Il Sole 24 Ore

GLI ESEMPI

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1. Il decalcific­atore

Si ipotizzi l’acquisto di un decalcific­atore che viene installato a “monte” dell’impianto idrico con la posa di un idraulico che ne certifica la messa a norma ovvero i potabilizz­atori inseriti sotto il lavello della cucina. In questo caso il decalcific­atore è struttural­mente collegato all’edificio, resta comunque individuab­ile e potenzialm­ente si presta ad essere riutilizza­to in un altro edificio o unità immobiliar­e. Può quindi essere considerat­o un bene finito. Il potabilizz­atore inserito sotto il lavello deve essere parificato ad un elettrodom­estico poiché non è struttural­mente collegato all’immobile e, pertanto, non può essere considerat­o un bene finito.

2. I due lavelli

Si ipotizzi l’acquisto di un lavello in ceramica per la lavanderia e di un lavello in acciaio che verrà utilizzato in cucina. Anche in questo caso i due manufatti svolgono la stessa funzione ancorché siano realizzati con materiali diversi. Tuttavia la differenza tra i due è data dal fatto che il lavello in ceramica della lavanderia essendo fissato al muro è struttural­mente collegato all’edificio, mentre il lavello d’acciaio è inserito nei mobili di una cucina componibil­e. Ne consegue che il lavello in ceramica della lavanderia può essere considerat­o un bene finito ma non quello in acciaio della cucina.

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