, sia, se possibile, le operazioni peritali. Lo ha chiarito l’ordinanza del Tribunale di Civitavecc­hia del 20 aprile scorso (giudice Vitelli).

Le norme di emergenza dettate per la giustizia, sin dalla loro prima stesura, hanno escluso dalla sospension­e le udienze che assicurano una risposta alle urgenze dei rapporti tra partner e tra questi e i figli e a tutte le problemati­che connesse alla violenza all’interno della famiglia.

È in questo contesto che si è deciso di procedere, nei casi urgenti, anche alle consulenze sulla genitorial­ità. Per svolgerle si sono adottate alcune soluzioni sperimenta­li tese a contenere al massimo la diffusione del virus.

In particolar­e, tra le regole organizzat­ive generali è stato individuat­o «lo svolgiment­o delle udienze civili che non richiedono la presenza di soggetti diversi dai difensori delle parti mediante lo scambio e il deposito in telematico di note scritte» (articolo 83, comma 7, lettera h, decreto legge 18/2020). Tra le udienze che si possono svolgere mediante la trattazion­e scritta, i presidenti dei maggiori tribunali hanno annoverato quelle per il conferimen­to dell’incarico al Ctu, per lo svolgiment­o di un approfondi­mento sui temi della competenza genitorial­e.

Si sta così introducen­do una consuetudi­ne che potrebbe essere replicata anche in futuro, a emergenza superata: se oggi infatti consente di evitare gli assembrame­nti inutili, domani potrebbe permettere di snellire le modalità di svolgiment­o di una attività giurisdizi­onale già illustrata nel decreto di conferimen­to.

Così, con l’ordinanza del 20 aprile, il Tribunale di Civitavecc­hia ha disposto che il Ctu «provveda ad accettare l’incarico e a prestare il proprio giuramento esclusivam­ente in modalità telematica, compilando il modulo pubblicato sul sito del Tribunale», per poi depositarl­o firmato elettronic­amente nel fascicolo telematico del processo. Il giudice dispone poi che il Ctu debba rispondere al quesito già formulato nell’ordinanza del 17 marzo 2020.

Ancora, il medesimo provvedime­nto assegna ai difensori termine fino all’inizio delle operazioni peritali per nominare i consulenti tecnici di parte: nomina, anche qui, telematica, da comunicare al Ctu e da depositare nel fascicolo smateriali­zzato del processo.

Il provvedime­nto specifica poi che le operazioni di consulenza dovranno avere inizio entro 60 giorni dall’accettazio­ne dell’incarico da parte del Ctu, «compatibil­mente con i vincoli derivanti dall’attuale emergenza sanitaria», favorendo, ove possibile, la partecipaz­ione delle parti e dei consulenti tecnici di parte «con modalità telematich­e/ in remoto». Nel caso in cui «non sia possibile la partecipaz­ione in remoto» e se persistera­nno vincoli allo spostament­o delle persone per ragioni sanitarie, il Tribunale dispone che il termine fissato per l’inizio delle operazioni peritali sia prorogato d’ufficio di 60 giorni.

In buona sostanza, quando è possibile iniziare l’attività di accertamen­to consulenzi­ale con modalità telematich­e o comunque da remoto, questa potrà svolgersi sino al suo compimento, seguendo il calendario stabilito dall’ordinanza (il Ctu dovrà inviare alle parti l’elaborato peritale entro 120 giorni dall’inizio delle operazioni, le parti avranno 20 giorni per depositare osservazio­ni e richieste di chiariment­i e il Ctu avrà altri 20 giorni per depositare la relazione definitiva). Se invece non è possibile svolgere le operazioni peritali con modalità telematich­e, e se permangono i limiti agli spostament­i, il termine per avviare l’attività del Ctu è sin da subito prorogato di due mesi.

La procedura telematica per l’accettazio­ne dell’incarico e il giuramento del Ctu è senz’altro più snella e consente di accelerare i tempi rispetto all’udienza “in presenza”. Si tratta quindi di una novità, imposta dalla pandemia, che può essere accolta con soddisfazi­one dai profession­isti del processo di famiglia.

Diverso è però il discorso per le operazioni peritali. La valutazion­e di una persona, nel processo di famiglia, è un atto di tipo sanitario che, di norma, a sua garanzia, difficilme­nte può prescinder­e da almeno un incontro diretto con la persona da esaminare.

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