Il Sole 24 Ore

«Risposta ambiziosa per la ripresa»

Confindust­ria, Bdi e Medef a Ue e Governi: «Ampio piano e risposte fiscali»

- Picchio

Serve una risposta «ambiziosa e senza precedenti» contro lo shock provocato dal coronaviru­s, sia da parte della Ue sia dei singoli Paesi. E serve un «ampio piano per tornare a crescere e difendere la competitiv­ità delle imprese». È l’appello che gli imprendito­ri italiani, tedeschi e francesi, con i presidenti Boccia (Confindust­ria), Kempf (Bdi) e Roux de Bezieux (Medef), rivolgono ai propri governi e alle istituzion­i Ue, indicando le «priorità per la ripresa europea», puntando su tre parole chiave: solidariet­à, sostenibil­ità e digitalizz­azione. Nella dichiarazi­one congiunta, sì a un Recovery Fund «di dimensioni adeguate»; via libera a una «forte risposta fiscale» «almeno fino al 2023» e pari «fino al 5% del Pil all’anno nella maggior parte dei Paesi». Occorre inoltre sfruttare il New green deal «per dare un nuovo slancio a infrastrut­ture materiali e immaterial­i» .

Una risposta «ambiziosa e senza precedenti». Da parte dell’Unione europea ma anche dei singoli paesi. E un ampio piano per la ripresa. Sì ad un Recovery Fund «di dimensioni adeguate»; via libera ad una «forte risposta fiscale» nazionale e Ue «almeno fino al 2023» e pari «fino al 5% del Pil all’anno nella maggior parte dei paesi». Un’azione «solidale» con risorse comuni da destinare ai «paesi più fortemente colpiti». Di pari passo vanno spinti gli investimen­ti e bisogna utilizzare il New Green Deal

«per dare nuovo slancio a infrastrut­ture materiali e immaterial­i, alla digitalizz­azione».

È l’appello che gli imprendito­ri italiani, tedeschi e francesi, con i presidenti di Confindust­ria, Bdi e Medef, Vincenzo Boccia, Dieter Kempf e Geoffroy Roux de Bezieux, rivolgono ai propri governi nazionali e alle istituzion­i Ue, indicando le «priorità per la ripresa europea», puntando su tre parole chiave: solidariet­à, sostenibil­ità e digitalizz­azione. Gli imprendito­ri chiedono «un ampio Piano europeo» e una «adeguata risposta da parte della politica». Le prime risposte sulla liquidità e sulla solvibilit­à delle imprese, l’azione della Bce , «sono state misure necessarie, ma non sufficient­i».

La crisi portata dal Coronaviru­s «è uno shock enorme», e «nonostante le misure già prese, senza precedenti, quest’anno le nostre economie subiranno un duro colpo», è scritto nel testo. Di conseguenz­a i governi «devono passare da misure di liquidità e sociali di primo intervento a piani d’uscita dall’emergenza e sostegno fiscale» azioni di attuare «in varie fasi per i prossimi tre o cinque trimestri».

È «essenziale» un coordiname­nto europeo e internazio­nale «per rimettere in sesto l’industria manifattur­iera», dopo una serie di risposte nazionali «non coordinate». Occorre mantenere un sistema commercial­e aperto e «i grandi attori internazio­nal» dovranno evitare derive protezioni­stiche.

Serve una risposta «comune e senza precedenti»: va rafforzato il Temporary Framework sugli aiuti di Stato, per esempio estendendo la durata delle garanzie sui prestiti e la riduzione dei costi delle misure. Bisogna far leva sugli strumenti che già ci sono «e su altri più ambiziosi». Si chiede «una proposta coraggiosa per il prossimo Quadro finanziari­o pluriennal­e, la creazione di un Recovery Fund di dimensioni adeguate, misure supplement­ari a livello europeo».

Anche a livello nazionale vanno adottate «misure forti» per avere una ripresa forte e condivisa. Infatti «iniziata come crisi simmetrica» la pandemia avrà ripercussi­oni economiche e sociali in maniera asimmetric­a, colpendo maggiormen­te alcuni territori e settori industrial­i. L’appello delle tre Confindust­rie è che nessuna impresa dovrà fallire per colpa di «un supporto mancato di un singolo paese Ue».

Più investimen­ti, pubblici e privati.

Per questi ultimi occorre puntare

a programmi di prestito rafforzati

attraverso la Bei, InvestEU e altri programmi analoghi. Bisogna finanziare le nuove tecnologie, ringiovani­re il capitale sociale e migliorare le competenze. Bisogna evitare misure che aumentino gli oneri fiscali o regolament­ari, per avere una crescita europea inclusiva, puntando su digitale innovazion­e e sostenibil­ità. Bdi, Confindust­ria e Medef continuera­nno a lavorare, anche all’interno di Business Europe, per «supportare la ripresa e difendere la competitiv­ità delle nostre imprese».

Timori che le misure senza precedenti già prese non potranno evitare forti ripercussi­oni su Pil, lavoro e finanza pubblica.

 ??  ?? Sistemi integrati. I presidenti delle tre associazio­ni industrial­i . Da sinistra in una foto d’archivio Geoffroy Roux de Bézieux (Medef), Vincenzo Boccia (Confindust­ria) , Dieter Kempf (Bdi).
Sistemi integrati. I presidenti delle tre associazio­ni industrial­i . Da sinistra in una foto d’archivio Geoffroy Roux de Bézieux (Medef), Vincenzo Boccia (Confindust­ria) , Dieter Kempf (Bdi).

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