Il Sole 24 Ore

Approvato il Dl Rilancio da 155 miliardi Taglio Irap, ecobonus e aiuti al lavoro

Conte: tagliamo 4 miliardi di tasse. Gualtieri: norme per prestiti più rapidi Dal Governo 25,6 miliardi per il lavoro, 15-16 per le imprese e 3,25 per la sanità

- Marco Mobili Gianni Trovati

Edizione chiusa in redazione alle 22

Dopo settimane di gestazione e di tensioni politiche, è arrivato ieri il via libera del Consiglio dei ministro al decreto Rilancio, maxi manovra da 55 miliardi per proteggere imprese, lavoratori e famiglie dalla crisi economica innescata dal coronaviru­s. «Un testo complesso, che contiene le premesse per la ripresa» ha commentato il premier Conte. In Parlamento «con la maggioranz­a ma spero anche con l’opposizion­e mi auguro che il decreto possa essere migliorato». Gualtieri: «Nuove norme per velocizzar­e i prestiti» Confermati i cardini della manovra: dai fondi alla sanità (3,25 miliardi) alle misure per il lavoro (25,6 miliardi), in testa il rinnovo degli ammortizza­tori sociali, fino alla creazione di un bonus per colf e badanti e del reddito di emergenza per le famiglie in difficoltà; rafforzati ecobonus e sismabonus. Per le imprese 15-16 miliardi: aiuti in base ai ricavi, stop alla rata Irap di giugno. Per il turismo misure da 4 miliardi, via la prima rata Imu per alberghi e stabilimen­ti balneari.

Dopo settimane di vertici di maggioranz­a, riunioni tecniche, scontri politici e girandole di bozze la manovra più grande della storia repubblica­na è riuscita a varcare la soglia del consiglio dei ministri: 55 miliardi di nuovo indebitame­nto, e 155 miliardi in termini di saldo netto da finanziare per dare gambe alle misure con gli aiuti alle imprese, la replica e l’estensione di ammortizza­tori sociali e sostegno al reddito, il rafforzame­nto della sanità e i nuovi fondi per gli enti locali.

La nuova manovra ora attende la pubblicazi­one in Gazzetta Ufficiale una volta sciolti i non pochi nodi tecnici che ancora si annidano fra gli oltre 250 articoli spalmati nelle 464 pagine del testo finito ieri pomeriggio sul tavolo del consiglio dei ministri. I capitoli fondamenta­li sono quelli noti, ma molte sono le novità dell’ultima ora che hanno trovato spazio nel testo grazie alla maratona diurna e notturna dei tecnici di Palazzo Chigi che ha preceduto la riunione di governo.

Tra queste si incontra la possibilit­à generalizz­ata monetizzar­e i bonus fiscali per gli interventi edilizi che si vorranno realizzare quest’anno oppure il prossimo. Imprese e famiglie potranno trasformar­e la detrazione fiscale per lavori di ristruttur­azione, efficienta­mento energetico o antisismic­o, così come anche il bonus facciate, o in uno sconto in fattura sul pagamento dei lavori, oppure potranno cedere il credito ad altri soggetti, comprese banche e intermedia­ri finanziari. Opzioni, queste, che il decreto estende anche ai crediti d’imposta introdotti per fronteggia­re l’emergenza Covid-19. Si tratta per esempio del bonus affitti destinato a imprese e negozi o degli sconti fiscali introdotti per favorire la sanificazi­one e l’adeguament­o degli ambienti di lavoro. Stesso meccanismo per il bonus turismo e il nuovo super-sconto del 110% per l’efficienta­mento energetico e sismico delle abitazioni.

Nel decreto entrano poi in corsa nuove norme sul patrimonio immobiliar­e pubblico, che allungano da 50 a 70 anni i termini di durata di concession­i e locazioni con l’obiettivo di facilitare l’equilibrio economico-finanziari­o delle iniziative di valorizzaz­ione. Il ministero della Difesa, poi, potrà operare vendite in blocco dei propri alloggi liberati dalla riduzione degli effettivi nelle forze armate.

Sulla cassa integrazio­ne, che ha

Nuove norme per la valorizzaz­ione del patrimonio immobiliar­e pubblico, con allungamen­to delle concession­i

impegnato parecchio i tecnici del governo alla ricerca di una complicati­ssima copertura, la soluzione prevede la disponibil­ità di ulteriori 9 settimane, divise però in due tranche per evitare di esaurire subito il plafond.

Ricco anche il capitolo dedicato alla Pubblica amministra­zione. Trovano copertura normativa le indicazion­i di Palazzo Vidoni che chiedono agli uffici pubblici di rivedere lo smart working generalizz­ato per assicurare le attività necessarie alla fase 2. Agli enti locali arrivano 3,5 miliardi di euro, a cui si aggiungono 200 milioni per i

Comuni delle «zone rosse» e 100 per indennizza­re in parte il mancato gettito dell’imposta di soggiorno. Scende a 500 milioni il fondo per il trasporto pubblico locale, ma per provare a gestire la mobilità ai tempi del distanziam­ento sociale arriva un nuovo adempiment­o per imprese e Pa con desi di almeno 100 dipendenti in Comuni con più di 50mila abitanti: dovranno istituire la figura del «mobility manager» per adottare ogni anno il «piano degli spostament­i casa-lavoro» dei propri dipendenti con l’obiettivo di ridurre l’uso del mezzo di trasporto privato.

Nell’infinita teoria degli articoli del nuovo provvedime­nto si fa largo anche una proroga al 31 dicembre degli stati di emergenza regionali, con con le relative contabilit­à le relative contabilit­à speciali. Non trova posto invece la possibilit­à di rimodulare i contratti delle aziende di riscossion­e locale. Ma la norma è destinata a entrare in un norma è destinata a entrare in un prossimo prossimo decreto in cui il governo lavora a un ventagli odi“semplifica­zioni” e deroghe ad ampio raggio per il Codice degli appalti. Lì Lì dovrebbe finire anche l’ aumentodov­rebbe finire anche l’ aumento dal dal 20 al 30%20 al 30% degli acconti che degli acconti chela stazione la stazione appaltante riconosce alle imprese.

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«Mi piace che nel Dl Rilancio ci sia un sostegno al reddito per tutti quelli che non ce l'hanno a causa del coronaviru­s, ma anche che ci sia il maggior finanziame­nto della storia all'Università e alla ricerca» ricerca», , ha detto il ministro dell’Economia
Roberto Gualtieri. «Mi piace che nel Dl Rilancio ci sia un sostegno al reddito per tutti quelli che non ce l'hanno a causa del coronaviru­s, ma anche che ci sia il maggior finanziame­nto della storia all'Università e alla ricerca» ricerca», , ha detto il ministro dell’Economia

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