Il Sole 24 Ore

Cattolica, in cda la nuova governance Manager e soci ribelli verso un’intesa

Si cerca un punto d’incontro tra la proposta del Buon Governo e quella del board La corrente veronese è vicina al sì mentre Brioschi e Cagliero chiedono più tempo

- Laura Galvagni

Sul tavolo del consiglio di amministra­zione di Cattolica, convocato per oggi, dovrebbe arrivare una nuova proposta di modifica della governance della compagnia. Aggiornata sulla base delle osservazio­ni ricevute dall’Ivass ma soprattutt­o capace di rappresent­are una sintesi tra quanto proposto dal cda e quanto richiesto dai soci dissenzien­ti. Nelle ultime settimane, a quanto risulta, i legali del fronte del Buon Governo e quelli della compagnia, in primis l’avvocato Mario Cera, avrebbero infatti lavorato per trovare un punto d’incontro. Intesa che, allo stato, non sarebbe ancora stata raggiunta del tutto ma che avrebbe già incontrato il favore di una parte dei soci dissidenti, ossia quelli guidati da Luigi Frascino e Giuseppe Lovati Cottini, espression­e della corrente veronese dei dissenzien­ti. Il fronte più “milanese” del partito del Buon Governo, ossia Francesco Brioschi e Massimilia­no Cagliero, non avrebbe invece ancora sciolto la riserva. Punterebbe­ro a ottenere ancora qualche aggiustame­nto al documento finale e soprattutt­o ad avere tempi meno stretti per emettere il proprio verdetto in modo tale da poter completare un’approfondi­ta riflession­e sul tema.

Allo stato attuale, tuttavia, appare assai probabile che all’assemblea dei soci venga sottoposta un’unica proposta di modifica dello statuto che aggiorni la governance secondo criteri più adeguati agli standard nazionali. Anche perché, complici le modalità con cui si terrà l’assise, vista l’attuale emergenza Coronaviru­s in corso, presentare due documenti distinti avrebbe reso il tutto ancora più farraginos­o con la prospettiv­a di un esito, peraltro, in buona parte scontato. Ecco perché trovare una sintesi delle due posizioni si è rivelata una carta utile da giocare negli ultimi giorni. Se così fosse, dopo mesi di scontro, verrebbe sancita la pace almeno sul piano dell’assetto societario della compagnia. Quest’ultima negli ultimi mesi, dopo l’uscita turbolenta dell’ex amministra­tore delegato Alberto Minali, sfiduciato dal board il 31 ottobre scorso, è stata al centro di numerose polemiche, oltre che oggetto di un’ispezione di Ivass, ancora in corso, e di Consob. Cattolica ha visto anche il forte ridimensio­namento di uno degli azionisti chiave della società, ossia la Fondazione CariVerona, che ha ridotto sensibilme­nte la propria presenza portandola all’1% dal precedente 3,4% proprio per effetto del cambio al vertice.

E più di recente JP Morgan, importante banca d’affari, qualche giorno fa ha deciso di terminare il coverage su Cattolica, lavoro che aveva iniziato a fare proprio a valle dell’arrivo di Minali. Negli ultimi mesi non sono mancati, dunque, elementi di tensione attorno alla compagnia. Chiamata a questo punto a mettere un punto fermo su governance e assemblea. Per la data dell’assise si deciderà nel board del 15 maggio ma è assai probabile che la riunione si tenga il prossimo 30 giugno, ultima data utile, secondo le modalità del rappresent­ante unico.

Come detto, sulla governance l’intenzione è quella di trovare un equilibrio tra le parti. Entrambe le proposte vanno nella direzione di dare alla società regole in linea con le migliori practice societarie. Hanno tuttavia sfumature diverse per quanto riguarda la discontinu­ità al vertice. I promotori del Buon Governo hanno richiesto un cambiament­o radicale già a valle di quest’assemblea. Diversamen­te il cda sebbene ponga dei limiti simili al numero di mandati e all’età dei consiglier­i prevede che l’attuale board finisca il lavoro avviato lo scorso anno dopo il rinnovo. Su questi punti andrà dunque trovata un’intesa che, come detto, avrebbe già raccolto il favore della parte veronese dei soci dissidenti mentre starebbe ancora attendendo il via libera dell’altro fronte. I prossimi giorni saranno dunque cruciali: dopo il passaggio di oggi il consiglio di amministra­zione del 15 maggio dovrebbe mettere auspicabil­mente un punto fermo sulla vicenda.

Il cda del gruppo assicurati­vo è chiamato peraltro anche definire la strategia sul pacchetto dell’1% detenuto in Ubi. A riguardo la linea è evidenteme­nte chiara considerat­o che Cattolica fa parte del patto del Car che ha già bocciato l’Ops targata Intesa Sanpaolo.

 ??  ?? L’assemblea.
Si punta al 30 giugno per l’assise dei soci
IMAGOECONO­MICA
L’assemblea. Si punta al 30 giugno per l’assise dei soci IMAGOECONO­MICA

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy