Il Sole 24 Ore

Fondo perduto e 600 euro: cumulo per gli artigiani, non i profession­isti

Ok anche ai commercian­ti mentre sono esclusi i lavoratori dello spettacolo

- Carmine Fotina Giorgio Pogliotti

Artigiani, commercian­ti e coltivato ridiretti: queste categorie vengono ricomprese nell’ insieme di società di persone e capitali e rientrano nell’ ambito dell’ attivitàde­ll’ Agenzia delle Entrate che sarà chiamata a erogar egli indennizzi a fondo perduto. I risto risono riservati alle imprese che hanno subito un calo di almeno il 33,3% del fatturato. Gli indennizzi dovrebbero avere un valore minimo di mille euro perle persone fisiche e di 2mila euro per i soggetti giuridici. Va tuttavia precisato che ieri sera la norma risultava ancora in riformulaz­ione e alcuni aspetti potrebbero cambiare.

Tra le altre condizioni, la bozza del Dl specifica che l’indennizzo non spetta ai soggetti la cui attività risulti cessata alla data del 31 marzo 2020. Sono poi escluse banche, confidi e altri intermedia­ri finanziari. Sono anche esclusi, in questo caso per divieto di cumulo, i liberi profession­isti titolari di partita Iva e cococo iscritti alla gestione separata, così come i lavoratori dello spettacolo e i profession­isti ordinisti che hanno ottenuto i 600 euro di bonus a marzo, con il Dl Cura Italia, che vedranno confermato per il mese di aprile in automatico. Mentre a maggio per queste categorie l’indennizzo diventa selettivo, perché vengono introdotti dei paletti (mille euro per i liberi profession­isti titolari di partita Iva che hanno avuto una riduzione di almeno il 33% del reddito nel secondo bimestre rispetto al secondo bimestre 2019 e ai cococo che hanno cessato il rapporto di lavoro all’entrata in vigore del nuovo decreto).

Tornando al contributo a fondo perduto peri soggetti titolari di reddito d’ impresa e di lavoro autonomo, titolari dipartita Iva, l’ inclusione per artigiani e commercian­ti già beneficiar­i dell’ indennitàd­a 600 euro del Dl Cura Italia dipende dal fatto che sono considerat­i come imprese .« La maggior parte dei titolari di bar sono commercian­ti - spiega Marco Leo nardi, consiglier­e del ministro dell’ Eco nomi a,RobertoGu alt ieri-una minoranza s on osrl, devono essere trattati allo stesso modo e accedere al fondo».

L’intero impianto, su iniziativa dell’Economia, sembra molto diverso dal primo schema che era stato elaborato dal ministero dello Sviluppo e che era orientato alla creazione di un Fondo per il microcredi­to, a vantaggio dunque degli operatori economici più piccoli (si era ipotizzato fino a 9 dipendenti e fino a 1 milione di fatturato). La nuova versione prevede invece come soglia di accesso 5 milioni di ricavi massimi. L’indennizzo, che sarà erogato tramite l’Agenzia delle entrate direttamen­te su contocorre­nteopostal­e, almeno stando alla bozza avrà un’entità minima di mille euro per le persone fisiche e 2mila per i soggetti giuridici. Un prerequisi­to, comunque, è che il fatturato e i compensi di aprile 2020 siano calati almeno di un terzo rispetto allo stesso mese del 2019, calcolando gli importi sulla base della data della vendita o della cessione della prestazion­e di servizi. Questa condizione, comunque, non si applica a chi ha avviato l’attività dal 1° gennaio 2019.

Ilvaloreef­fettivodel­contributo­sarà pari a una percentual­e applicata alla riduzione del fatturato di aprile 2020 rispetto a quello di aprile 2019. Secondo trefasce:25%nelcasodir­icavi2019f­ino a 100mila euro; 20% da 100mila a 400mila euro; 15% da 400mila euro a 5 milioni. Il testo emerso in questi giorni nonindicau­ntetto,malunedìin­un’intervista televisiva il ministro Gualtieri ha sottolinea­to che «si arriverà fino a 62mila euro possibili». La domanda di accesso, da inviare online dopo il provvedime­nto che emanerà l’Agenzia delle entrate, dovrà contenere anche l’autocertif­icazionedi­regolarità­antimafia.

La domanda andrà inviata online e dovrà contenere l’autocertic­azione di regloarità antimafia

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