Il Sole 24 Ore

Eccedenze di versamenti nei righi VL30 e VX3

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Un titolare di partita Iva trimestral­e per opzione effettua dei versamenti eccedenti in relazione all’Iva dei primi due trimestri e non versa l’acconto Iva di dicembre. Nel modello Iva 2020 l’Iva versata risulta quindi inferiore a quella scaturita dalla somma delle liquidazio­ni trimestral­i e dell’acconto (“Iva periodica dovuta”). Sembra però che l’Iva a saldo di cui al rigo VL38 sia in questo caso specifico determinat­a come differenza tra Iva annuale dovuta complessiv­a e “Iva periodica dovuta”, e che quindi il saldo residuo da pagare non tenga conto delle eccedenze versate nei due trimestri. Secondo quali modalità è necessario dare risalto a tali eccedenze di versamento di “periodo” nel modello Iva 2020?

F.C. - COMO

Le eccedenze di versamento riferite ai primi due trimestri devono essere indicate nel rigo VL30 (campo 3) e nel rigo VX3. Le istruzioni della dichiarazi­one Iva specifican­o che nel rigo VL30 devono essere inseriti i versamenti periodici che risultano dalla somma dei dati Iva riportati nella colonna “importi a debito versati” dei modelli F24.

Nel rigo VX3 dev’essere indicato l’importo versato in eccesso rispetto a quello da versare risultante dal rigo VX1. Secondo le istruzioni, l’indicazion­e nel rigo dell’importo versato in eccesso costituisc­e un credito, che i contribuen­ti interessat­i possono alternativ­amente computare in detrazione nell’anno 2020, utilizzare ai fini della compensazi­one o chiedere a rimborso, qualora sussistano le condizioni previste dall’articolo 30 del Dpr 633/1972.

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