IL CANTIERE DEL VECCHIO CONTINENTE
1 ITALIA Niente geolocalizzazione
La app italiana di chiama Immuni. Il suo utilizzo si basa sulla tecnologia Bluetooth ed è volontario: non sono previste conseguenze (per esempio, limitazioni di accesso a determinati luoghi) per chi decide di non utilizzarla. L’architettura tecnica della app è di tipo decentralizzato, anche se saranno coinvolte infrastrutture stabilite sul territorio nazionale. I dati saranno anonimizzati e, ove non sarà possibile, pseudonimizzati.
È comunque escluso l’uso di dati relativi alla geolocalizzazione delle persone.
L’accesso ai dati sarà consentito solo alle autorità sanitarie. I dati potranno essere conservati solo per il tempo necessario in relazione al perdurare dell'emergenza sanitaria e comunque non oltre il 31 dicembre 2020
2 FRANCIA Si studia StopCovid
In Francia si discute sull’adozione della app StopCovid. L’applicazione, che utilizza la tecnologia Bluetooth, dovrebbe essere usata su base volontaria e la preferenza è per una struttura tecnica centralizzata, con le autorità sanitarie incaricate della relativa gestione.
I dati dovrebbero essere criptati e pseudonimizzati. Secondo il parere dell’Autorità della privacy nazionale (Cnil), l’interesse pubblico alla salute dovrebbe essere la base giuridica che legittima la raccolta e il trattamento dei dati, che possono essere conservati solo per il periodo in cui la app è necessaria, vale a dire la durata dello stato di emergenza sanitaria.
La app potrà essere utilizzata solo per le esigenze legate alla pandemia e non in relazione ad altri servizi di cura e prevenzione (per esempio, telemedicina, fascicolo sanitario elettronico, ecc.)
3 GERMANIA Vale il consenso dei cittadini
La Germania intende dotarsi molto presto di una app per il contact tracing: Corona-App o Tracing-App. L’utilizzo, che si basa su tecnologia Bluetooth, sarà volontario. Riguardo all’architettura tecnica dell’applicazione sarebbe preferita la decentralizzazione, per cui i dati non saranno conservati a livello centrale e dovrebbero essere criptati; in alcuni casi, anche pseudonimizzati.
Il consenso dei cittadini dovrebbe essere la base legittimante la raccolta e il trattamento dei dati, il cui accesso sembrerebbe essere consentito solo alle autorità sanitarie. Il tempo di conservazione dei dati è ancora oggetto di discussione. L’Autorità privacy nazionale ha fornito alcuni pareri non formali sul progetto di app, che sembra potrà essere utilizzata, su base volontaria e con dati pseudonimizzati, anche per finalità di ricerca epidemiologica e gestione della qualità della app stessa
4 GRAN BRETAGNA In arrivo Cv19
Il dipartimento che si occupa di digitalizzazione all’interno del servizio sanitario inglese (Nhsx) ha annunciato il lancio di una app nelle prossime settimane. Il possibile nome è CV 19, con utilizzo di tecnologia Bluetooth e su base volontaria. L’architettura tecnica è da confermare: al momento la soluzione preferita è quella decentralizzata. I dati saranno pseudonimizzati e probabilmente criptati. Da definire l’ambito di condivisione dei dati e la durata della conservazione, che dovrà comunque essere proporzionata e funzionale allo stato di emergenza sanitaria. La base giuridica per la raccolta e il trattamento dei dati è da definire. Rispetto alle attuali propose di app, l’Autorità privacy inglese (Ico) suggerisce il consenso, anche se dichiara che una valutazione adeguata potrà essere fatta solo alla luce di un progetto definito. Da definire la possibilità di utilizzare la app anche in relazione ad altri servizi di cura e prevenzione
5 OLANDA Esperti al lavoro
Dopo una consultazione pubblica, che però non è riuscita a individuare una app, il Governo olandese ha riunito esperti di diverse discipline per decidere se utilizzare uno strumento simile ed eventualmente per identificarlo nello specifico. Attualmente, la scelta è orientata verso la tecnologia Bluetooth e l’utilizzo volontario. I dati dovrebbero essere criptati e pseudonimizzati. È oggetto di discussione la base legale per la raccolta e il trattamento dei dati, la centralizzazione o meno della struttura, l’ambito di accesso ai dati. Questi ultimi dovrebbero essere conservati fino al termine dell’emergenza sanitaria, ma anche questo punto sarà oggetto di specifica valutazione . Probabilmente la app potrà essere utilizzata anche in relazione ad altri servizi di cura e prevenzione.
6 POLONIA Bis di applicazioni
La Polonia ha lanciato due app: Kwarantanna DomowaHome Quarantine (per persone in quarantena) e ProteGO (per il contact tracing). Kwarantanna Domowa si basa su tecnologia Gps ed è obbligatoria, tranne limitate eccezioni. I dati sono criptati e non pseudonimizzati. Dopo i 14 giorni di quarantena, l’account della persona viene cancellato, mentre i dati sono conservati per sei anni. ProteGO è ancora in fase di test e, dunque, potrebbe essere modificata. Utilizza la tecnologia Bluetooth ed è volontaria. I dati sono criptati e pseudonimizzati e conservati per il tempo di utilizzo della app, secondo quanto richiesto dalla legge e necessario per l’emergenza sanitaria. In ogni caso, i dati sono cancellati quando la app è disinstallata. Per entrambe le app l’architettura tecnica è centralizzata e l’accesso ai dati è consentito alle autorità pubbliche e, con determinate limitazioni, anche ad altri soggetti terzi
7 REPUBBLICA CECA Dati cancellati dopo 12 ore
La app per il contact tracing si chiama eRouška e il suo utilizzo si basa sulla tecnologia Bluetooth ed è volontario. L’architettura tecnica è di tipo decentralizzato: i dati sono conservati sullo smartphone dei cittadini, non a livello centrale. I dati non sono criptati, ma pseudonimizzati. La raccolta e il trattamento dei dati si basano sul consenso, mentre l’accesso ai dati è consentito solo alle autorità sanitarie. I dati relativi al contatto tra individui sono cancellati 12 ore dopo la raccolta, il numero di telefono della persona non oltre i 6 mesi dall’installazione della app. I dati possono essere cancellati anche prima se non più necessari ovvero se l'interessato revoca il consenso. Se lo stato di emergenza si protrarrà oltre i 6 mesi, sarà raccolto un ulteriore consenso. La app è utilizzata solo per l’emergenza sanitaria e non in relazione ad altri servizi di cura e prevenzione
8 SPAGNA Privilegiata l’assistenza
In Spagna sono state sviluppate diverse app, sia a livello di Governo centrale sia regionale, per la diagnosi preliminare del Covid-19 e per fornire ai cittadini indicazioni e assistenza sulla situazione di emergenza sanitaria. Tuttavia, queste app non prevedono il tracciamento dei cittadini. L’Autorità per la privacy spagnola ha pubblicato alcune linee guida sull’uso delle app e siti web finalizzati ad aiutare nella diagnosi del Covid-19 e a fornire raccomandazioni e supporto ai cittadini, senza prendere in considerazione il profilo del tracciamento.
Rispetto alle app che coinvolgano il tracciamento dei cittadini, nel Paese sono al momento in corso discussioni informali per valutarne la possibile introduzione.