Il Sole 24 Ore

I contributi ricevuti dalla Ue sono esclusi dal campo Iva

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Un Comune ha partecipat­o al bando europeo denominato wifi4eu, con cui la Ue finanzierà le attrezzatu­re e i costi d’installazi­one degli hotspot wi– fi. Siccome il finanziame­nto verrà direttamen­te erogato dalla Ue alla ditta che effettuerà i lavori, a chi dovrà essere intestata la fattura dei lavori eseguiti, e come dovrà essere gestita l’Iva?

L.M. - TRENTO

Il finanziame­nto erogato dalla Ue si qualifica come contributo, escluso dal campo di applicazio­ne Iva per difetto del presuppost­o oggettivo, a norma dell’articolo 2, comma 3, lettera a, del Dpr 633 del 1972 (cessione di denaro). Trattandos­i di una operazione esclusa, non è necessaria l’emissione della fattura.

In via generale, un contributo assume rilevanza ai fini Iva solo quando tra le parti intercorre un rapporto giuridico sinallagma­tico, nel quale il contributo ricevuto dal beneficiar­io costituisc­e il compenso per il servizio effettuato o per il bene ceduto (risoluzion­i 21/E/2005 e 16/E/2006).

Non pare che questo nesso di corrispett­ività si possa ravvisare nel caso esposto dal lettore. L’agenzia delle Entrate – con la circolare 34/E/2013, che tratta il tema della rilevanza Iva dei contributi pubblici – ha precisato che è esclusa dal campo di applicazio­ne Iva l’erogazione di somme in favore di soggetti individuat­i da regolament­i Ue, in virtù di bandi comunitari, in quanto si inserisce nella funzione amministra­tiva ed esula dallo schema dei contratti a prestazion­i corrispett­ive.

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