Il Sole 24 Ore

Transazion­e fiscale: le novità del Codice non possono attendere

- —Marco Allena

Due settimane fa Il Sole 24 Ore ha dato notizia di un’importante transazion­e fiscale conclusa in Sicilia, per somme rilevanti e con una rateazione di vent’anni. Come spiegava l’articolo (pubblicato il 27 aprile), le società coinvolte hanno tratto giovamento dalla definizion­e con le Entrate e potranno riprendere in pieno l’attività, certe nel proprio rapporto con il Fisco. Il quale, da parte sua, oltre al recupero del gettito, ha evitato il fallimento di un’impresa in crisi e “riguadagna­to” al sistema un contribuen­te altrimenti perso, con tutto ciò che ne sarebbe conseguito in termini occupazion­ali ed economici sul territorio. È esattament­e il cuore e il pregio della transazion­e fiscale.

Con questo istituto, il legislator­e ha opportunam­ente colto il potenziale della flessibili­tà della pretesa tributaria, nel momento della crisi liquidator­ia o di ristruttur­azione dell’impresa. Poiché per il creditore è a volte più vantaggios­a la collaboraz­ione del debitore rispetto alle possibilit­à offerte dalle azioni esecutive e coattive, la legge consegna all’amministra­zione il potere-dovere di individuar­e se e quanto la disponibil­ità del tributo possa risultare convenient­e, non solo per gli interessi erariali, ma per i più generali interessi pubblici legati alla continuità dell’attività economica. Questa è l’autentica ratio dell’istituto.

Le modifiche del Codice

La transazion­e fiscale, però, ha stentato e stenta a decollare, privando non solo i contribuen­ti, ma l’intero sistema, di un aiuto fondamenta­le per l’uscita dalle crisi. Con le modifiche apportate dal Codice della crisi, pareva aver completato il percorso iniziato – con configuraz­ione diversa e altra denominazi­one – nel 2002, (anno di introduzio­ne della “rottamazio­ne delle cartelle”).

Con la riforma del 2019 l’istituto è stato fortemente incentivat­o (soprattutt­o nella forma di cui all’articolo 63 del Codice, che può accompagna­re l’accordo di ristruttur­azione dei debiti), con riguardo in primis alla tempistica. E infatti è stato previsto che laddove il debitore, in vista di un accordo di ristruttur­azione, presenti una proposta di transazion­e fiscale, l’amministra­zione abbia sessanta giorni per valutarla. Qualora l’Agenzia non provveda nei tempi, o rigetti la proposta, il tribunale – questa la novità dirompente – ha il potere di omologare comunque l’accordo di ristruttur­azione, “sostituend­osi” al Fisco quando la sua adesione sia indispensa­bile ai fini del raggiungim­ento delle percentual­i di legge e sempre che, sulla base della relazione di profession­ista terzo, la proposta di soddisfaci­mento dell’Erario risulti convenient­e rispetto all’alternativ­a liquidator­ia.

L’istituto è stato molto incentivat­o: sarebbe bene farlo entrare subito in vigore nell’ambito degli accordi di ristruttur­azione

Una novità da non rinviare

Tale novità potrebbe avere un ruolo fortemente propulsivo alla conclusion­e dei futuri accordi di ristruttur­azione, contestual­mente “sollecitan­do” l’amministra­zione a valutare con attenzione le proposte formulate dai contribuen­ti (pena il rischio, per l’Agenzia, di subìre passivamen­te l’omologazio­ne da parte dell’autorità giudiziari­a).

La ratio di tale innovazion­e è da ricondurre – si legge nella relazione di accompagna­mento – alla finalità «di superare ingiustifi­cate resistenze alle soluzioni concordate, spesso registrate nella prassi», quando la proposta di ristruttur­azione dei debiti tributari sia convenient­e per l’amministra­zione finanziari­a e per tutti i creditori coinvolti nella ristruttur­azione.

Sennonché il recente decreto legge Liquidità ha disposto il rinvio al 1° settembre 2021 dell’entrata in vigore del Codice della crisi. Senza entrare nel merito dell’opportunit­à di un simile rinvio tout court, sarebbe il caso che (in sede di conversion­e) tale previsione venga riconsider­ata con riguardo alla transazion­e fiscale, per consentire l’entrata in vigore della nuova norma nell’ambito degli accordi di ristruttur­azione. Ciò sarebbe di grande ausilio nella soluzione delle tante crisi che – facile prevederlo – si verificher­anno nei prossimi mesi.

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