Fase 2: il 18 riapre tutto, parola alle Regioni
Via anche a negozi, bar, ristoranti e parrucchieri Entro venerdì le linee guida Se i contagi dovessero tornare a salire il governo imporrà nuove chiusure
Edizione chiusa in redazione alle 22.45
Dal 18 potranno riaprire bar, ristoranti, parrucchieri ed estetisti. Sì alla richiesta di maggiore autonomia da parte dei governatori, son possibili aperture su misura, differenziate in base a territori e trend dei contagi. Tra giovedì e venerdì arriveranno le linee guida e i protocolli di sicurezza per la ripresa delle attività. Il governo potrà intervenire se, in base ai dati, fosse necessario bloccare una nuova diffusione del virus. «Inizia la fase della responsabilità per le Regioni» dice il ministro Boccia.
L’accordo.
Da lunedì tutto aperto: ristoranti, bar, negozi , parrucchieri, barbieri, centri estetici. Ma anche di più. A partire dagli stabilimenti balneari.A decidere non sarà più il Governo ma le singole Regioni. Unica condizione il rispetto dei protocolli di sicurezza redatti dal Comitato tecnico scientifico e l’Inail che verranno pubblicati entro giovedi (almeno questo ha garantito l’esecutivo). Oggi già arriveranno quelli per stabilimenti balneari e ristoranti. È questo in sintesi l’accordo tra Governo e Regioni raggiunto ieri nella Cabina di regia a cui ha partecipato anche il premier Giuseppe Conte assieme ai ministri per gli Affari regionali ,Francesco Boccia, e della Salute, Roberto Speranza. Ea conferma di quanto già era emerso nei giorni scorsi, i Governari riacquistano la piena autonomia nel decidere le riaperture. Una autonomia che porta con sé la differenziazione tra una Regione e l’altra come avevano chiesto gli stessi presidenti.
«Iniziala fase della responsabilità» ha detto Boccia. Sarà un decreto a registrare l’avvenuto passaggio di consegne che ovviamente comporta anche l’onere di verificare il rispetto delle norme di sicurezza imposte da Roma. E al Governo resterà anche il compito di intervenire qualora si superassero le soglie di sicurezza nei contagi, presumibilmente quando si dovesse sfiorare R1. Così come gli stessi Governatori potranno decidere anche se riaprire in modo omogeneo oppure differenziato all’interno della stessa Regione.
«Termina la fase necessaria di sospensione delle competenze regionali, si entra ora in una fase di ripartenza differenziata in base alle caratteristiche territoriali e ai dati epidemiologici di ogni singola zona con l’esercizio pieno dell’autonomia regionale», ha commentato al termine dell’incontro il presidente della conferenza delle Regioni e dell’Emilia Romagna, Stefano Bonaccini, che ha rilanciato però anche su un altro punto decisivo: la necessità di rimpinguare le casse regionali per il crollo delle entrate. Problema sollevato anche dai sindaci che per andare incontro ai ristoratori e ai bar sono pronti a sospendere le imposte sull’uso del suolo pubblico che anzi verrebbe temporalmente ampliato per consentire di aumentare il numero dei tavoli ridotti negli spazi interni per la necessità di rispettare le distanze. Per le Regioni il Governo ha messo a diposizione un miliardo e mezzo. «Troppo poco», ha risposto Bonaccini, che ha però ccolto positivamente la disponibilità di Conte ad aprire subito un tavolo di confronto. Vedremo.
Soddisfatti sono poi anche i governatori del centrodestra e in particolare Luca Zaia e Giovanni Toti, che avevano già annunciato di voler «riaprire tutto» dal 18. «Le istanze delle Regioni sembra vengano accolte. È una sorta di anticipazione dell’autonomia, se tutto sarà confermato considero proficuo per i veneti l’esito dell’incontro», ha detto Zaia seguito a ruota dal presidente della Liguria. «Il Premier Conte ha accolto la richiesta di autonomia delle Regioni. Si potranno quindi aprire le attività sotto la nostra responsabilità», ha chiosato Toti sottolineando «assieme porteremo avanti il monitoraggio della situazione». E a proposito di monitoraggio, giovedi arriverà il primo bollettino con i nuovi indicatori dalla fine del lockdown. Sarà l’occasione per testare quanto la ripartenza abbia influito in questi primi 10 giorni ma soprattutto offrirà un punto di partenza per i successivi monitoraggi settimanali per verificare l’andamento del contagio dopo il “liberi tutti” deciso ieri.
I governatori chiedono più soldi per compensare le minori entrate dovute alla crisi. Conte non chiude
Soddisfatti i governatori di centrodestra Zaia e Toti che chiedevano di poter riaprire tutto dal 18