Brembo rimescola le carte: «Focus su costi, debito e cassa»
Ricavi a 575,9 milioni (-14%) e utili dimezzati a 30 milioni nel primo trimestre Tiraboschi: «Siamo calati meno dell’auto, dalla Cina segnali incoraggianti»
Effetto Covid-19 sui conti di Brembo, che chiude il primo trimestre con un utile dimezzato e ricavi in calo del 13,7% a 575,9 milioni. Questo scenario, avvertono i vertici, dovrebbe confermarsi anche nei prossimi trimestri e l’azienda si attrezza per affrontarlo, allungando le scadenze del debito e ottenendo nuova finanza per la cassa pari a 430 milioni di euro.
Il gruppo bergamasco, specializzato nella produzione di sistemi frenanti, ha generato nei primi tre mesi un utile netto di 29,8 milioni, in calo del 53,8% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. I calo anche i ricavi a 575,9 milioni , mentre l’Ebitda ammonta a 102 milioni, rispetto a 134,2 del primo trimestre 2019.
«I risultati risentono della crisi generata da una pandemia che non ha eguali nella storia contemporanea spiega il presidente di Brembo, Alberto Bombassei - In un contesto d’emergenza globale , Brembo ha reagito sulla base di quattro driver fondamentali oltreché attraverso la messa in sicurezza del capitale umano: il rafforzamento degli investimenti nell’innovazione; Il mantenimento di rapporti di collaborazione con clienti e fornitori; il rafforzamento della posizione finanziaria netta riducendo gli investimenti caratteristici e la sospensione dei dividendi; una vision di lungo periodo orientata alla crescita, anche attraverso operazioni straordinarie».
Le vendite di Brembo per il settore auto, in particolare, sono calate del 13,4%, le applicazioni per motocicli dell’11,7%, quelle per veicoli commerciali del 19,3% e le competizioni del 10,5% rispetto allo stesso trimestre del 2019. A livello geografico, le performance delle diverse aree sono state influenzate dalla tempistica di diffusione della pandemia da Covid-19: in Italia le vendite sono calate del 10,9%, in Germania del 17,6%, in Francia del 24,7% e in Uk 15,3%.In Asia,l’India è scesa del 12,6%e la Cina del 29,3 per cento. In quest’ultimo mercato, però, il recupero è già in atto e «nel mese di aprile - spiega il vicepresidente esecutivo Matteo Tiraboschi - siamo oltre il budget». Un auspicio per la ripresa nel vecchio mondo. «In questo momento l’operatività globale è al 60% spiega -. I conti di aprile e maggio saranno ancora influenzati dal virus. Speriamo, una volta archiviato il secondo trimestre, di tornare a una nuova sorta di normalità. Mi auguro che la terza frazione dell’anno sia almeno l’inizio di qualcosa di positivo, con tutti i nostri stabilimenti operativi». Per quanto riguarda i conti, Tiraboschi sottolinea che l’azienda «è riuscita a calare meno del mercato dell’auto, che nello stesso periodo ha perso il 24%. Mi rendo conto che è una magra consolazione, comunque stiamo ripartendo, i clienti sono tornati a comprare». Tiraboschi conferma che «Brembo ha stravolto i piani, stiamo lavorando al contenimento dei costi, con attenzione alla finanza a sostegno del futuro: è stato allungato il debito e abbiamo ottenuto 430 milioni a sostegno della cassa».
Tiraboschi difende infine la recente operazione d’acquisto del 2,43% di Pirelli, «sostenuta con le nostre disponibilità finanziarie, una scelta fatta in totale autonomia, in una realtà che conosciamo e stimiamo, coerente con nostro dna, sia come posizionamento di mercato che del brand».