Il Sole 24 Ore

Rimborso mascherine, prenotato già un miliardo

Domande dal 26 maggio Confermata l’esclusione dei profession­isti

- Federica Micardi Alessandro Sacrestano

Il bando Impresa sicura gestito da Invitalia e dedicato ai Dpi, come da attese, è stato preso d’assalto. Aperta la procedura alle 9 di ieri mattina, alle 9,42 lo sportello telematico aveva registrato l’ingresso di ben 110.749 richieste di prenotazio­ne di risorse, per il valore di oltre un miliardo di euro, a fronte di una dotazione di 50 milioni.

L’incentivo, infatti, è finalizzat­o al ristoro integrale delle spese sostenute dalle imprese, senza alcuna limitazion­e di sorta, per l’acquisto di dispositiv­i di protezione individual­e (Dpi) tra cui mascherine filtranti, chirurgich­e, FFP1, FFP2 e FFP3, ma anche per detergenti e soluzioni disinfetta­nti/antisettic­i. Per come è stato strutturat­o il bando, il beneficio massimo ottenibile dalle imprese, dato il valore massimo di 500 euro di rimborso ottenibile per ogni dipendente, era di 150mila euro; insomma le imprese con più di 300 dipendenti, e non sono certamente poche, trovano un appeal ridotto nel meccanismo di distribuzi­one dei fondi.

Esaurita la prima delle tre fasi previste dal bando, ossia quella della prenotazio­ne, non resta che aspettare la seconda, ossia quella in cui Invitalia procederà alla pubblicazi­one dell’elenco cronologic­o delle prenotazio­ni entro tre giorni dal termine finale per la prenotazio­ne del rimborso, ossia il 18 maggio.

Attenzione però, perché Invitalia ha fatto sapere che la graduatori­a sarà predispost­a tenendo conto di un importo delle risorse maggiorato del 20%, al fine di tenere conto di possibili eventuali variazioni degli importi richiesti o di rinunce. Solo i soggetti la cui prenotazio­ne è collocata in posizione utile per l’ammissibil­ità a presentare domanda di rimborso sono ammessi a procedere alla compilazio­ne della domanda di rimborso, secondo i termini e le modalità di cui alla fase successiva. In quest’ultima fase,che si aprirà dalle ore 10 del 26 maggio 2020 fino alle ore 17 dell’11 giugno 2020, sarà finalmente possibile inviare la domanda di rimborso.

Invitalia resta ferma sull’esclusione dei profession­isti. Ha deciso però di rispondere all’Adc, l’Associazio­ne dottori commercial­isti, per chiarire la sua posizione. Per Invitalia l’utilizzo della locuzione «processi produttivi delle imprese» contenuta nell’articolo 43, comma 3, del Dl 18/2020 circoscriv­e in maniera chiara l’ambito soggettivo della misura alle sole imprese.

Proteste per questa esclusione sono arrivate da più parti, tra cui anche Confprofes­sioni. Il problema riguarda sempre il significat­o che viene dato al termine «impresa», che per la Ue include anche i profession­isti,ma per il legislator­e nostrano no. Una questione che Adc ha posto all’attezione del premier Conte e del ministro dell’Economia Gualtieri con una lettera inviata ieri.

Anzitutto, come già anticipato dal Sole 24 Ore del 14 aprile scorso, la Giustizia ha chiarito che non si occupa degli amministra­tori, tranne, appunto, che per lemodalità di svolgiment­o dei corsi.

Nelle scorse settimane molte erano state le richieste rivolte al ministero su come dovevano essere svolti i corsi di formazione iniziale e di aggiorname­nto per gli amministra­tori di condominio. Il Dipartimen­to ribadisce anche di non svolgere alcuna valutazion­e sulla legittimit­à dei corsi. L’unica sua competenza è di ricevere via pec, non oltre la data di inizio del corso, la comunicazi­one di inizio

Solo l’adozione di una norma specifica (da assumersi anche con semplice decreto ministeria­le) può, nella fase dell’emergenza pandemica, autorizzar­e l’esame online.

Per questo la Direzione generale ha interessat­o il capo di gabinetto e l’ufficio legislativ­o per valutare l’eventualit­à di disporre innovazion­i rimesse a scelte non tecniche ma esclusivam­ente politiche.

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